Presso le pendici del monte Trevi si conservano le evidenze archeologiche di una villa di epoca tardo-repubblicana disposta su due terrazze. Presso il livello inferiore si aprono 12 ambienti sostruttivi a pianta rettangolare (1-12), dotati sul fronte di arcate a tutto sesto, con pareti in opera incerta rivestite in cementizio. Presso gli ambienti sono chiaramente ravvisabili modifiche e ristrutturazioni di epoca imperiale (opera mista). Incerta è la funzione delle stanze: la presenza del cementizio sulle pareti farebbe identificare i vani con cisterne, ma mancano sistemi di adduzione delle acque. In prossimità degli ambienti sono visibili numerosi frammenti di rivestimento in tessellato bianco. Nel piano superiore si aprono due criptoportici (a, b), affiancati e paralleli, con cortine murarie in opera incerta. Dal criptoportico b si accedeva ad una serie di ambienti (1-6). Il vano 1, connesso ad una cisterna (2), è a pianta rettangolare con volta a botte, ed è dotato di nicchie lungo le pareti. Ad E si apre l’ambiente 3, comunicante con una seconda cisterna a pianta rettangolare (4). Adiacente al vano, al centro del criptoportico, si trova un ninfeo a pianta rettangolare con copertura a botte (5). Lungo le pareti laterali si aprono tre nicchie semicircolari; lungo la parete di fondo, ai lati di un’apertura che immette nella retrostante cisterna 6, si aprono due ulteriori nicchie semicircolari. Le murature del ninfeo sono in opera incerta rivestite di intonaco rosso, di cui rimangono alcune tracce. La villa, con continuità d’uso dal I sec. a.C. fino in epoca imperiale, era chiaramente connessa allo sfruttamento agricolo del territorio, come documenta il gran numero di ambienti destinati alla conserva delle acque (pianta località edificio tratta da Venditti 2011, tav. XXXV, n. 211; pianta edificio tratta da Zaccheo, Pasquali 1972).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
L’ambiente, che doveva svilupparsi presso la terrazza inferiore della villa, non è documentato. Di esso si conservano esclusivamente alcuni lacerti della pavimentazione in tessellato monocromo bianco.
Cronologia Non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Loc. Grotte, villa, pavimento in tessellato bianco
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: monocromo
Porzioni di pavimentazione in tessellato monocromo bianco.
Venditti, C.P. 2011, in Le villae del Latium adiectum. Aspetti residenziali delle proprietà rurali., Bologna, p. 175, n. 211.Zaccheo, L./ Pasquali, F. 1972, in Sezze dalla preistoria all’età romana, Sezze, p. 113.Zaccheo, L. 1982, L’edilizia romana a Sezze e la villa “Le Grotte”., in Lunario romano , p. 448.