In località Grotticelle, ubicata nella zona pianeggiante tra Cori e Cisterna di Latina (n. 54 in pianta), l’allora Soprintendenza di Roma I effettuò una serie di sondaggi archeologici che riportò in luce i ruderi di un edificio, probabilmente una villa, la cui prima fase edilizia viene fatta risalire in età augustea. Purtroppo a causa dell’estensione limitata dei saggi non è agevole ricostruire l’organizzazione planimetrica dell’edificio.
Esso risulta delimitato da una sorta di terrapieno (G) con nucleo in opera cementizia e paramento esterno in opera reticolata.
A N-E si conserva un tratto di muratura in opera reticolata al di sotto della quale si intravede una muratura a blocchetti rettangolari di tufo (A). A ca. 2 m ad E di A, si trova un tratto di muro in opera reticolata bicroma.
A S di A-B fu rinvenuto un muro in opera reticolata con restauri di epoca successiva (C, a, b); presso l’estremità S si trova un pavimento musivo bianco-nero (C, c). In questo settore si trovano sparsi numerosi blocchi di calcare squadrati, resti di una soglia in travertino, blocchi di tufo, intonaci, una tegola con bollo: C. Bro/ Phil (CIL XV, 2398). A S di C fu riportata in luce una cisterna interrata, rimaneggiata in epoca moderna (D). Nel settore E si conservano spezzoni di murature in opera cementizia perpendicolari tra di loro e porzioni di un rivestimento pavimentale costituito da cubetti di cotto. Ad una quota più bassa si scorgono ulteriori tracce di murature.
Infine, A S di E si conserva un muro costruito con materiali di reimpiego (F). In tutto il terreno corcostante si rinvengono frammenti di ceramica campana, di terra sigillata, tessere di mosaico e porzioni di intonaco colorato.
Da questa zona proviene anche tegola con bollo circolare recante la scritta: …] omitia [—] doliare (probabilmente si tratta del bollo CIL XV, 1048, databile tra 123 e 135 d.C.) ed una moneta di età augustea. La prima fase di vita dell’edificio è databile in età augustea, con ristrutturazioni nell’ambito della prima metà del II sec. d.C., come documentano non solo le tecniche edilizie, ma anche i reperti archeologici ivi rinvenuti. In epoca medievale sulle strutture si impiantò un sepolcreto: nello specifico, le murature contermini il pavimento a mosaico (C, c) furono rialzate e fu realizzata una grande fossa per sepolture multiple (pianta località edificio tratta da Venditti C. P., Le villae del Latium adiectum. Aspetti residenziali delle proprietà rurali, Perugia 2011, tav. XXXIII, n. 194; pianta edificio da Brandizzi Vittucci 1968, fig. 272 p. 126).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Settore C: presso il settore C dell’edificio si conservano alcune porzioni di murature in opera reticolata (a, b) variamente rimaneggiate in epoca successiva. Presumibilmente in fase con esse è il pavimento musivo rinvenuto a S (c). Si tratta di un tessellato in redazione bicroma bianco-nera conservato solo in parte. Dall’unica immagine disponibile del rivestimento sembra che esso sia scompartito in almeno tre differenti unità decorative: una prima, bordata da fasce alternativamente bianche e nere, è campita da una serie di riquadri; una seconda ed una terza, suddivise dalla prima da una fascia di bordura bianca, sono delimitate da filari di tessere nere, ma non è noto lo sviluppo interno del campo. L’ambiente ed il relativo pavimento sono databili nell’ambito dell’età augustea. In epoca medievale le murature superstiti furono rialzate e le strutture furono riadoperate per creare una fossa per sepolture multiple.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento pavimentale in mosaico a tessere bianche e nere presumibilmente suddiviso in almeno tre differenti unità decorative: la prima, delimitata da due linee di tessere nere seguite da due linee di tessere bianche, è campita da una serie di riquadri profilati in nero su fondo bianco; la seconda ed la terza, suddivise dalla prima da un’ampia fascia monocroma bianca, sono bordate da filari di tessere nere. Di queste ultime non è noto lo sviluppo interno del campo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: non determinata Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Rivestimento in tessellato bordato da una linea doppia di tessere nere seguite da una linea doppia di tessere bianche e campito da una serie di riquadri in nero su fondo bianco.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: non documentato Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Referenza fotografica: Da Brandizzi Vittucci 1968, fig. 274 p.127.
Parte dell’ambiente: non determinata Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: bicromo
Tessellato delimitato da una fascia di tessere nere che circoscrive il campo di cui si intravede unicamente una porzione realizzata in tessere bianche.
Brandizzi Vittucci 1968, in Cora, Forma Italiae, Regio I Volumen V , Roma, p. 125, fig. 274 p.127.Venditti, C.P. 2011, in Le villae del Latium adiectum. Aspetti residenziali delle proprietà rurali., Bologna, p. 169, n. 194.