Scoperto nel 1893 e scavato a più riprese a partire dalla metà del XX secolo, il teatro di Augusta Bagiennorum sorge a E della piazza forense (cfr. planimetria da PREACCO 2006, fig. 7, p. 15, n. 17: in rosso) ed è conservato quasi esclusivamente a livello delle fondazioni. La cavea, con un diametro di circa 57m, si articolava in due ordini di gradinate su cui potevano trovare posto fino a 3000 spettatori; sono inoltre visibili l’orchestra, semicircolare (22.20m di diametro), e gli ingressi laterali, mentre la scena, lunga oltre 40m e articolata in nicchie ornate di statue e colonne in marmo, è apprezzabile solo in parte (cfr. planimetria resti, da PREACCO 2006, fig. 4 p. 11). Alle spalle dell’ediificio scenico si apriva la porticus post scaenam, al centro della quale vi era un sacello rettangolare (19.60x11m), trasformato fra V e VIII sec. d.C. in basilica paleocristiana, quando sui resti di epoca romana si andò sviluppando un abitato. Si segnalano recenti studi da parte del Politecnico di Torino (cds) per la ricostruzione della decorazione pavimentale dell’orchestra, di cui sopravvivono frammenti di lastrine di opus sectile, a quadrati listellati (?).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Barale, P. 1999, Un teatro per Dioniso. Alcuni cenni sul complesso teatrale di Augusta Bagiennorum, in Studi piemontesi, Torino, p. 454.Preacco, M.C. 2006, in Augusta Bagiennorum, Torino, p. 18, fig. 16.
DATA SCHEDA: 2011 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca