Resti di una domus con corte centrale, situata in un’area dell’antica città romana, entro le mura, caratterizzata dalla presenza di un ricco quartiere residenziale (a O del foro e del decumano massimo, a ridosso del complesso del Palazzo Imperiale), sono stati individuati in piazza Borromeo nel 1949 e nel 1972. Attorno alla corte centrale (amb. 1), probabilmente semicoperta come farebbe pensare il rivestimento in opus sectile di cui rimangono le impronte (MI-XR), si distribuiscono altri tre ambienti noti, due lungo il lato S-E (amb. 2-3) e uno lungo il lato N-E (amb. 4). L’impianto della domus è collocabile nella seconda metà del I sec. a.C. con successive fasi fino al III o IV sec. d.C., non meglio definibili dal punto di vista delle strutture. Si nota che, al di sotto del pavimento in tessellato bicromo dell’amb. 2 (MI-XX), sono stati rinvenuti frammenti di affresco e tessere musive.
Riferibili con certezza alla PRIMA FASE di vita dell’edificio (collocabile in particolare tra terzo quarto del I sec. a.C. e I sec. d.C.) sono gli ambienti 1-3, ovvero la corte porticata 1 e i due ambienti lungo il lato S-E (amb. 2-3). Sono significative per la cronologia, la funzione e la decorazione, alcune tracce di rivestimento pavimentale e del sistema ad ipocausto che si sono conservate. Per la corte 1 si tratta delle impronte di un pavimento in opus sectile (MI-XR), per il vano 2 di un tessellato bicromo (MI-XX). Dell’ambiente 3 restano le pilae del sistema di riscaldamento, poggianti su un piano in cocciopesto.
Riferibile invece ad un RIFACIMENTO, cronologicamente collocabile al primo quarto del III secolo d.C., è la stesura di un nuovo pavimento dell’ambiente 4, lungo il lato N-E, che conserva un tessellato geometrico policromo bipartito (MI-XX), interpretabile come sala di rappresentanza, forse a funzione tricliniare. Al di sotto di tale pavimento decorato (MI-XX) è stato individuato un piano di “battuto di impasto di calce e cocciopesto” (Soldati Forcinella 1989, p. 34), forse interpretabile come un cementizio a base mista (MI-XR) oppure come parte della preparazione del tessellato soprastante, che ne determina la datazione a.q. Al momento non ci sono dati sufficienti per stabilirne la natura con maggiore sicurezza. L’ambiente, infine, è stato successivamente occupato da una struttura romanica ed anche per questa ragione il Mirabella Roberti l’aveva identificato, in un primo momento, come aula di culto cristiana (Mirabella Roberti 1984).
Si riporta infine che tra i materiali ritrovati fuori posto sono “numerose formelle di forma triangolare bianche e nere e formelle quadrangolari, tessere musive nere e un frammento di pavimento musivo, frammenti intonacati, un blocco di malta con tracce di pasta vitrea” (Soldati Forcinella 1989, p. 34). (La pianta dell’edificio allegata è rielaborata da Mirabella Roberti 1984, fig. 86)
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Rivestimento in opus sectile del quale rimangono le impronte delle piastrelle quadrangolari e triangolari nella malta di allettamento. Il campo, bordato da una cornice formata da due file di piastrelle quadrangolari, è composto da file parallele di triangoli sovrapposti, alternati a fasce di piastrelle rettangolari. Lo stato di conservazione non è documtentato.
piazza Borromeo, amb. 2, tessellato con punteggiato di tessere
Rivestimento in tessellato geometrico bicromo decorato da un punteggiato regolare di tessere bianche su fondo in tessere nere con ordito di filari obliqui. Il campo è bordato da due fasce monocrome bianche a ordito di filari paralleli, alternate ad una linea tripla di tessere nere e delineate da due linee doppie di tessere nere. Al momento del rinvenimento si conservava un frammento di dimensioni pari a 1.4×0.9 m. Il frammento conservato su pannello è un quadrato di lato pari a 1.10 m
piazza Borromeo, amb. 4, tessellato geometrico policromo
Rivestimento in tessellato geometrico policromo, suddiviso in due unità decorative, verosimilmente riferibili al vestibolo e allo spazio tricliniare, inquadrato da una fascia esterna con punteggiato irregolare di tessere nere su fondo bianco. La prima unità decorativa, riferibile allo spazio tricliniare, è costituita da una composizione di cerchi secanti, tagliati da uno pseudo-emblema in prossimità del centro e bordati da una fascia a meandro. La seconda unità decorativa, riferibile al vestibolo, è caricata da ottagoni tangenti formanti stelle di quattro punte bordati da una fascia bassa sempre a meandro. Si conserva circa il 30 % della decorazione originaria.
Ambiente 4: aula a pianta rettangolare, adiacente alla corte porticata (amb. 1), con pavimento in tessellato riferibile, su base stilistica, ad un RIFACIMENTO nel primo quarto III sec. d.C. o nel IV sec. d.C. Il pavimento è decorato da un tessellato geometrico policromo a due unità decorative, verosimilmente riferibili al vestibolo e allo spazio tricliniare. È documentata la presenza di tessere in pasta vitrea. Il vano potrebbe forse essere interpretato come ambiente di rappresentanza con possibile funzione tricliniare. Diversamente Mario Mirabella Roberti riconosceva nel vano un’aula destinata al culto cristiano (Mirabella Roberti 1984). Sotto il pavimento è stato individuato un piano di “battuto di impasto di calce e cocciopesto” (Soldati Forcinella 1989, p. 34), forse interpretabile come un cementizio a base mista oppure come parte della preparazione del tessellato soprastante, che ne determina la datazione a.q. Al momento non ci sono dati sufficienti per stabilirne la natura con maggiore sicurezza.
Lunghezza: 8.40 m – Larghezza: 6.40 m
Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Rivestimento in tessellato geometrico policromo, suddiviso in due unità decorative, verosimilmente riferibili al vestibolo e allo spazio tricliniare, inquadrato da una fascia esterna con punteggiato irregolare di tessere nere su fondo bianco. La prima unità decorativa, riferibile allo spazio tricliniare, è costituita da una composizione di cerchi secanti, tagliati da uno pseudo-emblema in prossimità del centro e bordati da una fascia a meandro. La seconda unità decorativa, riferibile al vestibolo, è caricata da ottagoni tangenti formanti stelle di quattro punte bordati da una fascia bassa sempre a meandro. Si conserva circa il 30 % della decorazione originaria.
Data: 1972/novembre – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica della Lombardia
Piazza Borromeo, amb. 4, cementizio a base mista
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria?
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo?
Cromia: monocromo?
Rivestimeno in cementizio a base mista (fittile e litica), descritto in bibliografia come un “battuto di impasto di calce e cocciopesto” (Soldati Forcinella 1989, p. 34), ritrovato a quota -0.30 m al di sotto del tessellato geometrico policromo (MI-XX).
Non determinata
Spessore: 2 cm
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base mista senza inserti)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10612