Presso Fara Sabina, corrispondente all’antica Cures Sabini, si conservano le terme pubbliche della città, il cui scavo si svolse in due riprese: nell’Ottocento e nel biennio 1979-1980.
Le antiche terme erano perimetrate da un muro con paramento in opera mista e specchiature in opera incerta. Fu rinvenuta una serie di ambienti pertinenti a due distinti settori, uno realizzato prevalentemente in opera mista (II: A, D-F) ed un secondo in opera laterizia (I: B, C). Il settore II comprende una serie di ambienti allineati che non dovevano essere riscaldati, alcuni dei quali con funzione di apoditeria. Alcuni di questi conservano i pavimenti in mosaico (A), commessi laterizi (D) “alla veneziana” (E) ed in lastricato litico (F), oltre a decorazioni marmoree e zoccolature in cipollino. Nel corso degli scavi condotti negli anni ‘79-‘80 è stato rinvenuto l’ambiente absidato A, con paramenti murari in opera mista ricoperti da intonaco policromo, confinante ad O con un ambiente distrutto durante gli scavi ottocenteschi e ad E con un vano rivestito in opera spicata (D), con cui comunicava mediante una soglia di marmo. In un secondo momento, l’installazione del prefurnio a S, relativo al settore riscaldato (I, B), comportò l’inserimento di pilastri laterizi. In questa fase fu realizzato il pavimento in tessellato che rialzò il piano di calpestio di ca. m 0,80 e coprì l’abside dell’ambiente.
Il settore I, con cortine murarie in opera laterizia, doveva essere composto di prefurnio (B), a pianta rettangolare con pareti in laterizio, e di calidario (C), di cui si conserva il piano di posa delle suspensurae.
La prima fase delle terme, sulla base dell’analisi stilistica dei pavimenti e di alcuni materiali ivi rinvenuti, viene fatta generalmente risalire ad epoca augustea (I sec. d.C.) con ristrutturazioni in età adrianea ed in epoca successiva (pianta località edificio tratta da www.googlemaps.it; pianta edificio tratta da Reggiani, Guidi 1981, fig. 3 p. 78).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Ambiente E: l’ambiente, non identificabile in pianta, faceva parte del settore non riscaldato dell’impianto termale (I). Le pareti conservano le cortine in opera mista mentre il pavimento è costituito da un "mosaico alla veneziana". La prima fase dell’impianto termale, e presumibilmente del vano E, è datata in epoca augustea, con ristrutturazioni in età adrianea ed in epoca successiva.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: Ottocento
Edificio termale, ambiente E, mosaico "alla veneziana"
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: a campo omogeneo? Cromia: policromo
Pavimento musivo "alla veneziana". Si tratta, con tutta probabilità, di un tessellato con inserti policromi. Il manufatto fu rinvenuto nell’Ottocento ed attualmente non è visibile.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Muzzioli, M. P. 1980, in Forma Italiae, Regio IV, Volumen 2, Firenze, p. 54.Reggiani, A. M. 1985, Cures Sabini: riconsiderazione dopo lo scavo delle terme., in Dialoghi di Archeologia, p. 88, nota 4.