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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18636
Area archeologica, Casa dei Due Atri (VI,29), secondo atrio, cementizio con inserti litici e marmorei – Ercolano  ( NA )

edificio residenziale/domus
Casa dei Due Atri (VI, 29): dimora ercolanese, forse di proprietà di Herennia Tertia, che si apre al n. 29 lungo il cardo III. Le strette fauces, affiancate da una cucina (1) e da una cella ostiaria (2), immettono in un primo atrio, di tipo tetrastilo, su cui si affacciano un ambiente di soggiorno, forse una diaeta (3), il tablino (4) e un vano di disimpegno (5). Nel settore retrostante è ubicato un secondo atrio, caratteristica da cui è derivata la denominazione della domus, attorno al quale gravitano un’esedra (6), un oecus (7), un’apotheca (8), un triclinio (11) e due vani a destinazione funzionale (9-10). L’abitazione risale ad età sannitica e conobbe radicali rifacimenti in età tardo-augustea e nell’ambito del IV stile, probabilmente a seguito del terremoto. I pavimenti, in cementizio a base fittile decorati con inserti, sono riferibili all’impianto edilizio originario e alla fase decorativa di IV stile, documentata anche dalle pitture (pianta edificio tratta da GUIDOBALDI ET ALII 2014, p. 378).

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: atrio
Secondo atrio: l’ambiente è provvisto di impluvio centrale riadattato per ospitare una fontana e delle piante e presenta due nicchie per larario lungo la parete SO. L’atrio conserva il pavimento di età sannitica, in cementizio a base fittile con inserti litici e qualche inserto marmoreo, forse aggiunti in un momento successivo. L’impluvio è rivestito in cementizio con inserti litici e marmorei disposti attorno la fontana, frutto di un rifacimento di tardo III o IV stile.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1939-1940

Area archeologica, Casa dei Due Atri (VI,29), secondo atrio, cementizio con inserti litici e marmorei

Rivestimento con scansione: a più unità decorative

L’atrio è pavimentato da un cementizio a base fittile con inserti quadrati e irregolari (cm 2-7) in prevalenza litici (palombino, litomarghe verdi e rosse, pietra paesina, ardesia) e sporadica presenza di inserti marmorei (portasanta, pavonazzetto), questi ultimi forse posticci (IV stile). Gli inserti si distribuiscono all’interno di "riquadri" realizzati con le stesse lastrine, disposte in ordito diritto e in alternanza cromatica. L’impluvio è rivestito da un cementizio a base fittile con inserti litici e marmorei. Gli inserti maggiori sono quadrangolari (cm 10; cm 25), romboidali (cm 16), triangolari (cm 10), esagonali (cm 10) e rettangolari (cm 90×29 ca.) in giallo antico, pavonazzetto, marmo bianco, africano, bardiglio. Gli inserti di dimensione minore, di forma per lo più irregolare e quadrata (cm 2-7) sono in palombino, litomarghe verdi e rosse, pietra paesina, ardesia, portasanta, pavonazzetto. Gli inserti compongono un disegno geometrico distribuendosi attorno alla fontana: "tangenti ai lati dell’apertura sono rombi o piccoli quadrati in obliquo (formati da triangoli addossati) mentre ai vertici sono quadrati diritti; verso l’esterno altre lastrine geometriche tangenti a questi elementi si dispongono in senso ortogonale e diagonale; in corrispondenza dei quattro vertici dell’impluvio si trovano grosse latre rettangolari (in due casi composte da elementi rettangolari più piccoli); inserti più piccoli di forma quadrangolare o irregolare occupano gli spazi di risulta". Il rivestimento potrebbe essere inquadrabile in età tardo-augustea o essere frutto di un intevento di IV stile.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Unità decorative

Parte dell’ambiente: atrio
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

L’atrio è pavimentato da un cementizio a base fittile con inserti quadrati e irregolari (cm 2-7) in prevalenza litici (palombino, litomarghe verdi e rosse, pietra paesina, ardesia) e sporadica presenza di inserti marmorei (portasanta, pavonazzetto), questi ultimi forse posticci (IV stile). Gli inserti si distribuiscono all’interno di "riquadri" realizzati con le stesse lastrine, disposte in ordito diritto e in alternanza cromatica. L’impluvio è rivestito da un cementizio a base fittile con inserti litici e marmorei. Gli inserti maggiori sono quadrangolari (cm 10; cm 25), romboidali (cm 16), triangolari (cm 10), esagonali (cm 10) e rettangolari (cm 90×29 ca.) in giallo antico, pavonazzetto, marmo bianco, africano, bardiglio. Gli inserti di dimensione minore, di forma per lo più irregolare e quadrata (cm 2-7) sono in palombino, litomarghe verdi e rosse, pietra paesina, ardesia, portasanta, pavonazzetto. Gli inserti compongono un disegno geometrico distribuendosi attorno alla fontana: "tangenti ai lati dell’apertura sono rombi o piccoli quadrati in obliquo (formati da triangoli addossati) mentre ai vertici sono quadrati diritti; verso l’esterno altre lastrine geometriche tangenti a questi elementi si dispongono in senso ortogonale e diagonale; in corrispondenza dei quattro vertici dell’impluvio si trovano grosse latre rettangolari (in due casi composte da elementi rettangolari più piccoli); inserti più piccoli di forma quadrangolare o irregolare occupano gli spazi di risulta". Il rivestimento potrebbe essere inquadrabile in età tardo-augustea o essere frutto di un intevento di IV stile.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti misti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103a – inserti su cementizio
Referenza fotografica: Da GUIDOBALDI ET ALII 2014, tav. XXIX, 362.

Parte dell’ambiente: impluvio
Tipo di impaginazione: centralizzata
Cromia: policromo

L’atrio è pavimentato da un cementizio a base fittile con inserti quadrati e irregolari (cm 2-7) in prevalenza litici (palombino, litomarghe verdi e rosse, pietra paesina, ardesia) e sporadica presenza di inserti marmorei (portasanta, pavonazzetto), questi ultimi forse posticci (IV stile). Gli inserti si distribuiscono all’interno di "riquadri" realizzati con le stesse lastrine, disposte in ordito diritto e in alternanza cromatica. L’impluvio è rivestito da un cementizio a base fittile con inserti litici e marmorei. Gli inserti maggiori sono quadrangolari (cm 10; cm 25), romboidali (cm 16), triangolari (cm 10), esagonali (cm 10) e rettangolari (cm 90×29 ca.) in giallo antico, pavonazzetto, marmo bianco, africano, bardiglio. Gli inserti di dimensione minore, di forma per lo più irregolare e quadrata (cm 2-7) sono in palombino, litomarghe verdi e rosse, pietra paesina, ardesia, portasanta, pavonazzetto. Gli inserti compongono un disegno geometrico distribuendosi attorno alla fontana: "tangenti ai lati dell’apertura sono rombi o piccoli quadrati in obliquo (formati da triangoli addossati) mentre ai vertici sono quadrati diritti; verso l’esterno altre lastrine geometriche tangenti a questi elementi si dispongono in senso ortogonale e diagonale; in corrispondenza dei quattro vertici dell’impluvio si trovano grosse latre rettangolari (in due casi composte da elementi rettangolari più piccoli); inserti più piccoli di forma quadrangolare o irregolare occupano gli spazi di risulta". Il rivestimento potrebbe essere inquadrabile in età tardo-augustea o essere frutto di un intevento di IV stile.

BORDO
Elemento non presente
CAMPO
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti misti)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103a – inserti su cementizio
Referenza fotografica: Da GUIDOBALDI ET ALII 2014, tav. XXIX, 362.

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Scavi di Ercolano)
Il pavimento dell’atrio si conserva solo in parte. Sono riscontrabili disgregazione del legante, perdita degli aggregati e presenza di muschi ed incrostazioni. Il cementizio che riveste l’impluvio si conserva per intero, anche per il parziale interro. Visibili fratture, piccole lacune ed incrostazioni.
Condizione giuridica: proprietà Stato

Scavi di Ercolano (Riferimento: Guidobaldi, Maria Paola) Corso Resina, 1, 80056 – Ercolano (NA)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Guidobaldi, F. et alii 2014, in Mosaici antichi in Italia, Regione prima. Ercolano, Pisa-Roma, pp. 381-382, tavv. XXI, 361; XXIX, 362.

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Area archeologica, Casa dei Due Atri (VI,29), secondo atrio, cementizio con inserti litici e marmorei, in TESS – scheda 18636 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18636), 2016
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=18636

DATA SCHEDA: 2016 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca