scheda

Basilica Petriana, opus sectile a piccolo modulo e tessellato
Classe – Ravenna ( RA )


La Basilica Petriana è l’antica cattedrale di Classe, commissionata dal vescovo Pier Crisologo (432-450) e condotta a termine dal suo successore Neone. La basilica, distrutta da un forte terremoto nella nei decenni iniziali dell’VIII secolo, non fu più ricostruita negli anni successivi. Nel 1872 Giuliano Berti riferiva di aver visto, nel sito dell’attuale podere Mazzotti, i resti murari riferibili alla basilica; nel corso degli anni 60 del secolo scorso indagini svolte da Giuseppe Cortesi hanno permesso di tracciare la planimetria del grande edificio. Tra il 2004 e il 2008 una serie di fortunate prospezioni geomagnetiche hanno permesso di individuare ancora una volta i resti del sito e di porre le basi per nuove campagne di scavo condotte dall’Università di Bologna (sotto la direzione di A. Augenti) e della Soprintendenza Archeologica dell’Emilia Romagna (M.G. Maioli), indagando il sito per la prima volta con criteri scientifici moderni.
L’edificio è a tre navate ed ha un orientamento in senso E-O; la navata centrale era conclusa da un’abside semicircolare. La basilica era lunga circa 71.4 m esclusa l’abside (lunga 8.5 m), larga 40.3 m.; all’esterno era scandita da lesene previste fin dalla fondazione e poggianti su una propria risega. Era preceduta da un grande atrio quadrangolare lungo i cui fianchi N ed O erano addossati alcuni ambienti minori. La pavimentazione della chiesa era in opus sectile e tessellato, tuttavia è nota solo per alcuni tratti e non ne conosciamo il disegno complessivo. È inoltre noto un documento d’archivio che riporta i resti della pavimentazione in opus sectile rintracciata nel 1872; la non perfetta corrispondenza tra il disegno d’archivio e i lacerti rintracciati tra il 2008 e il 2009 lascia tuttavia molti dubbi sulla precisa ubicazione dei lacerti in sectile presenti nel disegno (che non riporta i lacerti in tessellato). Un piccolo frammento in tessellato policromo è stato rintracciato anche nell’area dell’ardica, che quindi si suppone fosse pavimentata interamente in tessellato come accade in altre chiese ravennati. (la pianta dell’edificio è tratta da Novara fig. 1).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Basilica Petriana, nartece, tessellato policromo
Rivestimento in tessellato policromo, di cui si conserva un frammento di piccole dimensioni, tanto che la decorazione è pressochè illegibile. Si riconoscono alcune cornici lineari, che potrebbe essere riferite al bordo oppure a una figura geometrica del campo.

Basilica Petriana, navata centrale, tessellato policromo
Rivestimento in tessellato policromo, di cui è stato rintracciato un frammento di piccolissime dimensioni. Sembra poter riconoscere un motivo zoomorfo, tuttavia la superficie conservata è troppo esigua per poter comprendere quale fosse la decorazione originaria.


Nella navata laterale di sinistra (o navata nord) sono stati rintracciati alcuni tratti di pavimentazione in opus sectile e un piccolo lacerto in tessellato. La porzione in opus sectile ha qualche punto di tangenza con un documento di archivio che mostra i resti messi in luce nel 1872 (pur non trovando corridpondenza perfetta). In questa sede, dunque, si considereranno come pertinenti alla navata destra sia il lacerto in tessellato sia i lacerti in sectile rimessi in luce nello scavo e presenti nel documento di archivio. Solo nuovi scavi estensivi potrebbero acclarare definitivamente la questione e stabilire se i tappeti in sectile scoperti nell’800 siano da riferire alla sola navata di sinistra oppure anche ad altre aree della chiesa.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1872; 2008 – Ente responsabile: SA ER

Basilica Petriana, opus sectile a piccolo modulo e tessellato

Rivestimento con scansione: non documentato

Rivestimento in opus sectile, di cui è stata messa in luce parte della superficie originaria e di cui si conserva in un documento d’archivio parte della decorazione. Sembra che fosse articolato in una serie di tappeti giustapposti, separati da cordoli litici o marmorei, i tappeti in opus sectile bianco-nero (con accenni di tricromia) a piccolo modulo e di tipo geometrico. Nella navata nord è stato rintracciato anche un lacerto musivo, ma non si capisce quale relazione vi sia con il pavimento in sectile.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: navata
Tipo di impaginazione: giustapposta
Cromia: bicromo

Pavimento in opus sectile bianco-nero (forse con accenni di tricromia) a piccolo modulo a tappeti giustapposti, i tappeti separati da cornici lineari in materiali litici o marmorei. Nello scavo del 2008 sono stati rintracciati due tappeti: uno di questi mostra un motivo a rombi adiacenti a "spina di pesce", l’altro una composizione di esagoni, quadrati e triangoli, dove gli esagoni sono disposti per file orizzonatali e sono tangenti per due estremità, i quadrati si alternano a "clessidre" formate da due triangoli. Un documento di archivio ci tramanda la presenza di altri motivi tra cui: la scacchiera di triangoli (non è segnalata la cromia, forse era leggibile grazie alle impronte); la scacchiera di quadrati semplici (QxQ); il motivo ad esagoni, quadrati e triangoli, con effetto di dodecagoni intersecantisi (ripetuto in due tappeti con cromia differenziata); un motivo isodomo, con rettangoli disposti per file sfalsate (con cromia per file verticali); il motivo ad esagoni, quadrati e triangoli, i triangoli a loro volta frazionati in triangoli minori; il motivo ad esagoni e losanghe, disposti per file alterne (ripetuto due volte, con orientamenti differenti); il motivo a rombi (con cromia per file alterne). Non sono noti i litotipi impiegati, ma, coerentemente con i numerosi pavimenti di questa tipologia, si può ragionevolmente presumere che si trattassere di materiali misti, anche di reimpiego.

Bordo

Elemento non presente

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base mista)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
*a esagoni, quadrati e triangoli
*a esagoni e rombi
*a rombi adiacenti (con effetto a "spina di pesce")
*a isodomo a lastre semplici
* a esagoni
*a esagoni, quadrati e triangoli
*a modulo quadrato con motivi semplici (Q)

 
 
Referenza fotografica: Novara 2001 fig. 2

Parte dell’ambiente: navata
Tipo di impaginazione: non documentato
Cromia: policromo

La parte messa in luce sembrerebbe essere pertinente al campo: si riesce a distinguere un reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi diritti e da fasce ad onde sfumate in senso orizzontale, formanti cerchi grandi e piccoli. Un cerchio sembra essere reso a campiture cromatiche, mentre l’altro è campito da un motivo geometrico non identificabile. Questa decorazione si trova nella metà destra del lacerto; a sinistra si intravedono altre figure (forse un quadrato e un triangolo), ma la superficie conservata è troppo esigua per poter tentare una ricostruzione.

Bordo

Elemento non presente

 

Campo


Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)

Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 233d – reticolato di fasce sinusoidali opposte, alternativamente contigue e non, disegnate da cordoni a bordi diritti, formanti cerchi grandi e piccoli

 
 
Referenza fotografica: Augenti, Boschi, Cirelli 2010 fig. 12

Augenti, A./ Boschi, F./ Cirelli, E. 2010, Il sito della basilica Petriana a Classe: dalla diagnostica archeologica allo scavo, in OCNUS. Quaderni della scuola di specializzazione in Archeologia, Bologna , pp. 111-112, figg. 7, 12.
David, M. 2010, Frammenti di storia della cristianizzazione del territorio di Ravenna nella testimonianza dei pavimenti decorati, in Atti del XV Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aquileia, 4-7 febbraio 2009), Tivoli, pp. 141-142, figg. 4-7.
Guidobaldi, F. 2009, Sectilia pavimenta tardoantichi e paleocristiani a piccolo modulo dell’Italia Settentrionale, in Rivista di Archeologia Cristiana, Citttà del Vaticano, pp. 390, 392, fig. 25.
Novara, P. 2001, Il pavimento settile della Basilica Petriana di Classe (RA), in Atti del VIII Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Firenze, 21-23 febbraio 2001), Ravenna, pp. 221-225, fig. 2.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Basilica Petriana, opus sectile a piccolo modulo e tessellato, in TESS – scheda 14065 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14065), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14065


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