ALBA POMPEIA 7, CASA DI VIA CALISSANO 9 (Banca Regionale Europea, BRE). Interventi di recupero del Palazzo Porro-Calissano, ubicato in via Calissano 9, hanno permesso di individuare fra il 1987 e il 1989 i resti di un incrocio stradale (cardo k5 e decumano d3), dotato di condotti fognari, e di un esteso edificio residenziale che occupava il margine NE dell’Insula XXXVI (cfr. ubicazione, da M.C. PREACCO, “Prima della cattedrale. L’età romana”, in “La cattedrale di Alba. Archeologia di un cantiere”, a cura di E. Micheletto, Firenze 2013, fig. 13 p. 27: in verde; FILIPPI 1997, sito n. 70). La domus, scavata solo parzialmente (cfr. planimetria resti, da PEPE 2012, "Alba Pompeia 7", fasi I-II, p. 18), risale alla prima metà del I sec. d.C. e presenta due fasi (la seconda riferibile alla metà I-II sec. d.C.), durante le quali l’impianto subisce una parziale risistemazione interna, finché tra la fine del II e l’inizio del III sec. d.C. viene distrutta.
FASE I (prima metà I sec. d.C.). L’edificio è accessibile dal cardo tramite un ingresso (1), collegato direttamente a un corridoio (2), che taglia la domus in senso NS, servendo vari ambienti: il cortile 3, affacciato sul decumano, e il vano di incerta funzione 4. Altri sei ambienti, ubicati nel settore E della dimora, sono accessibili dal corridoio d’ingresso 1 o attraverso passaggi interni non sempre definibili. Per questa fase sono noti quattro rivestimenti pavimentali (4-5, 7, 10).
FASE II (metà I-II sec. d.C.). Durante la II fase di vita del complesso vengono fusi in un unico ambiente i vani 8-9 (vano 11) e aggiunti i vani 12 e 13 (al posto del precedente vano 10), quest’ultimo a destinazione termale. Solo il vano 12 ha restituito traccia di un rivestimento pavimentale.
A questo edificio va probabilmente attribuito anche un altro ambiente, a O del vano 5, scoperto nel 1854 al civico 7 di via Calissano e pavimentato a mosaico (cfr. FILIPPI 1997, sito n. 4, localizzazione incerta).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Alba Pompeia 7, fase I, vano 5, cementizio litico a inserti marmorei policromi Cementizio a base litica con inserti marmorei, descritto in letteratura come "scutulatum" o come "battuto di malta biancastra piuttosto spesso, arricchito da scaglie di marmo di vari colori, fra cui emergono elementi di maggiori dimensioni, conformati a losanga, triangolo e rettangolo". Dall’autopsia sono rilevabili gli elementi marmorei geometrici sul cementizio bianco, disposti approssimativamente sulla stessa linea. Foto Paola Da Pieve.
Alba Pompeia 7, fase I, vano 7, cementizio litico con inserti marmorei Il pavimento è conservato in due tratti, nell’angolo NO e al centro del vano, costituiti da un cementizio a base litica ornato da numerose scaglie di marmo rosso, evidenti anche nello strato di preparazione e distribuite uniformemente sulla superficie. Foto Paola Da Pieve.
Ambiente mosaicato, probabilmente a O del vano 5. L’Eusebio nel 1901 riporta la notizia del rinvenimento, avvenuto nel 1854, di un’ampia superficie pavimentata a mosaico nell’androne di un palazzo sito in via Calissano 7. Sotto il mosaico venne intercettata parte di un condotto fognario NS.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati prosopografici
Specifiche di rinvenimento Data: 1854 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Piemonte
Alba Pompeia 7, tessellato nd
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: non documentato
Del pavimento si conosce solo la tecnica esecutiva (tessellato).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Oggetto conservato: non documentato – Conservato in: situ (Alba, domus di Via Calissano – Banca Regionale Europea) Secondo il Maccario il pavimento venne scoperto solo per un breve tratto e lasciato in situ.
Eusebio, F. 1901, in Il museo storico-archeologico d’Alba da’ suoi principi a tutto il 1900, Alba, p. 81.Filippi, F. 1997, La documentazione archeologica della città, in Alba Pompeia. Archeologia della città dalla fondazione alla tarda antichità, Alba, pp. 201-202.Maccario, L. 1978, in Le necropoli romane di Alba Pompeia alla luce delle più recenti scoperte. Pavimenti in marmo di Alba romana, Alba, pp. 19-20.
DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca