Edificio termale ubicato anticamente lungo la strada che collegava l’antico centro di Napoli ai Campi Flegrei (via Puteolis Neapolim). Le strutture vennero individuate nel 1939 in occasione dei lavori per la realizzazione della Mostra d’Oltremare. L’edificio, realizzato in opera vittata e laterizia, data il suo primo impianto alla prima metà del II secolo d.C., con rifacimenti ascrivibili ai secoli successivi. L’ingresso avveniva originariamente in corrispondenza del vestibolo E, decorato con un tessellato a scene marine, dal quale si accedeva al settore caldo (vani G, H, I, L, M) con ambienti in opera laterizia muniti di ipocausti e tubuli alle pareti. Attraverso il tepidario N si passava al frigidario R, decorato da un rivestimento in tessellato e munito di due vasche per le abluzioni lungo i lati sud-est e nord-ovest. Attraverso un ingresso tripartito, del quale rimangono solo le basi dei pilastri, avveniva il passaggio al vestibolo E. A questo nucleo originario, si aggiungono, in un momento cronologicamente successivo, il corridoio A, trasformato in epoca medievale in cisterna, gli ambienti B, da interpretare forse come tabernae, e la latrina semicircolare C, dotata originariamente di una copertura a semicupola e pavimentata con un rivestimento in tessellato a scene marine. (La pianta della località è tratta da Amalfitano 1990, pp. 34-35; la pianta dell’edificio è tratta da Amalfitano 1990, p. 47).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Via Terracina, apoditerio E, tessellato con Tritone e Nereide Tessellato bicromo a fondo bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto, bordato esternamente da una fascia monocroma nera di 4 filari di tessere, ampia cm 5. Al centro campeggia un ampio riquadro di m 2.75×2.85, decorato da soggetti tratti dal repertorio marino. Al centro del riquadro è riconoscibile un Tritone a torso nudo con coda spiraliforme, caratterizzato da due sottili antenne sul capo, poste in sostituzione delle più caratteristiche chele di granchio. Sulle spire della coda siede una Nereide al di sopra di un mantello con busto rivolto al Tritone. L’ambientazione marina è evocata da un delfino in corrispondenza dell’angolo sinistro. In alto sono, invece, raffigurati due amorini con mantelli rigonfi.
Via Terracina, frigidario R, tessellato con soggetti marini Tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto, bordato da una fascia monocroma nera. Il campo è ornato da soggetti tratti dal repertorio marino, disposti circolarmente sulla superficie del rivestimento. Si riconosce un Erote con mantello svolazzante che cavalca un ippocampo: con la mano sinistra regge le briglie del cavallo e con la destra alzata un oggetto non meglio identificabile; segue un personaggio maschile con tridente, interpretabile come Poseidon, su un grifo marino. Il personaggio è frutto di un restauro eseguito in antico. Originariamente, infatti, era raffigurata una Nereide, della quale sono chiaramente visibili le gambe ed il mantello, trasformata, in un momento successivo, dal busto in su, in un personggio maschile con tridente. Fa seguito, nella scena di tiaso, una divinità maschile su un toro marino e, infine, lungo il lato nord-orientale, un Erote con mantello che nuota con una pantera marina. In corrispondenza dei quattro angoli del rivestimento sono raffigurati quattro delfini. L’ambientazione marina è ottenuta mediante sottili linee orizzontali e verticali in tessere nere che evocano il moto ondoso delle acque.
Via Terracina, vano N, tessellato a fondo bianco Tessellato a fondo monocromo bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto. La superficie del vano presenta delle incrostazioni scure. In corrispondenza del lato corto meridionale si trova una soglia marmorea pertinente ad un ingresso tamponato.
Via Terracina, vano V, tessellato a fondo bianco Tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari paralleli. Lungo il bordo della pavimentazione si dispongono due filari di tessere poste di taglio.
Via Terracina, vano W, tessellato a fondo bianco Tessellato a fondo bianco, parzialmente visibile, con tessere disposte su filari paralleli. Il rivestimento presenta incrostazioni superficiali di colore scuro e ed una lacuna trasversale integrata mediante cemento.
Via Terracina,vano J, tessellato con fascia monocroma nera Pavimento in tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto, bordato da una linea tripla nera. Il pavimento è parzialmente conservato e compromesso da lacune e muschi.
Via Terracina,vano K, tessellato con fascia monocroma nera Tessellato a fondo bianco, con tessere disposte su filari ad ordito dritto, bordato da una linea tripla nera. Il pavimento presenta delle lacune in corrispondenza del tratto occidentale, integrata mediante cemento.
Via Terracina,vano X, tessellato con fascia monocroma nera Tessellato a fondo bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto, bordato da una linea tripla nera. Il pavimento, attualmente non visibile in tutta la sua estensione, presenta alcune lacune lungo le pareti del vano.
Latrina C. Si trova nel settore nord-occidentale del complesso termale ed è raggiungibile attraverso il corridoio d’ingresso A. E’ di pianta semicircolare, coperto originariamente da una copertura a semicupola. In origine le pareti erano decorate da intonaci dei quali rimangono scarse tracce. Lungo l’emiciclo si conserva il canale di scolo delle acque, rifornito dalla cisterna D. L’ambiente non appartiene all’impianto originario dell’edificio, ma ad un ampliamento successivo. (La pianta dell’edificio è tratta da Amalfitano 1990, p. 47).
Lunghezza: 3 m – Larghezza: 2 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1939/00/00
Via Terracina, latrina, tessellato con delfini
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Cromia: bicromo
Tessellato bicromo a motivi figurati. Il campo, bordato da una fascia monocroma nera, è in tessere bianche disposte su filari ad ordito dritto. Sono raffigurati due delfini guizzanti ed un grifo marino. Le onde del mare sono rese mediante sottili linee nere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (3° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Amalfitano, P. 1990, in I Campi Flegrei: un itinerario archeologico, Venezia, pp. 51-55, fig. p. 52.Laforgia, E. 1982, in Edificio termale romano di Fuorigrotta (Napoli) (Accademia di archeologia lettere e belle arti di Napoli. Monumenti 4), Napoli, p. 26.Pappalardo, U. 2006, Napoli, in Il Golfo di Napoli. Archeologia e storia di una terra antica, Verona, p. 62, fig. p. 64.