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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3673
Domus Ritter, triclinio 2, p.c. 424-425, tessellato con cerchi – Aquileia  ( UD )

edificio residenziale/domus
Lo scavo, non visibile e non visitabile, si trova nei Quartieri centro-settentrionali della città antica, 65 m circa a nord del secondo decumano a settentrione del decumano massimo e poco ad ovest del secondo cardine a oriente del cardine massimo, sul quale il complesso edilizio probabilmente affacciava; nella città moderna l’area è ubicata in località Monastero, nel fondo Ritter-Zahony (Bertacchi 1998 lo cita come fondo Cassis), pp.cc. 424/6/21-425/4/6/9/14, nell’area compresa tra via Pellis a nord, via Salvemini ad est, via Gemina a sud e via Leicht a ovest. La domus è stata indagata solamente in parte e pertanto la sua articolazione non è pienamente comprensibile. I resti scavati comprendono alcuni tratti murari, per lo più in opus mixtum, e numerose pavimentazioni, che offrono l’unica base per la cronologia delle diverse fasi edilizie. Purtroppo gli studiosi non sono unanimi sulle datazioni e allo stato attuale delle conoscenze non è possibile stabilire quali vani siano coevi a prescindere dalla decorazione dei rivestimenti: la comprensione della planimetria e della cronologia delle diverse fasi della residenza (o delle residenze, in quanto anche l’appartenenza ad un unico complesso non è accertabile) risulta pertanto gravemente compromessa. In questa sede si adotta la cronologia e la suddivisione in quattro fasi di Novello, c.s. Alla fase più antica, ascrivibile nel I sec.a.C., è attribuito un vano pavimentato in cementizio e tessere, rinvenuto sotto al mosaico del più tardo vano 7, mentre non è ascrivibile con certezza a questo momento un secondo cementizio ornato da tessere scoperto sotto il vano 9, ma ad una quota superiore rispetto ai rivestimenti della seconda fase. Quest’ultima è collocata tra la seconda metà del I sec.a.C. e il II sec.d.C., e vede la domus articolata attorno a due nuclei. Il primo gravitava attorno allo spazio 1, che potrebbe essere stato una corte scoperta, come sembra suggerire presso l’estremità nord-orientale un tratto di muro con un possibile resto di colonna in laterizio, visibile in pianta (cfr. Brusin 1927, tav.III, riportata anche in Donderer 1986); del pavimento restano alcuni lacerti musivi. A sud della corte si estendeva il triclinio 2 e a nord-ovest l’ambiente di rappresentanza 3 (situato però ad una quota inferiore), entrambi ornati da un mosaico. Poco a nord del vano 3 si apriva il vano 4, con possibile funzione di soggiorno, il cui mosaico appare più tardo di quello della corte 1. Poco ad est si trovava il vano 5, abbellito da un tessellato con scaglie e che verosimilmente svolgeva funzioni di rappresentanza, ma il suo rapporto con la vicina area scoperta non è attualmente identificabile. Per quanto riguarda il secondo nucleo della dimora, esso è stato messo in luce nel settore orientale dello scavo. Partendo da nord, pavimenti di pregio caratterizzano il vano di soggiorno 6 (in cotto e tessellato), e le due probabili sale di rappresentanza 7 e 8 (in tessellato e scaglie). Ad est di questo gruppo, il vano 9 viene dotato in questa fase di un nuovo rivestimento in tessellato, mentre dell’ambiente 10 posto ad ovest non resta che un lacerto musivo insufficiente a stabilire l’articolazione degli spazi; a sud del vano 8, infine, si impostava l’ambiente 11 con il pavimento in commessi laterizi disposti a spina di pesce. Nella terza fase edilizia della domus, datata nel V sec.d.C., nella corte 1 compare un nuovo mosaico, policromo e nella parte sud-orientale dello scavo, infine, è stato scavato un ambiente (vano 12) abbellito da un prezioso pavimento in sectile e tessellato, ma non è del tutto certo che appartenga alla domus.
La quarta fase, per concludere, che comprende forse più sottofasi non meglio determinate cronologicamente, è interessata da alcune ristrutturazioni che non sembrano aver compreso nuovi pavimenti di pregio: il mosaico del vano 7 risulta parzialmente distrutto da varie murature (che sembrerebbero aver diviso lo spazio in almeno tre ambienti distinti, di cui quello a nord-ovest dotato di un pozzo), nei vani 5 e 11 viene installato un sistema di suspensurae per il riscaldamento e il settore occidentale del vano 9, infine, viene in gran parte distrutto da un condotto per la circolazione dell’aria calda con orientamento nord-sud. Questa struttura, larga 1.04 m, con pareti interne intonacate e piano in mattoni sesquipedali, si divideva a sud in due rami, di cui quello occidentale copriva in parte il pavimento del vano 8. La pianta presentata è tratta da Novello, c.s.


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

AMBIENTE: triclinio
Vano 2. Dell’ambiente, verosimilmente accessibile dal vano 1, sono venuti in luce alcuni lacerti murari e parte del pavimento musivo, che suggerisce una datazione nel secondo quarto del II sec.d.C.; al momento dello scavo una parete (è ignoto quale) conservava l’intonaco affrescato a tinta unita.

Lunghezza: 9.40 m – Larghezza: 6.27 m

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1930 – Ente responsabile: SA TS

Domus Ritter, triclinio 2, p.c. 424-425, tessellato con cerchi

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a T+U
Tipo di impaginazione: composita
Cromia: bicromo

Il pavimento è un tessellato a fondo bianco bordato da una fascia nera e ornato da tre pannelli formanti una T e circondati, ad una distanza di 50 cm, da una cornice a forma di T formata da una fila di crocette diritte e contigue, con effetto di linea dentata e dentellata. Il pannello maggiore della T, corrispondente allo stelo, mostra alla base una fascia con al centro un quadrato fiancheggiato da due linee di spine rettilinee corte, ed è campito da una composizione ortogonale di cerchi e di quadrifogli tangenti, formanti spazi di risulta in forma di esagoni concavi allungati. I cerchi sono decorati da un fiorone di 8 elementi legati, da un quadrilobo di pelte attorno ad un quadrifoglio e da una ruota di pelte attorno ad un nodo di Salomone; gli esagoni concavi da racemi di hedera a forma di S. I pannelli minori della T sono decorati da una composizione ortogonale di quadrati e losanghe adiacenti, in colori contrastanti, a rete di svastiche.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Misure
Lunghezza: 9.40 m; Larghezza: 6.27 m;

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Metriche Tessere: 1.0; le tessere di restauro antico 1.0-2.0 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1y – fascia monocroma
DM 1t – linea tripla
DM 1i – linea doppia
DM 4h – fila di crocette diritte e contigue, con effetto di linea dentata e dentellata (i dentelli lunghi opposti a coppia)
DM 10g – denti di sega, dentati

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: 1.0; le tessere di restauro antico 1.0-2.0 cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
var. DM 158a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrifogli tangenti, formanti spazi di risulta in forma di esagoni concavi allungatiquadrilobo di pelte con apice attorno ad un quadrifoglio
DM 11d – spine rettilinee corte, in colori contrastanti
DM 2f – linea dentellata (dentelli lunghi di 2 tessere)
var. DM 158a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrifogli tangenti, formanti spazi di risulta in forma di esagoni concavi allungatiracemo di hedera ad S
var. DM 158a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrifogli tangenti, formanti spazi di risulta in forma di esagoni concavi allungatiruota di pelte ortogonali attorno ad un nodo di Salomone
DM 161c – composizione ortogonale, a rete di svastiche, di quadrati e di losanghe adiacentilosanga
var. DM 158a – composizione ortogonale di cerchi e di quadrifogli tangenti, formanti spazi di risulta in forma di esagoni concavi allungatifiorone
DM 1i – linea doppia
non documentato – fiorone composito di 8 elementi legati: 4 volute affrontate e 4 petali affusolati

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del bordo e del campo – Conservato in: museo (Museo Archeologico Nazionale di Aquileia, a terra, nel passaggio tra i 2 quadriportici)

Restauri antichi: Vi sono alcuni restauri antichi in tessere più grandi.
Restauri moderni: Il mosaico è stato strappato e consolidato su una base cementizia.

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
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CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Clementi, Tatiana, Domus Ritter, triclinio 2, p.c. 424-425, tessellato con cerchi, in TESS – scheda 3673 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3673), 2007
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=3673

DATA SCHEDA: 2007 | AUTORE: Clementi, Tatiana | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca