Presso l’antica città di Norba, attualmente facente parte dell’omonimo Parco Archeologico, ai piedi della c.d. Acropoli Minore, lungo una delle direttrici stradali principali di collegamento tra l’acropoli stessa e Porta Serrone di Bove, è ubicato il settore destinato all’edilizia privata, che ha restituito due domus adiacenti (domus I e II). Nello specifico, la domus I, disposta su più terrazze e prospiciente sull’asse stradale, conserva la facciata continua in opera cementizia con scapoli di calcare rivestiti di intonaco bianco. Una soglia calcarea immetteva nel vestibolo (a), ai cui lati si disponevano due sedili. Da questo, tramite le fauci (a1), pavimentate da un cementizio a base litica di tufo verde, si accede direttamente all’atrio (i) di tipo testudinato con vasca centrale e cisterna ipogea, pavimentato in maniera del tutto analoga alle fauci. A E delle fauci si aprono due ambienti di servizio (b e d), prospicienti l’atrio mediante soglie di calcare, entrambi rivestiti in cementizio a base litica. A O delle fauci si sviluppa un cubicolo (c) suddiviso in ingresso (c1) e anticamera (c2). L’anticamera è rivestita da uno pseudoscudo di losanghe inscritto in un quadrato seguito da una soglia decorata con motivo a meandro che immette nell’alcova, decorata da un tappeto in cementizio con reticolo di losanghe. Il cubicolo è seguito da un ambiente non pavimentato (l), forse destinato a rimessaggio o stabula. A O ed a E dell’atrio si aprono altri due cubicoli, e ed f, il primo rivestito in cementizio, il secondo pavimentato da un cementizio a base mista di calcare e tritume fittile con fascia a meandro e campo occupato da quattro delfini presso i vertici e da un caduceo in posizione centrale, delineati in tessere bianche e verdi. Ai cubicoli seguono, in posizione simmetrica, le alae (g, h) con pavimentazione in cementizio con scaglie calcaree policrome.
Sul lato di fondo, un vasto ambiente (p), identificato con il tablino, è delimitato a E da un ambiente (m) con bancone in muratura e pavimento in scaglie di calcare con tessere ed a O da un secondo ambiente (o), aperto sull’ala O (h) e connesso ad un vano scala (n) che dava su una terrazza inferiore, forse occupata da un hortus. Qui insisteva una sorta di ambulacro composto da due ambienti a pianta rettangolare allungata e copertura a volta: q, di cui si conserva unicamente l’angolo NE con lacerti di pavimentazione in cocciopesto, ed s, di cui sono visibili porzioni della pavimentazione a commessi laterizi conformati a rombi.
L’impianto della domus I viene fatto risalire, su base stratigrafica, ad epoca medio-repubblicana e, nello specifico, nell’ambito del II sec. a.C. L’abitazione fu abbandonata in epoca tardo-repubblicana, presumibilmente dopo l’81 a.C., quando la città fu presa d’assedio dalle truppe di Silla. Si specifica che tutte le pavimentazioni della domus, per esigenze conservative, sono state ricoperte (pianta località edificio tratta da Carfora, Ferrante, Quilici Gigli 2008, fig. 1 p. 207; pianta edificio tratta da idem, fig. 31 p. 230).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Norba, Domus I, ala (g) cementizio con scaglie policrome Pavimento in cementizio a base mista con inserti di scaglie di calcare bianco decorato con scaglie di calcare verdi e rosa-lilla di dimensioni maggiori, sparse irregolarmente sulla superficie.
Norba, Domus I, ala O (h), cementizio con scaglie policrome e tessere Cementizio a base mista ricco di scaglie di calcare bianche decorato con scaglie di calcare di dimensioni maggiori in verde e rosa-lilla sparse irregolarmente sulla superficie. In prossimità dell’ingresso dell’ambiente, dove presumibilmente dovevano trovarsi due colonne, si conserva una linea di tessere chiare di piccole dimensioni.
Norba, Domus I, cubicolo (c), cementizio con decoro geometrico Il pavimento dell’anticamera (c1) è decorato da un cementizio a base fittile bordato da due linee dentate di tessere bianche e campito da uno pseudoscudo di losanghe, in un cerchio, diviso in settori, questi ultimi a losanghe adiacenti disegnate da linee semplici dentate bianche. Una soglia campita da un meandro di svastiche a giro semplice e di quadrati caricati da tessere bianche immette nell’alcova (c2), pavimentata da un cementizio con reticolato di losanghe, non presente lungo i lati N ed O dell’ambiente, presso cui si disponevano le klinai.
Norba, Domus I, cubicolo (f), cementizio con caduceo Cementizio a base mista composto da frammenti di cotto, di calcari bianchi e policromi, perimetrato da una fascia decorata da un meandro di svastiche a giro semplice e di quadrati caricati da una tessere bianca. Il campo è occupato, presso i quattro vertici, da delfini profilati in tessere bianche con dettagli in tessere verdi e, in posizione centrale, da un caduceo inserito tra rade tessere di calcare bianco di forma romboidale.
Ambiente m: l’accesso all’ambiente, la cui tipologia non è documentata, avveniva dall’ambiente dall’ala E (g) mediante una soglia monolitica di calcare locale. Sul pavimento, in scaglie di calcare con tessere scure disposte per filari, insiste un bancone di muratura. Sulle pareti si conservano tracce di intonaco dipinto in turchese.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Norba, Domus I, ambiente m, cementizio con filari di tessere scure
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Pavimento in cementizio a base litica con scaglie di calcare bianco decorato da un punteggiato di dadi neri.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione Tipo di preparazione: Strato di blocchetti di calcare disposti in maniera irregolare; strato di malta bianca mista a piccoli frammenti di tufo.
Carfora, P./Ferrante, S./Quilici Gigli, S. 2008, Norba: apporti sull’edilizia privata in epoca medio repubblicana. Le domus a valle dell’Acropoli Minore dallo scavo alla fruizione., in Atlante Tematico di Topografia Antica. Edilizia pubblica e privata nelle città romane., Roma, pp. 236-237, figg. 40-41 p. 237.Carfora, P./Ferrante, S./Quilici Gigli, S. 2011, Pavimenti in cementizio dagli scavi di Norba., in Atti del XVI Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Palermo, 17-20 marzo 2010), Tivoli (Roma), p. 403, fig. 8 p. 411.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, francesca, Norba, Domus I, ambiente m, cementizio con filari di tessere scure, in TESS – scheda 10143 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10143), 2011