Nel 2003 la Soprintendenza ha condotto uno scavo nell’area dell’ex cinema Modernissimo, durante il quale sono stati individuati i resti di un complesso cultuale di età romana. Il vano A, un recinto semiaperto, dotato di tettoia su tre lati e pavimentato a commessi di laterizi, costituirebbe il primo ambiente del settore dedicato al culto. Al centro della pavimentazione è stata rinvenuta un’ara di reimpiego, precedentemente dedicata ai Fauni. Dal recinto A si accedeva per mezzo di un passaggio coperto al vano G, interpretato come ambulacro: nel vano, addossata a una parete, sono stati rinvenuti i resti di una grande ara, di fronte alla quale, sul lato opposto, si trovava una pavimentazione in tessellato. Dal vano F, un piccolo vestibolo, si accedeva allo spazio semiaperto D, con pavimentazione a commessi laterizi interrotta a centro da un altare, dedicato probabilmente alla Bona Dea. A nord del vano D si trova il piccolo vano B, con pavimento a commessi di laterizi e pozzo, di destinazione cultuale, così come il vano D1, mentre troppo poco resta per determinare la destinazione d’uso del vano C. L’area, edificata probabilmente in età tardorepubblicana, ebbe ingenti ristrutturazioni in età augustea e nel II sec.d.C. (la pianta con il posizionamento dei pavimenti è una rielaborazione di G. Paolucci da Aemilia 2000, p. 464; la planimetria allegata è tratta da "Il Museo di San Domenico", tavola fuori testo).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ex cinema, vano G, tessellato bicromo Pavimento in tessellato bicromo, marginato da una cornice in marmo bianco, rinvenuto per circa il 20% della superficie originaria. Del pavimento resta solo il bordo; si conservano nello strato di allettamento solo le tracce della decorazione del campo.
Il vano A è stato interpretato come un recinto semiaperto e dotato di tettoia su almeno tre lati. Presenta una pavimentazione a commessi di laterizi che lasciano una fascia in adiacenza alle pareti. Un altare posto al centro del lato meridinale dell’ambiente costituisce il punto focale del vano. L’altare, nell’ultima fase d’uso, è capovolto e inscritto di nuovo in quella che era la modanatura di base; dell’iscrizione originaria, individuata sotto il piano di calpestio, resta la sola parola FAUNI. La pavimentazione dovrebbe essere di età augustea.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 2003 – Ente responsabile: SA ER
Ex cinema, vano A, pavimento in mattoni sesquipedali
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Pavimento a commessi di laterizi in mattoni sesquipedali (0.45×0.30 m) rinvenuto per la quasi totalità della superficie originaria.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Ex cinema, vano A, pavimento in mattoni sesquipedali, in TESS – scheda 7490 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=7490), 2009