scheda

Regio II, S. Stefano Rotondo, basilica, navata anulare intermedia, opus sectile
Roma ( RM)


La chiesa fu costruita in cima al Celio in posizione di spicco sull’antica via Celimontana, attuale via di S. Stefano Rotondo, sui resti dei castra peregrina, dove erano alloggiati i frumentarii, sorti in epoca augustea con ampliamenti nel corso del II sec. d.C. (v. scheda). L’edificio di culto, dalle proporzioni monumentali (diam. m 65; diam. della rotonda interna: m 23), è costituito da una rotonda coronata da un tamburo e sostenuta da un anello di 22 colonne architravate, con un deambulatorio sui cui si innestano quattro bracci formanti una croce. Questi ultimi sono suddivisi in uno stretto corridoio esterno delimitato dai muri perimetrali più bassi e in uno spazio più ampio che si apre all’interno della chiesa e lateralmente in modo da realizzare un secondo deambulatorio che collega i segmenti intermedi e i bracci di croce. Traccia della pavimentazione si conserva nell’ambiente centrale dove erano state poste lastre di marmo bianco; nel deambulatorio era un pavimento a grandi tessere con inserti policromi lapidei, mentre nell’unico braccio di croce rimasto era un pavimento a lastre policrome, risalente all’epoca di costruzione della chiesa. Un rivestimento simile si conserva anche nella zona dell’ex braccio nord occidentale, sotto il pavimento della biblioteca del convento attiguo alla chiesa stessa. Infine, in uno degli ambienti interni del segmento orientale, accanto al braccio di croce, recenti lavori di restauro hanno portato alla luce un mosaico a grandi tessere lapidee policrome. La sfarzosa decorazione interna dell’edificio, con il tamburo in origine rivestito da lastre di marmo, è in parte opera di un restauro dei pontefici Giovanni I (523-526) e Felice IV (526-530). Pianta edificio dal web: http://www.tertullian.org/rpearse/mithras/images/supp_stephano_plan1.png
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Regio II, S. Stefano Rotondo, annesso presso il braccio di croce NE, mosaico a grandi tessere
Mosaico a grandi tessere irregolari di marmi colorati (Giallo Antico, Cipollino, Pavonazzetto, Bigio), di fattura disordinata e grossolana, e, al centro, lastre di marmo bianco che risparmiano un’area rettangolare rivestita in tessellato. Manca la documentazione fotografica. Parte del pavimento è conservata in situ.

Regio II, S. Stefano Rotondo, area centrale, lastricato marmoreo
Lastricato marmoreo omogeneo composto da lastre di marmo bianco.

Regio II, S. Stefano Rotondo, basilica, cappella dei SS. Primo e Feliciano, opus sectile
Pavimento in opus sectile a grande modulo e schema unitario, con grandi pannelli di cipollino (largh. 0.9 m) separati da lastre di marmo policromo di spoglio. Il pavimento presenta un disegno geometrico, orientato sull’asse radiale centrale del braccio della croce, con tre file di quadrati disposti trasversalmente all’asse principale e radiale (BRANDENBURG 1996, figg. 7-8). Nei quadrati sono inscritti dischi o quadrati più piccoli. Al centro del pavimento sono due quadrati, circondati da un’ampia fascia di cipollino, campiti da una lastra quadrata di giallo antico. Nei quadrati piccoli sono disposti diagonalmente dischi di porfido e quadrati più piccoli. Sul colonnato interno si trova un’altra fila di quadrati più grandi, di verde antico, al centro, e doppi listelli di rosso antico e di pavonazzetto ai lati. Le due file di quadrati sono bordate da una fascia di marmo bianco.

Regio II, S. Stefano Rotondo, basilica, corridoio anulare SE, mosaico a grandi tessere
Mosaico a grandi tessere marmoree dal taglio irregolare e disposte senza ordine e allineamento. Sono prevalentemente utilizzati marmi chiari, ma anche colorati (giallo antico, cipollino, pavonazzetto, bigi). Non è nota l’originaria estensione del pavimento, parte del quale resta ancora visibile in situ.

Regio II, S. Stefano Rotondo, basilica, navata anulare esterna, opus sectile
Pavimento costituito da formelle in opus sectile a modulo quadrato di tipo (Q2), quadrato maggiore con un quadrato inscritto diagonalmente nel quadrato di base. Noto da citazione bibliografica, manca la documentazione grafica e fotografica.


Aula a pianta circolare (diam. interno 23, diam. esterno 65) circondata da un deambulatorio esterno. Al centro si eleva un tamburo alto 23 m, sopra un colonnato architravato di 22 colonne. Il deambulatorio si apre sui settori diagonali con un colonnato ad arcate. Gran parte della decorazione del vano centrale era ancora visibile nel 1400 (ARMELLINI 1942, p. 158), ma venne distrutta 52 anni dopo in occasione del restauro di Niccolò V (COLINI 1944, p. 219, nota 88). Restano soltanto la pavimentazione in opus sectile e fori per perni e ganci per sorreggere le lastre di marmo che decoravano le pareti del tamburo centrale, asportate a seguito del restauro dell’edificio di Niccolò V, nel 1452 (COLINI 1944, p. 219). E’ comunque ipotizzabile una decorazione a lastre rettangolari disposte verticalmente ed incorniciate da paraste e fasce marmoree, sulla base di un disegno di Baldassarre Peruzzi e del Cronaca (KRATUTHEIMER 1970, fig .196).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (3° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1987

Regio II, S. Stefano Rotondo, basilica, navata anulare intermedia, opus sectile

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a pannelli
Cromia: policromo

Pavimento costituito da grandi pannelli bordati da larghe fasce di marmo bianco e campiti da formelle in opus sectile a modulo quadrato di tipo (Q2), quadrato maggiore con un quadrato inscritto diagonalmente nel quadrato di base. Il disegno del pavimento è ricostruibile sulla base delle impronte conservate nello strato preparatorio; si conservano soltanto alcuni frammenti delle fasce di bordura e di alcune formelle ad esse adiacenti.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Malta di sottofondo inglobante frammenti di anfore e marmo, originariamente collocati sul verso delle mattonelle a commesso di marmi.

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
Dimensioni Metriche Tessere: non documentato cm

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
*a modulo quadrato con motivi semplici – quadrato maggiore con quadrato inscritto diagonalmente nel quadrato di base (Q2)0,60

 
 

Referenza fotografica: Immagine tratta da GUIDOBALDI, GUIGLIA GUIDOBALDI 1983, fig. 44.
Oggetto conservato: impronte – Conservato in: situ

Armellini, M. 1942, in Chiese di Roma, I, Roma, pp. 157-158.
Brandenburg, H. 1996, Il pavimento in opus sectile dalla chiesa paleocristiana di S. Stefano Rotondo, in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 556.
Ceschi, C. 1982, in S. Stefano Rotondo, Roma, p. 67 .
Colini, A.M. 1929, in Antiquarium. Descrizione delle Collezioni dell’Antiquarium Comunale, riveduto e ampliato, Roma, pp. 218-219.
Guidobaldi, F./ Guiglia Guidobaldi, A. 1983, in Pavimenti marmorei di Roma dal IV al IX secolo, Città del Vaticano, p. 142, figg. 41, 44.

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Taccalite, Francesca | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2015 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: Angelelli, Claudia
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Taccalite, Francesca, Regio II, S. Stefano Rotondo, basilica, navata anulare intermedia, opus sectile , in TESS – scheda 3564 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3564), 2008

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3564


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