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Scheda TESS – http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=5023
Regio X, Palatino, Casa di Livia, ala (vano C), tessellato bicromo – Roma  ( RM)

edificio residenziale/domus
Casa di Livia. Il complesso fu scoperto nel 1869 durante gli scavi diretti da Pietro Rosa per incarico di Napoleone III; è concordemente riconosciuto come l’appartamento di Livia nella prossima abitazione del princeps. La domus, incassata nel tufo del colle a quota m 41.11 slm, è realizzata in opus reticulatum abbastanza irregolare ed ha il prospetto esterno in blocchi squadrati di tufo; presenta due piani, entrambi più bassi di quello stradale, che distinguono i locali di rappresentanza – al piano terra- e i cubicoli di abitazione – al piano superiore -. Il nucleo originario è costituito da un atrio quadrangolare su cui si aprono quattro ambienti, tre sul fondo e uno sulla destra, convenzionalmente interpretati come tablinum, alae e triclinium; secondo altre ipotesi il vero atrio sarebbe da localizzare insieme con l’ingresso principale sul lato SE della casa, per cui questo settore andrebbe identificato con la pars postica della domus. Il piano superiore presenta tre cubicoli e altrettanti vani di servizio e un cortile posteriore. Una scala collocata nell’intercapedine compresa tra la parete dell’atrio e il triclinio raccordava i due settori, mentre un vestibolo coperto immetteva all’atrio dal lato O. L’edificio è realizzato in un opus reticulatum abbastanza irregolare, e conserva il sistema decorativo parietale e pavimentale originario; il primo consta di un ciclo di affreschi attribuibili ad una fase avanzata di II stile, il secondo di un apparato musivo bicromo a piccole tessere che associa negli schemi ambienti pubblici e privati sottolineando la contemporaneità. Sulla base delle tecniche costruttive e dei rivestimenti parietali e pavimentali la domus è databile nella seconda metà del I secolo a.C., tra Cesare e i primi anni del principato di Augusto. Sono riconoscibili successivi interventi nel complesso: una II fase, databile in età augustea, è evidente nelle strutture in opera reticolata realizzate prevalentemente nel settore legato ai servizi dell’abitazione; la III fase coincide con l’abbandono, entro l’epoca flavia, dei locali nobili, tagliati da muri laterizi che trasformano la domus in un nucleo destinato ai servizi del palazzo di proprietà imperiale. (I. IACOPI, s.v. Domus: Livia, in LTUR II, Roma 1995). Pianta edificio tratta da MORRICONE MATINI 1967.


Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

AMBIENTE: ala
Ambiente C: vano rettangolare allungato, collocato sul lato SO della domus, aperto sul lato breve settentrionale verso il cd atrio (E) e fiancheggiato dal tablino (B). La struttura muraria è in opera reticolata, con filari non del tutto regolari di tessere di tufo di Grotta Oscura tenute insieme da malta grigia; il muro di fondo in un momento successivo alla costruzione, forse databile nel corso del I secolo d.C., viene foderato da una cortina laterizia. Il pavimento, parzialmente conservato, presenta un tessellato bicromo a decoro geometrico.

Cronologia

Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1869

Regio X, Palatino, Casa di Livia, ala (vano C), tessellato bicromo

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: bicromo

Del mosaico, bicromo, attualmente si conserva una porzione rettangolare (m 2.28 x 2) presso l’angolo SO del vano, benchè sia possibile ricostruirne la riquadratura originale. Il tappeto presenta balza marginale di tessere bianche disposte in ordito obliquo, cornice, composta di due fasce nere di sette filari ciascuna separate da una fascia di sei filari di tessere bianche, e campo monocromo bianco, a filari obliqui. Sia dalla parte della parete che dalla parte del campo la cornice è fiancheggiata da una linea tripla di tessere bianche a ordito rettilineo, contro la quale vengono a battere gli orditi obliqui sia delle balze marginali lungo le pareti sia del campo.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici

Misure
Lunghezza: 3.80 m; Larghezza: 3.10 m;

BORDO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: Lato cm 0.6/1. cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 1t – linea tripla
DM 1y – fascia monocroma

CAMPO

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Dimensioni Metriche Tessere: Lato cm 0.61/1. cm

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Referenza fotografica: Da Morricone Matini 1967, p. 57, Tav. XI, n. 54.

CONSERVAZIONE
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roma, Palatino, domus di Livia)
Se ne conserva una porzione rettangolare, m 2.28 x 2, presso l’angolo SO del vano.

Roma, Palatino, domus di Livia (Riferimento: Sopr Arch Roma)

BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO
Morricone Matini, M.L. 1967, in Regione Prima. Roma: Reg. X, Palatium (Mosaici Antichi in Italia), Roma, P. 57, n. 54., Fig. 21, p. 54; tav. XI, 54..

CITAZIONE E CONDIVISIONE
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio X, Palatino, Casa di Livia, ala (vano C), tessellato bicromo, in TESS – scheda 5023 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=5023), 2008
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=5023

DATA SCHEDA: 2008 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, Stefano | AGGIORNAMENTO: 2017 | COMPILAZIONE/REVISIONE A CURA DI: D’Anna, Carmen