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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11922
Regio XI, Circo Massimo, pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) – Roma  ( RM)

EDIFICIO: circo
Il Circo Massimo occupa parte della Vallis Murcia, tra Palatino e Aventino. Il sito, frequentato fin da età protostorica, fu inizialmente utilizzato per lo svolgimento di giochi e corse di carri con strutture per lo più lignee, sostituite – a partire dall’età cesariana – da impianti in muratura. L’edificio per spettacolo, compreso entro i limiti della XI regio augustea, subì nel tempo cospicui rifacimenti, a seguito dei danni provocati da incendi: nel 36 d.C., con restauri ad opera di Caligola e Claudio; nel 64 d.C., con rifacimento di Nerone; alla fine del I secolo d.C., con ricostruzione pressochè totale ad opera degli imperatori Domiziano e Traiano. I resti attualmente visibili si riferiscono, nella quasi totalità, alla fase imperiale e riguardano essenzialmente le sostruzioni della cavea in corrispondenza dell’emiciclo. La loro articolazione permette di riconoscere tre serie di ambienti – fornici esterni, stanze intermedie, vani interni verso la pista – ed un ampio ambulacro esterno; al di sopra di esse erano, invece, poste le gradinate divise in quattro maeniana. Al XVII secolo risale la prima notizia del rinvenimento nell’area di un tessellato con decorazione figurata; un pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) è documentato, a sua volta, in Via dei Cerchi nel 1876, riferibile alle indagini che individuarono i resti dei carceres, posti nel settore pianeggiante verso il Tevere. E’ quanto mai probabile collegare a tali ricerche il ritrovamento (tra i mesi di luglio e agosto dello stesso 1876) di 4 pavimenti (3 rivestimenti a commessi laterizi e un tessellato), tutt’ora inediti e noti soltanto da documentazione di archivio). Tre rivestimenti in opus spicatum sono stati, inoltre, messi in luce nel 1942. Sondaggi (una trincea e 10 carotaggi) eseguiti nel 1998 in occasione di lavori di risistemazione di Via dei Cerchi, nell’area antistante l’esedra della Domus Augustana (i primi cinque saggi in una ristretta area verso il Palatino, A in pianta; gli altri 5 al centro della spina secondo un asse ad essa perpendicolare, B in pianta) hanno rilevato, infine, l’esistenza di due piani in opus spicatum, ascrivibili, rispettivamente all’ambulacro superiore (saggio 4) e ad un ambiente al piano terra, cosiddetto corridoio intermedio (saggio 5) del settore longitudinale della cavea. Si discute circa il possibile rapporto (e la natura di esso) con il Circo Massimo dell’edificio di II sec. d. C. rinvenuto nel 1931 durante i lavori di adeguamento per la costruzione dei magazzini del Teatro Reale dell’Opera tra Piazza Bocca della Verità e Via della Greca (vedi scheda relativa) e del mitreo che, successivamente, occupò alcuni degli ambienti del medesimo edificio (vedi scheda relativa). Ci si chiede, altresi’, considerato il luogo di rinvenimento (in via dei Cerchi, tra Piazza Bocca della Verità e Via della Greca) se vada postulato un qualche rapporto con le strutture del Circo anche per due rivestimenti (rispettivamente un tessellato geometrico bicromo e un pavimento a commessi laterizi messi in luce nel 1879 e noti soltanto da documentazione di archivio (CAR V, G 82 c: edi schede relative).

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

AMBIENTE: non determinato
La totale assenza di documentazione non consente di precisare le caratteristiche dell’ambiente in cui il pavimento rinvenuto – noto soltanto da dati di archivio (CAR V H sciolte b) – risultava inserito. Il luogo (Via dei Cerchi, nn. 20-21) e la data del ritrovamento (17 luglio 1876), così come la tipologia del pavimento del vano (a commessi laterizi disposti a spina di pesce) consentono, tuttavia, di collegare, seppure genericamente, il ritrovamento a quello di un analogo pavimento rinvenuto al civico 20 della medesima Via dei Cerchi e alle indagini, solo brevemente descritte da G. Fiorelli (NotSc 1876, p. 101), che individuarono i resti dei carceres (vd. scheda rivestimento pavimentale) del circo. A tale contesto, del resto, ben si addice la tipologia pavimentale, di tipo utilitario, e la sua datazione in età imperiale.

Cronologia

Non determinata
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
17 luglio 1876

Regio XI, Circo Massimo, pavimento a commessi laterizi (opus spicatum)

Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: monocromo

Pavimento a commessi laterizi (opus spicatum) noto soltanto da dati di archivio inediti (CAR V H sciolte b); manca la documentazione grafica e/o fotografica.

Cronologia
Non determinata
Motivazione della cronologia: dati archeologici

BORDO

Elemento non presente

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: a commesso di laterizi

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
* a "spina di pesce" (opus spicatum)

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: pavimento – Conservato in: situ

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Manetta, Consuelo, Regio XI, Circo Massimo, pavimento a commessi laterizi (opus spicatum), in TESS – scheda 11922 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11922), 2012
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11922

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Manetta, Consuelo | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano