scheda

Domus Trionfo Dioniso, vano 16, pavimento con reticolato
Sarsina ( FC )


Tra il 1966 e il 1967 nell’ambito dei lavori di tracciamento dell’attuale via Finamore e contestualmente alla realizzazione di alcuni edifici moderni la SAER sotto la direzione di Gino Vinicio Gentili ha esplorato un’area abbastanza vasta in proprietà Antonini, mettendo in luce i resti di una domus romana.
La domus, il cui impianto si data all’età tardorepubblicana, presenta il classico impianto della domus italica e sul lato meridionale si affacciava su uno dei decumani. Dall’ingresso 1, compreso tra le due botteghe 2-3, si accedeva al grande atrio testudinato 4, fulcro della planimetria del complesso, con due ali (11-12) e sei ambienti distribuiti simmetricamente sui lati Est (8, 9, 10) ed Ovest (5, 6, 7). Di tutti questi ambienti si conservano i piani pavimentali solo del vano di soggiorno 7 e dell’ala 11, in entrambi i casi in cementizio decorato. L’atrio era chiuso dal tablino 13, compreso tra i due ambienti di soggiorno 14 (ad Ovest) e 15 (ad Est).
Tale impianto planimetrico sembra essere mantenuto inalterato almeno fino all’età severiana, periodo in cui, a seguito dell’accorpamento dell’unità catastale confinante sul lato E, la superficie edificabile della domus si amplia e la struttura subisce alcune modifiche per far fronte all’aggiunta dei nuovi ambienti. Al fine di collegare la nuova ala dell’edificio con il nucleo originario, il tablino viene ristretto e trasformato in corridoio 16 proteso verso Est, corridoio pavimentato in cementizio che ingloba anche i vecchi ambienti 14 e 15 e si estende oltre essi. A Nord del corridoio sono realizzati due ambienti adiacenti, i vani di rappresentanza 16 e 17, con probabile funzione tricliniare, pavimentati in tessellato il primo e in tessellato e opus sectile il secondo. Dal corridoio 16 era possibile accedere ad un grande ambiente interpretato come triclinio estivo (19), con elegante pavimento in tessellato. Tale ambiente era accessibile anche dall’atrio 20, con vasca e pozzo, forse ereditato dalla domus confinante. Informazioni meno dettagliate si hanno a proposito dell’assetto planimetrico del settore orientale del complesso, probabilmente costituito dallo spazio aperto 21 chiuso ad Est da un porticato del quale sono state individuate sei basi di colonne. La fase di abbandono si colloca nel corso del III secolo, con crolli delle strutture dovute ad un violento incendio che ha interessato tutto il quartiere (cfr. Domus di via Finamore, immediatamente a Nord di questa). (la localizzazione dell’edificio è tratta da Ortalli 1997, fig. 1, contesto 33; la planimetria con le due fasi dell’edificio è tratta da Atria Longa 2012, pp. 317-318, Sassina 2).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Domus Trionfo Dioniso, ala 11, cementizio con decorazione geometrica
Rivestimento in cementizio con inserti in tessere musive, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento ha un bordo a meandri di svastica a giro semplice e il tappeto decorato da una composizione geometrica in un cerchio, con due pelte affrontate dal bordo esterno reso a onde correnti e formanti due cerchi, campiti da una stella di otto losanghe e da un fiore di otto petali; all’esterno del cerchio, disegnati da tessere rettangolari a intreccio, due mezzelune e due triangoli. NB: l’attribuzione del pavimento in cementizio al complesso è una mia ipotesi di lavoro, fatta sulla base del confronto con il rilievo delle strutture della domus (rilievo poco chiaro, che tuttavia ha qualche corrispondenza con la sezione conservata in Museo).

Domus Trionfo Dioniso, tessellato con reticolato e cerchi ed emblema in sectile
Rivestimento in tecnica mista, con tappeto in tessellato ed emblema in sectile, rintracciato per parte della superficie originaria. Il tappeto è caratterizzato da una composizione di cerchi tangenti a cui si sovrappone un reticolato, delineato in nero su fondo bianco; entra tale tappeto è inserito un emblema in opus sectole, con motivo L/Q3, che impiega cipollino, breccia di Sciro, rosso antico e marmo bianco.

Domus Trionfo Dioniso, vano 17, tessellato con pseudoemblema
Rivestimento in tessellato, messo in luce per una parte della superficie originaria. Non è disponibile la docuemntazione fotografica del pavimento, ma solo il rilievo: sembra che avesse un tappeto bordato da girali vegetali a volute e presentasse uno pseudoemblema quadrato, campito da una stella di due quadrati in un cerchio.

Domus Trionfo Dioniso, vano 19, tessellato del Trionfo di Dioniso
Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per larga parte della superficie originaria. La decorazione è organizzata in una sorta di T+U: entro un’ampia fascia bianca (lo spazio tricliniare) è inserito un grande tappeto policromo (corrispondente al braccio verticale della T, solo che qui si sviluppa in larghezza). che nella parte superiore e "compreso" da una fascia figurata bicroma (corrispondete al braccio orizzontale della T). Il tappeto mostra, entro cornici geometriche, decorazioni figurate e al centro la scena del Trionfo di Dioniso.

Domus Trionfo Dioniso, vano 7, cementizio con punteggiato di crocette
Rivestimento in cementizio a base fittile con inserti in tessere musive, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il pavimento pare fosse decorato da un punteggiato di crocette, almeno a giudicare dal rilievo delle strutture, ma in bibliografia si riferisce solo genericamente di decorazioni con tessere musive.


Il lungo corridoio 16 è realizzato nella seconda fase edilizia del complesso (età severiana) per collegare le strutture di prima fase al nuovo settore del complesso. Il vano occupa lo spazio precedentemente riservato ai vani 13-14-15 e collega l’atrio 4 al triclinio 17 e al vano di rappresentanza 19. Presenta un pavimento decorato da un reticolato, non è nota la tecnica esecutiva (più probabilmente in tessellato, ma non si esclude il cementizio).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1966-1967 – Ente responsabile: SA ER

Domus Trionfo Dioniso, vano 16, pavimento con reticolato

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: non documentato

Rivestimento rintracciato per una parte della superficie originaria; in bibliografia non si specifica quale fosse la tecnica esecutiva adottata (tessellato?cementizio?) tuttavia nel rilievo delle strutture e dei pavimenti si può notare come il pavimento fosse decorato da un semplice reticolato di linee formante scomparti quadrati.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (4° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica

 
 

Referenza fotografica: Ortalli 1997 fig. 16
Ortalli, J. 1997, Topografia di Sarsina romana: assetto urbanistico e sviluppo architettonico, in Architettura e pianificazione urbana nell’Italia antica (Atlante tematico di topografia antica) , Roma , pp. 139, 154.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Paolucci, Giovanna | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Domus Trionfo Dioniso, vano 16, pavimento con reticolato, in TESS – scheda 14372 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14372), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14372


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