scheda

San Vitale, ambulacro, tessellato policromo geometrico e vegetalizzato
Ravenna ( RA )


La chiesa di San Vitale è un imponente edificio a pianta ottagonale la cui costruzione è iniziata sotto il vescovo Ecclesio (nel 522 d.C.), per consacrata dal vescovo Massimiano (nel 547 o nel 548 d.C.).
L’edificio si configura come un ottagono nel quale è inscritto un ottagono minore; l’ottagono esterno, un ambulacro anulare, è interrotto e, allo stesso tempo, fuso nel presbiterio, che termina con un’abside poligonale esternamente e semicircolare internamente. Dall’ottagono centrale otto grandi nicchioni si slanciano fino a raggiungere il tamburo della cupola, strutturata da giri concentrici di tubuli fittili. Presso l’abside si trovano due piccoli ambienti a pianta circolare con terminazione rettangolare, il diaconicon e la prothesis. La chiesa è preceduta dall’ardica a pianta rettangolare conclusa da due esedre opposte, si cui si conserva solo quella verso N. La particolarità del nartece risiede nel fatto di insistere non su un lato dell’ottagono ma su uno spigolo: questo determina la creazione di due ambienti a pianta triangolare presso cui sono situati gli ingressi all’edificio. Tale scelta è motivata diversamente dagli studiosi: alcuni pensano sia stata voluta dagli architetti come scelta artistica per conferire maggiore movimento all’edificio (anche in relazione alle due piccole torri), altri che sia dovuta a fattori preesistenti, quali l’assetto stradale oppure strutture architettoniche già presenti (vd. sotto). La chiesa è famosa per la decorazione musiva parietale del presbiterio.
Agli inizi del 900 una serie di lavori furono intrapresi per riportare il piano pavimentale, il cui livello era stato innalzato nel 1500, al livello del VI secolo per restituire al monumento il respiro spaziale e le originarie proporzioni volute dai costruttori. Durante questi lavori fu possibile intravedere anche le tracce del sacello su cui insisteva la chiesa, il cd. Sacello di San Vitale, di età placidiana (prima metà del V secolo). A tale sacello può essere riferita la pavimentazione musiva a pannelli giustapposti che circondava un altare a mensa. È quindi possibile che la struttura di tale sacello abbia influenzato la posizione del nartece. Durante i lavori sono state rimesse in luce anche le pavimentazioni originarie della chiesa: il pavimento originario dell’ottagono centrale era in tessellato e caratterizzato da 8 spicchi musivi, ma di questi solo due erano in buone condizioni e furono mantenuti e restaurati, mentre gli altri furono sostituiti con la pavimentazione marmorea del 1500. Anche i lacerti dell’ottagono esterno furono strappati e in seguito restaurati e rimessi in opera, tuttavia i restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure usarono per la ricostruzione il piede romano come modulo di base invece del piede bizantino originario (di 32.5 cm), perdendo in questo modo i rapporti proporzionali originari tra le diverse porzioni musive e di fatto falsando i pavimenti. Alcuni lacerti delle pavimentazioni originarie sono tuttora conservati presso la chiesa, mentre restano gli acquerelli di Azzaroni che documentano lo stato di conservazione dei diversi lacerti al momento della scoperta. (la pianta per la localizzazione dell’edificio è tratta da Pavan 1984-1985, fig. 1; la pianta dell’edificio è tratta da San Vitale 1997, p. 324, in azzurro le campate anulari secondo la numerazione Azzaroni).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (1° q) al secolo V d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
San Vitale, nartece, tessellato geometrico dell’ardica e vegetalizzato dell’abside
Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria e scandito in almeno due tappeti, corrispondenti allo spazio del nartece e all’abside N. Il pavimento del nartece è decorato da un reticolato di fasce caricate da losanghe sdraiate e cerchi annodati, questi ultimi nei punti di incrocio, disegnato da cordoni a bordi dritti. Il tappeto dell’abside è invece decorato da girali di acanto popolati da uccellini, policromi su fondo bianco.

San Vitale, sacello, tessellato a tappeti giustapposti con pannello con kantharos
Rivestimento in tessellato policromo, organizzato in una sequenza di tappeti giustapposti che comprendono l’altare; dei tappeti uno è lacunoso, mentre tre sono pressoché completi. I due tappeti esterni, di maggiorni dimensioni, sono caratterizzati rispettivamente da un reticolato di fasce caricate da ellissi sdraiate e cerchi, disegnato da un cordone, tutte le figure tangenti a intreccio, e da una composizione ortogonale di quadrati e di losanghe adiacenti a rete di svastiche. L’area dell’altare è bordata in alto da una treccia a due capi policroma, mentre è preceduta da un tappeto pressoché quadrato decorato da un grande kantharos centrale e numerosi uccelli (tra cui due pavoni), con diverso orientamento.

San Vitale, spazio centrale, tessellato con composizione raggiata
Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento era decoratato da una composizione raggiata in un ottagono, con otto settori triangolari separati da altrettanti settori poligonali, attorno a un cerchio centrale; della composizione restavano due "spicchi" caratterizzati rispettivamente da racemi di vite e racemi di edera uscenti da un vaso. Attualmente i due spicchi sono inseriti nella pavimentazione musiva della chiesa, pesantemente integrati nelle lacune, mentre i restanti sono stati sostituiti dal pavimento marmoreo del 1500.


L’ottagono esterno della chiesa, che comprende l’ottagono interno corrispondente all’aula, è una sorta di ambulacro che interrompe e allo stesso tempo è fuso con il presbiterio. In quest’area, come anche nell’aula e nell’ardica, la pavimentazione originaria è in tessellato policromo ed è stata rintracciata negli imponenti lavori di restauro che hanno interessato la chiesa nei primi decenni del 900. Anche i lacerti dell’ottagono esterno furono strappati e in seguito restaurati e rimessi in opera, tuttavia i restauratori dell’Opificio delle Pietre Dure usarono per la ricostruzione il piede romano come modulo di base invece del piede bizantino originario (di 32.5 cm), perdendo in questo modo i rapporti proporzionali originari tra le diverse porzioni musive e di fatto falsando i pavimenti. Alcuni lacerti delle pavimentazioni originarie sono tuttora conservati presso la chiesa, mentre restano gli acquerelli di Azzaroni che documentano lo stato di conservazione dei diversi lacerti al momento della scoperta. Tra i lacerti pavimentali sono qui considerati anche quelli conservati delle esedre che si aprono tra l’ottagono interno e l’ottagono esterno.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1911 – Ente responsabile: sa er

San Vitale, ambulacro, tessellato policromo geometrico e vegetalizzato

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il rivestimento comprende le sette campate dell’ambulacro e delle tre esedre sicuramente riferibili alla fase di realizzazione del pavimento. La decorazione delle campate è essenzialmente organizzata in un tappeto principale a decorazione geometrica compreso tra due tappeti triangolari a decorazione vegetalizzata, mentre tre delle esedre conservate sono a decorazione geometrica, la quarta a decorazione vegetalizzata.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La I campata anulare si conservava per larga parte della superficie originaria e gli interventi di restauro sono stati qui meno invasivi che nel resto del pavimento. La decorazione è organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare e trapezoidale inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, qui suddiviso a sua volta in tre tappeti, due laterali delle medesime dimensioni e uno centrale.
Il bordo esterno del pavimento e la cornice interna tra i tappeti è caratterizzata da una fascia a fondo bianco con un racemo di acanto fortemente stilizzato, reso in tessere grigio-verdi, rosse e rosa, che ha perso ogni connotazione naturalistica. Ulteriori cornici dei tappeti sono delle fasce bianche comprese tra linee semplici nere.
I due settori esterni sono decorati da motivi simili: quello triangolare (posto in corrispondenza della II campata) è caratterizzato da due grandi racemi a volute di acanto popolati da uccellini, che si dipartono da un grande vaso posto alla base del triangolo; anche in questo caso, nonostante l’uso della policroma (sebbene con la solita palette cromatica ridotta ai toni del grigio-verde e del rosso-rosa) la resa è piuttosto grafica. Analoga doveva essere la decorazione del settore trapezoidale (posto in corrispondenza del presbiterio), tuttavia poco conservato al momento del rinvenimento – come si nota dall’acquerello Azzaroni – e di conseguenza completamente rifatto dai restauratori.
La zona centrale è qui organizzata in tre tappeti: il tappeto più esterno verso il presbiterio è caratterizzato da un reticolato di fasce delineate con quadrati nei punti di incrocio, con cerchi circoscriventi gli scomparti del reticolato, con effetto di composizione di cerchi e rocchetti. I rocchetti verticali sono resi in tessere rosso-rosa i rocchetti orizzontali in tessere grigie; i piccoli quadrati sono campiti da crocette a ventaglio nei toni del rosso. I quadrati grandi sono invece campiti, per file orizzontali, da diversi motivi geometrici o vegetali; partendo dal basso si ricordano: fioroni di quattro loti trifidi rossi e quattro petali grigi, nodi di Salomone policromi, croci di nodi policrome, nodi di Salomone quadrati, cerchi rossi in cui sono inscritti quattro petali neri, quadrati a lati inflessi dentati con crocette a ventaglio, diamanti, una sorta di fiocco stilizzato nei toni del grigio e cerchi dentati.
L’altro tappeto esterno, verso la II campata, è invece caratterizzato da una composizione di onde contigue di conchiglie, queste ultime rese con le valve alternativamente in tessere rosso-rosa, bianche e grigie. Si notano incertezze nel disegno e un forte grafismo nella resa delle conchiglie.
Il tappeto centrale è invece decorato da una composizione ortogonale disegnata da listelli policromi di quadrati e cerchi, tutte le figure tangenti a intreccio. Si notano interventi di restauro e di rifacimento posteriori; tra i motivi di riempimento si segnala il fiorone di quattro loti trifidi e quattro petali affusolati già impiegato nel tappeto a fianco, un nodo di Salomone quadrato (anche questo presente nel tappeto che lo affianca) e almeno due uccellini.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 64a – racemo
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata e figurata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 144e – reticolato di fasce con quadrati in colori contrastanti nei punti di incrocio, le fasce caricate da quadrati sulla diagonale, tangenti, in colori contrastanti (i quadrati iscritti nei quadrati d’incrocio), con cerchi circoscriventi gli scomparti del reticolato, con effetto di composizione di cerchi e rocchettifiorone
DM 222c – composizione di onde contigue di conchiglie
DM 148g – composizione ortogonale, disegnata da listelli, di quadrati tangenti per gli angoli con cerchi annodati negli scompartiuccellini
DM 144e – reticolato di fasce con quadrati in colori contrastanti nei punti di incrocio, le fasce caricate da quadrati sulla diagonale, tangenti, in colori contrastanti (i quadrati iscritti nei quadrati d’incrocio), con cerchi circoscriventi gli scomparti del reticolato, con effetto di composizione di cerchi e rocchettinodo di Salomone
DM 144e – reticolato di fasce con quadrati in colori contrastanti nei punti di incrocio, le fasce caricate da quadrati sulla diagonale, tangenti, in colori contrastanti (i quadrati iscritti nei quadrati d’incrocio), con cerchi circoscriventi gli scomparti del reticolato, con effetto di composizione di cerchi e rocchetticroce di nodi
DM 148g – composizione ortogonale, disegnata da listelli, di quadrati tangenti per gli angoli con cerchi annodati negli scompartifiorone
DM 268a – fiorone composito di 8 elementi non contigui: 4 petali affusolati e 4 loti trifidi

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
girali a volute di acanto

Decorazioni figurate

TemaSoggettoAltre componenti
Contenitori/vasi
uccelli

 
 
Referenza fotografica: San Vitale 1997 p. 324

Parte dell’ambiente: nicchia
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: policromo

Tessellato policromo della nicchia della I campata, rintracciato per una porzione della superficie originaria. Il bordo esterno della nicchia è caratterizzato da una fascia in tessere bianche, da una fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti una fila di ogive iridate e di squame policrome tangenti, seguita da una fila di denti di sega dentati, neri su fondo bianco, e da una linea tripla bianca compresa tra due linee semplici nere. La decorazione consiste in una grande conchiglia stilizzata che segue l’andamento semicircolare della nicchia, le valve rese alternativamente con tessere nei toni del rosso e del grigio.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma
DM 49a – fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti una fila di ogive e di squame adiacenti, in colori contrastanti
DM 10g – denti di sega, dentati

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 59
I campata (VII nella numerazione Azzaroni) e esedra corrispondente

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La II campata anulare si conservava per una parte della superficie originaria e l’intervento di restauro in questa zona ha riguardato l’intera superficie pavimentale, con alcune aree ricostruite ex novo. La decorazione è organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, a decorazione iterativa.
Il bordo esterno del pavimento e la cornice interna tra i tappeti è caratterizzata da una fascia a fondo bianco con un racemo di acanto fortemente stilizzato, reso in tessere grigio-verdi, rosse e rosa, che ha perso ogni connotazione naturalistica. Ulteriori cornici dei tappeti sono delle fasce bianche comprese tra linee semplici nere.
I due settori esterni triangolari erano presumibilmente decorati allo stesso modo, ma al momento del rinvenimento si conservava solo il settore posto in prossimità della I campata. La decorazione è qui organizzata in una sorta di festone di fiori e frutta, molto stilizzato e reso attraverso una palette cromatica ridotta ai toni del bianco, del nero, del grigio-verde e del rosso-rosa.
Il tappeto centrale è invece decorato da un reticolato di fasce delineate, i quadrati nei punti di incrocio caricati da quadrati inclusi, i rettangoli da gigli affrontati. I gigli sono resi nei toni del verde, su fondo bianco, come il resto della composizione. Nei quadrati maggiori figurano riempitivi di tipo geometrico, quali nodi di Salomone policromi, grandi crocette a ventaglio iridate e quadrati a lati inflessi iridati.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 64a – racemo
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 145 – reticolato di fasce delineate, con quadrati inclusi nei quadrati dei punti di incrocio e gigli affrontati inscritti nei rettangolinodo di Salomone
var. DM 145 – reticolato di fasce delineate, con quadrati inclusi nei quadrati dei punti di incrocio e gigli affrontati inscritti nei rettangolicrocetta a ventaglio

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
festone di fiori e frutta molto stilizzato

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 55
II campata (VI nella numerazione Azzaroni)

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La III campata anulare si conservava per una minima parte della superficie originaria e l’intervento di restauro in questa zona si è limitato a ricollocare in posto uno dei lacerti del campo, riproducendo tuttavia ex novo il motivo della cornice.
La decorazione era organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, presumibilmente a decorazione iterativa.
Il bordo esterno del pavimento e la cornice interna tra i tappeti è caratterizzata da una fascia a fondo bianco con un racemo di acanto fortemente stilizzato, reso in tessere grigio-verdi, rosse e rosa, che ha perso ogni connotazione naturalistica. Ulteriori cornici dei tappeti sono delle fasce bianche comprese tra linee semplici nere.
I due settori esterni triangolari erano presumibilmente decorati allo stesso modo, vale a dire da un racemo vegetale di acanto fortemente stilizzato che si originava da un vaso (o da un cesto) situato alla base del triangolo). Anche in questo caso la palette cromatica era ridotta ai toni del grigio-verde e del rosso-rosa, oltre al bianco e nero.
Sulla decorazione del tappeto centrale permangono molti dubbi, dovuti agli acquarelli di Azzaroni che per quest’area non sembrano riprodurre motivi intellegibili. Tuttavia lo stesso Azzaroni ha effettuato una ricostruzione del motivo del tappeto centrale, ricostruzione che sembra essere accettata in letteratura (Farioli 1975). Pare che il tappeto prevedesse una composizione di onde contigue di pelte policrome, rese su fondo bianco.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma
DM 64a – racemo

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e vegetale
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 222b – composizione di onde contigue di pelte policrome

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
girali di acanto fuoriuscenti da un vaso o da un cesto

 
 
Referenza fotografica: San Vitale 1997 fig. 91
III campata (V nella numerazione Azzaroni)
riproduzione ad acquarello dei lacerti conservati

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La IV campata anulare, situata in asse con il presbiterio, si conservava per una minima parte della superficie originaria; la pavimentazione non è stata ricostruita.
La decorazione era organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, qui a sua volta suddiviso in tre tappeti giustapposti due laterali delle medesime dimensioni e decorazione e uno centrale.
Come per le altre campate, anche per la IV il bordo esterno e interno tra i tappeti doveva essere caratterizzato da un racemo molto stilizzato, tuttavia al momento del rinvenimento se ne conservava una porzione davvero minima.
I due settori esterni triangolari erano presumibilmente decorati allo stesso modo, tuttavia anche in queste aree la superficie musiva non si è conservata se non per brevissimi tratti relativi alle cornici lineari dei tappeti (linea tripla bianca compresa tra linee semplici nere).
Il tappeto centrale era dunque scandito da una sequenza di tre tappeti: i due esterni presentavano la medesima decorazione caratterizzata da una composizione di ottagoni intersecantisi e adiacenti, disegnata in nero su fondo bianco, i singoli elementi geometrici resi a campiture cromatiche.
Il tappeto centrale è invece caratterizzato da una composizione centrata in un cerchio e attorno a un quadrato con un lato concavo. Il bordo del cerchio è disegnato da un cordone dentato policromo preceduto da una linea tripla bianca e da una linea semplice nera e seguito da una linea doppia bianca e una nera. La decorazione interna del cerchio era presumibilmente di tipo vegetalizzato, ma le porzioni conservate non permettono di ricostruirne l’andamento; di tipo vegetalizzato erano anche i motivi di riempimento posti negli spazi di risulta tra il cerchio e il quadrato esterno.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1t – linea tripla
DM 64a – racemo
DM 6g – cordone dentato iridato
DM 1i – linea doppia

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e vegetale
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 53

Parte dell’ambiente: nicchia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Tessellato policromo della nicchia della IV campata, rintracciato per una porzione della superficie originaria, ma non ricostruito al momento del restauro del complesso ecclesiastico. Il bordo più esterno sembra essere caratterizzato da una fila di cerchi tangenti annodati, disegnata da cordoni. Una seconda cornice più interna parrebbe caratterizzata da un cordone dentato iridato che forma una sorta di onda intrecciata (nella ricostruzione di Azzaroni) ad un racemo; tuttavia tale disegno non sembra incontrare grande favore nel repertorio musivo e di conseguenza bisogna sottolineare come la ricostruzione potrebbe essere inesatta. La decorazione interna della nicchia, invece, parrebbe caratterizzata da una composizione di ottagoni intersecantisi e adiacenti, policroma, già impiegata in due tappeti della campata corrispondente.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 69f – fila di cerchi tangenti e annodati, qui disegnati da cordoni

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 169a – composizione ortogonale di ottagoni irregolari, intersecantisi e adiacenti sui lati minori (formanti quadrati ed esagoni allungati), delineata

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 53

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La V campata anulare si conservava per una parte della superficie originaria e l’intervento di restauro in questa zona ha riguardato l’intera superficie pavimentale, con alcune aree ricostruite ex novo. La decorazione è organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, a decorazione iterativa.
Il bordo esterno del pavimento e la cornice interna tra i tappeti è caratterizzata da una fascia a fondo bianco con un racemo di acanto fortemente stilizzato, reso in tessere grigio-verdi, rosse e rosa, che ha perso ogni connotazione naturalistica. Ulteriori cornici dei tappeti sono delle fasce bianche comprese tra linee semplici nere.
I due settori esterni triangolari erano presumibilmente decorati allo stesso modo, ma al momento del rinvenimento si conservava solo parte del bordo e la decorazione interna è stata rifatta ex novo al momento del restauro.
Il tappeto centrale è invece decorato da una composizione ortogonale di quadrilobi di pelte attorno ad un quadrato diritto, e di quadrifogli, tangenti. Gli spazi di risulta tra i quadrifogli sono campiti da crocette a ventaglio, mentre i quadrati dritti sono caricati da fioroni compositi di quattro loti trifidi e quattro petali affusolati. Anche in questo tappeto la palette cromatica è ridotta ai toni del rosso-rosa e del grigio oltre al bianco e nero.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1t – linea tripla
DM 64a – racemo

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 228c – composizione ortogonale di quadrilobi di pelte attorno ad un quadrato diritto, e di quadrifogli, tangenti

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 62
V campata (III nella numerazione Azzaroni)

Parte dell’ambiente: nicchia
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Tessellato policromo della nicchia della V campata, rintracciato per una porzione della superficie originaria. Il bordo esterno della nicchia è caratterizzato da una fascia in tessere bianche, da una fila di quadrati sulla diagonale tangenti, policromi su fondo scuro, compresa tra due fasce bianche e due linee semplici nere, ancora una fascia bianca e una linea doppia scura.
La decorazione consiste in una grande conchiglia stilizzata che segue l’andamento semicircolare della nicchia, le valve rese alternativamente con tessere nei toni del rosso e del grigio.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma
DM 1i – linea doppia
DM 15d – fila delineata di quadrati sulla diagonale, tangenti (formanti clessidre), con riempitivi iridati

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

 
 
Referenza fotografica: San Vitale 1997 fig. 88

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La VI campata anulare si conservava per una parte della superficie originaria e l’intervento di restauro in questa zona ha riguardato l’intera superficie pavimentale, con la superficie ricostruita ex novo. La decorazione è organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, a decorazione iterativa.
Il bordo esterno del pavimento e la cornice interna tra i tappeti è caratterizzata da una fascia a fondo bianco con un racemo di acanto fortemente stilizzato, reso in tessere grigio-verdi, rosse e rosa, che ha perso ogni connotazione naturalistica. Ulteriori cornici dei tappeti sono delle fasce bianche comprese tra linee semplici nere.
I due settori esterni triangolari erano presumibilmente decorati allo stesso modo, vale a dire con una sorta di festone di fiori e frutta, molto stilizzato e reso attraverso una palette cromatica ridotta ai toni del bianco, del nero, del grigio-verde e del rosso-rosa.
Il tappeto centrale è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni adiacenti, formanti quadrati, disegnata da cordoni annodati sui lati adiacenti, gli ottagoni campiti da quattro gigli con le punte rivolte verso il centro, policroma su fondo bianco. I quadrati sono caricati da crocette a ventaglio oppure da diamanti.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma
DM 64a – racemo

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica e geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 164e – composizione ortogonale di ottagoni adiacenti (formanti quadrati), disegnata da cordoni annodati sui lati adiacenti

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
festone di fiori e frutta

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 61
VI campata (II nella numerazione Azzaroni)

Parte dell’ambiente: nicchia
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: policromo

Tessellato policromo della nicchia della VI campata, rintracciato per una porzione della superficie originaria, peraltro già restaurata in antico con lastre litiche o marmoree che si notano nel rilievo di Azzaroni.
Il bordo esterno è caratterizzato da una fascia bianca a ordito dritto, da una linea dentellata nera su fondo bianco, da una fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti una fila di ogive iridate e di squame policrome tangenti, seguita da una fascia bianca, da una fila di denti di sega dentati, neri su fondo bianco, e da una linea semplice nera.
La decorazione interna prevedeva probabilmente girali di acanto che si estendevano sulla superficie della nicchia; l’ipotesi ricostruttiva di Azzaroni è solo in parte attendibile.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma
DM 10g – denti di sega, dentati
DM 49a – fila di semicerchi intersecantisi e tangenti, formanti una fila di ogive e di squame adiacenti, in colori contrastanti

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: vegetale
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni vegetali

MotivoModulo
racemi a volute di acanto

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 61
VI campata (II nella numerazione Azzaroni)
In alto, dove c’è la nicchia, si possono notare le risarciture fatte con lastre litiche o marmoree della superficie musiva usurata

Parte dell’ambiente: ambulacro
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: policromo

La VII campata anulare si conservava per una parte della superficie originaria e l’intervento di restauro in questa zona ha riguardato l’intera superficie pavimentale, con la superficie ricostruita ex novo. La decorazione è organizzata in una sequenza di tappeti: due tappeti più esterni di forma triangolare inquadrano un tappeto centrale, una sorta di rettangolo con un lato concavo, a decorazione iterativa.
Il bordo esterno del pavimento e la cornice interna tra i tappeti è caratterizzata da una fascia a fondo bianco con un racemo di acanto fortemente stilizzato, reso in tessere grigio-verdi, rosse e rosa, che ha perso ogni connotazione naturalistica. Ulteriori cornici dei tappeti sono delle fasce bianche comprese tra linee semplici nere.
I due settori esterni triangolari erano presumibilmente decorati allo stesso modo, ma i lacerti originari sono davvero esigui per determinare il tipo di decorazione; nel restauro questi due settori sono stati rifatti ex novo.
Il tappeto centrale è decorato da una composizione a "cerchi allacciati", con un piccolo quadrato iscritto sulla diagonale nei fusi e un quadrato più grande iscritto nei quadrati concavi (con effetto di croci di Malta), policroma su fondo bianco. Gli spazi di risulta sono alternativamente caricati in tessere rosse, i quadrati nei fusi sono resi in tessere rosa e campiti da crocette a ventaglio nere.

Bordo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1a – linea semplice
DM 1y – fascia monocroma
DM 64a – racemo

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 239a – "cerchi allacciati", in colori contrastanti, con un piccolo quadrato iscritto sulla diagonale nei fusi e un quadrato più grande iscritto nei quadrati concavi (con effetto di croci di Malta)

 
 
Referenza fotografica: Farioli 1975 fig. 60
VII campata (I nella numerazione Azzaroni)

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: edificio religioso (Chiesa di San Vitale)

Restauri antichi: Nelle diverse pavimentazioni si notano interventi di restauro riferibili al periodo compreso tra la fine del VI secolo e il 1500.
Restauri moderni: Nei decenni iniziali del Novecento l’intervento di restauro ha riguardato l’intero pavimento; delle campate che si è deciso di rimettere in opera (tutte tranne la IV) è stata effettuata la discutibile scelta di optare per il piede romano come modulo di base in luogo del piede bizantino (32.4 cm) impiegato in origine (così come nel resto della struttura della chiesa). Tale scelta ha quindi falsato la restituzione dei pavimenti.

1997, in La Basilica di San Vitale a Ravenna, Modena, figg. 83-96, 634-659.
Farioli Campanati, R. 1971, Ambientazione e idee informatrici del mosaico pavimentale ravennate, con particolare riferimento ai mosaici rinvenuti a Classe, in Corso di Cultura sull’arte Ravennate e Bizantina, figg. 9, 17-18, 22.
Farioli Campanati, R. 1975, in Pavimenti musivi di Ravenna paleocristiana, Ravenna, pp. 123-163, figg. 1, 53-69, 72-73, 79-81, 83.
Iannucci, A.M. 1983, I mosaici pavimentali di San Vitale: cronosintassi e criteri di restauro, in Corsi di Cultura sull’Arte Ravennate e Bizantina, Ravenna, pp. 361-370, figg. 5-6.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, San Vitale, ambulacro, tessellato policromo geometrico e vegetalizzato, in TESS – scheda 13717 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13717), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13717


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