In località Treglia, frazione del comune di Pontelatone, presso l’incrocio fra la strada che conduce a Liberi ed una strada vicinale che conduce in località Le Campole, sono stati rinvenuti, a metà degli anni ’70, i resti pertinenti ad un complesso termale appartenente all’antica città di Trebula Balliensis che si estendeva in una vasta area a nord-est del moderno abitato di Treglia. Le strutture, oggetto di uno scavo d’emergenza effettuato dalla Soprintendenza archeologica per le Province di Napoli e Caserta, si conservano esclusivamente lungo il lato occidentale, mentre quello orientale, distrutto in seguito alla costruzione della strada vicinale, è documentato attraverso gli schizzi eseguiti all’epoca da W. Johannowsky. Gli ambienti attualmente identificati si dispongono attorno ad un ampio vano centrale a pianta rettangolare (1) a cui si affiancano, ad est ed ad ovest vasche semicircolari (3, 2) ed una serie di ambienti a pianta rettangolare. Il vano centrale (1), interpretato come apoditerio o frigidario, conserva esclusivamente le pareti nord-est, nord-ovest e sud-est. La parete nord-est, al centro della quale si apre un ingresso, presenta un paramento in opera vittata mista di tufelli e laterizi, coperto da intonaco bianco che fungeva da strato di allettamento per lastre marmoree di rivestimento. Il lato nord-ovest, anch’esso con murature in opera vittata mista, presenta delle tamponature, realizzate in un momento successivo, costituite da filari regolari di tufelli sormontati da specchiature in opera vittata mista che riprendono la tecnica edilizia precedente. Secondo la testimonianza di uno studioso locale (G. Pendolino), presente al momento dello scavo, il pavimento del vano era caratterizzato da una "pavimentazione a mosaico, fatta in graniglietta policroma (bianca, rosa, grigia), frammista a scaglie più grosse (opus sectile)". Sul lato sud-orientale del vano 1 si apriva una vasca semicircolare (2), accessibile attraverso due gradini in opera cementizia rivestiti da lastre in marmo bianco che consentivano l’accesso al bacino semicircolare, anch’esso costituito da un rivestimento, sia parietale che pavimentale, in marmo bianco. Ad ovest del vano 1, sono stati individuati tre ambienti (a, b, c) interpretati come calidaria per via del ritrovamento delle suspensurae nel vano "a". Il vano "c" conserva tuttora i resti di pavimentazione in lastricato marmoreo. La stanza absidata (b) presenta al centro un passaggio munito di gradini con nucleo in cementizio e rivestimento in frammenti marmorei. Il paramento murario interno è costituito da filari irregolari di tufelli e laterizi a cui si aggiunge un rivestimento refrattario di cubilia in tufo di riutilizzo. Il paramento esterno, invece, è costituito da uno zoccolo in opera vittata di tufelli e da un alzato in tufelli e laterizi di riutilizzo; la copertura, oggi crollata, era a semicupola. Il vano 3 era pavimentato da un rivestimento in tessellato del quale rimane un lacerto lungo il muro esterno dell’ambiente "a". Da un punto di vista cronologico, secondo una prima ipotesi interpretativa, l’edificio è riconducibile a due fasi edilizie: alla prima, che vede l’impiego di muri con paramento in opera vittata, si possono attribuire il vano 1 e la vasca 2. In base alla tecnica edilizia utilizzata e ad una testimonianza epigrafica risalente alla metà del IV secolo d.C., il primo impianto delle terme è databile all’età costantiniana. Alla seconda fase, invece, sono attribuibili le tamponature degli ambienti e, forse, la realizzazione del vano absidato. Sempre in base all’iscrizione sopra menzionata, il restauro dell’edificio (II fase) è ascrivibile alla metà del IV secolo d.C. Secondo un’altra ipotesi interpretativa, il primo impianto dell’edificio potrebbe risalire alla metà del II secolo d.C., con interventi di restauro sino al IV-V secolo d.C. (La pianta della località e dell’edificio sono tratte dal sito del Gruppo archeologico "Trebula Balliensis": http://www.trebulaballiensis.org/storia_e_archeologia_di_trebula.html).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Treglia, terme, calidario, lastricato marmoreo Lastricato marmoreo in lastre di marmo bianco con venature bluastre di forma rettangolare. Il pavimento presenta una vasta lacuna lungo il lato destro.
Treglia, terme, frigidario, mosaico con inserti e lastricato marmoreo Il vano centrale si caratterizza per un rivestimento musivo in tessere policrome ed inserti marmorei, non più esistente. La vasca presenta, analogamente ai due gradini d’accesso, un lastricato in marmo bianco, conservatosi per un tratto di m 4.15×3.50 ca.
Treglia, terme, vano 1b, gradini marmorei Il pavimento del vano non si conserva, mentre rimane il rivestimento dei due gradini in frammenti marmorei, forse di riutilizzo.
Vano 3. E’ ubicato nel settore nord-orientale del complesso termale. La pavimentazione è in tessellato bianco. Le murature, conservate sui lati nord ed est è in blocchetti di tufo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1976 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica per le Province di Napoli e Caserta
Treglia, terme, vano 3, tessellato bianco
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: monocromo
Tessellato bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto. Del rivestimento è visibile un tratto di m 1.08×1.24.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (2° q) al secolo IV d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 1.08 m – Larghezza: 1.24 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: grandi Dimensioni Metriche Tessere: 3.5-4.0 cm
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: area archeologica (Sito archeologico di Trebula Balliensis) Condizione giuridica: proprietà Stato
Calastri, C. 2006, Il territorio di Trebula Balliensis, in Carta archeologica e ricerche in Campania. Fascicolo 3: Comuni di Airola, Arienzo, Arpaia, Castel di Sasso, Cervinio, Durazzano, Forchia, Formicola, Liberi, Maddaloni, Pontelatone, Roccarainola, S. Felice a Cancello, S. Maria a Vico (ATTA, XV), Roma, pp. 60-65.