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Ostia_Domus-Fulminata

Origine e diffusione di un motivo geometrico:
la composizione ortogonale di croci di quattro elementi tipo DM 159

Nella mappa sono visualizzati i risultati di una ricerca ottenuta selezionando nella finestra “Ricerca avanzata” il solo valore “DM 159” nel campo “Decorazioni Geometriche” relativo al sottoinsieme UNITA' DECORATIVA/ Campo. Osservando la distribuzione geografica dei rivestimenti, emerge chiaramente che la totalità dei pavimenti riconducibili al motivo DM 159 si ritrova esclusivamente a Roma e in area romana (ad eccezione degli esemplari policromi da Spello e Ravenna, decisamente più tardi). Scendendo in dettaglio nelle schede si osserva inoltre che lo schema decorativo risulta diffuso in un arco di tempo molto circoscritto, compreso fra l’ultimo quarto del II e la prima metà del III sec. d.C. e può pertanto essere considerato come uno dei più caratteristici della produzione musiva di età severiana.

Nella foto: Ostia, Domus Fulminata
(da Becatti 1961, tav. CXIII, 204)

Record trovati: 16
La ricerca ha prodotti i seguenti risultati:

Tessellato bianco-nero decorato da una composizione di file di rettangoli biconvessi tangenti, alternativamente obliqui e sdraiati, fiancheggiati da mezze squame, in colori contrastanti (formanti losanghe concave e spazi di risulta qui caricati da una losanga concava). Il partito decorativo del manufatto è noto unicamente da alcuni disegni.
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Il bordo del tessellato è costituito da una fascia monocroma bianca seguita da una fascia di quattro filari di tessere nere, da una fascia di tessere bianche e da due filari di tessere nere. Il campo è decorato da una composizione ortogonale di motivi cruciformi tangenti, in colore contrastante.
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Tessellato bordato da una fasica nera seguita da una fascia bicroma e campito da una composizione ortogonale di croci di campane curvilinee intorno ad un quadrato concavo centrale, tangenti, formanti quadrati cocavi più grandi e fusi.
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Rivestimento in tessellato policromo, noto solo da un acquerello; dal disegno pare che il pavimento fosse decorato da una composizione di file di rettangoli biconvessi tangenti. alternativamente obliqui e sdraiati, fiancheggiati da mezze squame (formanti esagoni concavi), resa in policromia.
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Tessellato bicromo a motivi geometrici. composizione ortogonale di croci di anfore intorno ad un quadrato concavo centrale, in colori contrastanti, tangenti, gli spazi di risulta caricati da un quadrato iscritto (DM 159a), a tessere nere su fondo bianco.
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Tessellato bicromo geometrico a tessere nere su fondo bianco. Bordo consistente in una larga fascia di tessere nere, che inquadra una composizione di croci di campane curvilinee e fusi tangenti, variante semplificata del motivo DM 159g.
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Campo inquadrato da una fascia di tessere nere e decorato con una composizione ortogonale di croci di anfore a fondo piatto intorno ad un quadrato concavo centrale, in colori contrastanti, tangenti (qui gli spazi di risulta caricati da un esagono irregolare a lati mistilinei) (var. DM 159a). Al centro del tappeto si colloca, entro una semplice tabella scorniciata, un'iscrizione dedicatoria (GAVDEN/TI / VIV[as]), inserita in un momento successivo alla redazione del pavimento (IV sec. d.C.) e realizzata con le stesse tessere del campo. Manca nell'edito la documentazione fotografica.
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Tessellato bicromo con motivi geometrici, a tessere nere su fondo bianco. Si conserva un breve lacerto del campo, decorato con una composizione ortogonale di croci di clave (o vasi panciuti), in colori contrastanti, tangenti (con spazi di risulta vuoti o caricati da un quadrato inscritto) (DM 159b).
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Tessellato bicromo a decoro geometrico, articolato in un bordo a onde correnti profilato internamente ed esternamente da fasce monocrome in colori a contrasto e campo il cui soggeto è una composizione ortogonale di croci di campane curvilinee intorno ad un quadrato con lati concavi tangenti formanti quadrati concavi e spazi di risulta qui caricati da una coppia di fusi in colore contrastante (DM 159h). Su uno dei lati, all'interno di una larga fascia monocroma nera che inquadra per intero il mosaico, sta una tabula ansata bianca (nell'ansa è un ramo di palmetta) su cui corre su tre righe l'iscrizione 'Domus Aripporum et Ulpiorum Vibiorum Felix', redatta in caratteri corsiveggianti. Lo stile del mosaico e dell'iscrizione portano ad una datazione nell'ambito del III secolo.
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Tessellato bicromo a decoro geometrico, articolato in un bordo, decorato da tre fasce monocrome in colori a contrasto, e un campo il cui soggetto decorativo è una composizione ortogonale in colori contrastanti di croci di campane curvilinee intorno ad un quadrato concavo centrale, tangenti e formanti quadrati concavi più grandi e fusi, qui caricati da un fuso più piccolo trasversale iscritto (DM 159 g). La Lissi Caronna così lo descrive: “campo decorato da un motivo formato da una stella centrale a quattro punte dai lati concavi ai cui vertici convergono quattro elementi geometrici campaniformi. Presso l’estremità della bocca di questi elementi ve ne è uno a doppia pelta” (Lissi Caronna 1972, pp. 385-97). Su base stilistica il mosaico è stato datato al III secolo d.C.
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Tessellato articolato in bordo, costituito da un'ampia fascia di tessellato nero (DM 105a), e campo decorato da una composizione ortogonale di croci di clave ('vasi panciuti') intorno ad un quadrato concavo centrale qui vuoto, in colori contrastanti, tangenti (DM 159b).
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Tessellato bicromo a motivi geometrici (tessere cm 2-2.5). Campo inquadrato da una linea semplice di tessere nere (DM 1y) e decorato con una composizione ortogonale a croci di clave tangenti intorno ad un quadrato concavo centrale (DM 159b), reso in tessere nere su fondo bianco. Bordo costituito da una larga fascia di tessellato di filari paralleli di tessere nere in ordito rettilineo (DM 105a). Dimensioni medie tessere cm 1.5.
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Tessellato bicromo a motivi geometrici. Su fondo nero, campo inquadrato da una semplice fascia bianca (DM 1y) e decorato con una composizione ortogonale di croci di clave ("vasi panciuti") intorno ad un cerchio, in colori contrastanti, tangenti (DM 159b). Noto soltanto da documentazione fotografica e citazioni bibliografiche. Non visibile e non ispezionabile.
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Tessellato bicromo a motivi geometrici. Bordo non conservato. Su fondo nero, campo decorato con una composizione ortogonale di croci di clave ("vasi panciuti") intorno ad un cerchio (qui caricato da una rosetta), in colori contrastanti, tangenti (DM 159b), gli spazi di risulta caricati da una coppia di squame addossate tangenti e da una pelta isolata, in colore contrastante. Noto soltanto da documentazione fotografica e citazioni bibliografiche. Non visibile e non ispezionabile.
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Tessellato bicromo a decori geometrici, redatto abbastanza accuratamente e con tessere medio-grandi, a quanto si può giudicare dalle foto disponibili. Si articola in un bordo a fascia monocroma che delimita il perimetro del campo e lo divide in scomparti decorati da differenti motivi geometrici: uno presenta una composizione ortogonale di cuori affusolati e cerchi caricati da pelte in colore contrastante, generanti quadrati ed esagoni concavi; l'altro presenta una composizione ortogonale di croci di campane curvilinee intorno ad un quadrato centrale, tangenti, formanti quadrati concavi più grandi e fusi (var. di DM 159g e 159i). La pavimentazione, databile a fine II- inizio III secolo d.C. su base archeologica (III fase della villa) e stilistica, oblitera l'originale in cementizio con inserti.
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L’ambiente ha restituito, quasi per intero, la pavimentazione in tessellato tricromo decoarata da croci di anfore. Il pavimento è stato rintracciato a ca. 30 cm dal piano di campagna. Il rivestimento viene datato, su base stilistica, tra la fine del II e il III secolo d.C.
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