Le Terme del decumano del municipio romano di Saepinum sono ubicate tra il teatro e porta Bojano, addossate in più punti al paramento interno della cinta muraria. L’area fu indagata nel 1955, nel corso di scavi ad opera dell’allora Soprintendente Cianfarani. La pertinenza della sequenza di vani, dei quali non è possibile specificare articolazione e funzione dal momento che il complesso fu rimesso in luce solo parzialmente, ad un impianto termale pubblico, benché di ridotte dimensioni, fu subito accertata grazie alla presenza di un praefurnium, suspensurae, tubuli e vasche, e dei resti di una fistula pertinente ad un castellum acquae funzionale alle terme. La datazione proposta e normalmente accettata (II sec. a. C.) sembra da riferirsi più probabilmente all’occupazione dell’area che alla costruzione del complesso. Il calidarium era caraterizzato da un rivestimento pavimentale in tessellato e da una soglia, anch’essa in tessellato, con raffigurazione di strigili, attualmente perduta e nota solo da notizie d’archivio (la pianta è tratta da Coarelli-La Regina 1984, 219).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Vano 1: il calidarium, absidato, di cui non è possibile precisare le dimensioni presenta, come gli altri vani un paramento di mattoni triangolari e tegole fratte. L’accesso al vano avveniva tramite una soglia in tessellato, come il pavimento dell’ambiente, entrambi attualmente perduti (la pianta è rielaborata da Coarelli-La Regina 1984, 219).
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Specifiche di rinvenimento Data: 1955 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise
Terme del decumano, tessellato a decorazione figurata con strigili
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Rivestimento a più unità decorative, pertinenti rispettivamente alla soglia e al vano vero e proprio. La soglia, perduta ma descritta dal Cianfarani e ancora visibile durante la campagna di scavi 1976-1978 ad opera della Soprintendenza, era in tessellato policromo con raffigurazione di un vasetto per unguenti e due strigili (erroneamente indicato come rivestimento parietale in parte della bibliografia). Del pavimento in tessellato del vano attualmente restano solo le impronte delle tessere sulla preparazione.
Cronologia Non determinata Motivazione della cronologia: non determinata
Unità decorative
Parte dell’ambiente: intero ambiente Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: non documentato
Tessellato. Attualmente sono visibili solo le impronte delle tessere sulla preparazione pavimentale.
1979, in Sepino. Archeologia e continuità, Campobasso, pp. 71-72, fig. p. 71. 1982, in Saepinum. Museo documentario dell’Altilia , Campobasso, pp. 168-169, fig. 123. 2000, in Saepinum. Alla scoperta della città dissepolta, Campobasso, p. 29, fig. 8.Cianfarani, V. 1958, in Guida delle antichità di Sepino, Milano, pp. 31-32.Coarelli, F./ La Regina, A. 1984, in Abruzzo Molise, Bari, pp. 218-219, fig. pp. 218-219.De Benedittis, G./ Gaggiotti, M. 1993, in Saepinum. Sepino, Campobasso, pp. 67-68, figg. pp. 67-68.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Guidi, Alessia, Terme del decumano, tessellato a decorazione figurata con strigili, in TESS – scheda 10817 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10817), 2012