scheda

Teatro, ambiente L, mosaico con tessere a canestro
Terracina ( LT )


L’edificio scenico è ubicato nella zona alta della città, a N del Foro Emiliano, delimitato a S dal tratto urbano della via Appia ed addossato al declivio naturale del terreno. A causa delle numerose sovrastrutture di epoca successiva, il teatro è stato indagato solo in parte.
Nel settore E sono stati messi in luce due ambienti: L, prospiciente l’Appia e B, un ambiente di disimpegno detto convenzionalmente basilica, definiti ad E da un muraglione in opera incerta (a) e tramezzati da setti murari in incerto (d-e), e comunicanti mediante una soglia marmorea. Il muro dell’ambiente L, in cui va probabilmente identificato il portico E della porticus post scaenam, è scandito da cinque semicolonne; l’ambiente conserva la pavimentazione in mosaico con tessere disposte a stuoia risalente alla prima fase edilizia. In seguito, presumibilmente nella prima età imperiale, le semicolonne furono sostituite da una zoccolatura con paraste marmoree e pitture lungo le pareti; il mosaico fu quindi sostituito da un opus sectile in marmo lunense ed in bardiglio. Verosimilmente pertinente alla porticus post scaenam dovrebbe essere inoltre uno spazio che doveva aprirsi a O di L, con pavimento di marmo che defunzionalizza un precedente mosaico bianco, situazione del tutto analoga e riscontrabile a quella dell’ambiente L. L’ambiente B, inizialmente a cielo aperto, in un momento successivo subì una serie di modifiche tra cui la rifoderatura delle pareti in opera incerta, quasi reticolata e reticolata, forse funzionale alla copertura del vano, che doveva essere rivestito da intonaci di III Stile finale, con motivi vegetalizzati ed animali in giallo ocra e rosso, con delimitazioni in perline ed astragali. È stato poi riportato in luce parte dell’aditus maximus, il tribunal, alterato da sovrapposizioni, con pavimento a grosse lastre di calcare, parte della cavea, dell’orchestra e della scena frons. L’aditus maximus O, fortemente compromesso da una serie di sepolture che si installarono in epoca medievale, conserva i muri in opera incerta e coperture a volta, di cui rimane unicamente il conglomerato cementizio. Della cavea sono stati scavati i primi due cunei ad E, con 14 file di sedili e gradinate ripartite in tre scalette radiali. Le strutture relative all’orchestra riportate in luce sono pavimentate da un lastricato marmoreo in bardiglio e portasanta. Della scenae frons si ignora l’assetto relativo alla prima fase, mentre in un momento successivo risulta dotata di un fronte con due ordini di colonne sovrapposte rispettivamente in bardiglio ed in marmo africano. Il primo impianto dell’edifico scenico, documentato soprattutto dall’utilizzo di cortine murarie in opera incerta, viene fatto risalire agli anni Settanta del I sec. a.C. In seguito si assiste ad una monumentalizzazione dell’edificio inquadrabile in età augustea, con completamenti in epoca tardo-augustea/giulio-claudia, dopo la quale furono effettuati solo piccoli interventi, soprattutto in età flavia. In epoca severiana infine l’edificio fu poi interessato da una fase di ripristino (pianta località edificio tratta da Coarelli F., Lazio, Roma 1984, pp. 168-169; pianta edificio tratta da Cassieri 2007, fig. p. 512).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Teatro, ambiente L, opus sectile a modulo quadrato reticolare semplice
Pavimento in opus sectile a modulo quadrato reticolare semplice in marmo lunense e bardiglio. Il pavimento si conserva soprattutto in prossimità della soglia di passaggio all’ambiente B.

Teatro, orchestra, pavimento a lastre marmoree
Pavimento a lastre rettangolari in bardiglio e portasanta, disposte in tessuto ortogonale secondo il motivo dei rettangoli affiancati. Probabilmente la pavimentazione è frutto di un intervento di sistemazione ascrivibile in epoca severiana.


Ambiente L: prospiciente l’Appia, l’ambiente fa parte del settore E del teatro. Con tutta probabilità esso doveva far parte della porticus post scaenam e coincidere, nello specifico, con il portico E. Confina a N con la c.d basilica (B), con cui comunicava mediante soglia marmorea. Il muraglione ad E (a) è scandito da cinque semicolonne in opera incerta di calcare e laterizio. La pavimentazione è costituita da un tessellato bianco con tessere disposte a stuoia. In un secondo momento, presumibilmente nella prima età imperiale, le semicolonne furono sostituite da paraste marmoree su zoccolatura, mentre le restanti pareti furono abbellite da pitture. In questa fase il pavimento a mosaico fu sostituito da un opus sectile a modulo quadrato reticolare semplice in marmo lunense ed in bardiglio. Ugualmente relativo alla porticus post scaenam dovrebbe essere uno spazio che doveva aprirsi a O di L, pavimentato da un rivestimento marmoreo che copre un precedente mosaico bianco. Difatti non solo le pavimentazioni, ma anche la quota del piano di calpestio coincidono con quelle di L, per cui esso poteva costituire un’ulteriore articolazione dell’ampia porticus.
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Teatro, ambiente L, opus sectile a modulo quadrato reticolare semplice
Pavimento in opus sectile a modulo quadrato reticolare semplice in marmo lunense e bardiglio. Il pavimento si conserva soprattutto in prossimità della soglia di passaggio all’ambiente B.

Specifiche di rinvenimento
Data:
2001

Teatro, ambiente L, mosaico con tessere a canestro

Parte dell’ambiente: portico
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: monocromo

Tessellato bianco a tessere rettangolari disposte a canestro.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (3° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Bordo

Elemento non presente

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato a tessere oblunghe (cd. a stuoia))

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 104c – tessellato di tessere rettangolari monocrome a canestro

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Teatro di Terracina)

Cassieri, N. 2004, Il complesso del teatro-portico di Terracina. Prime acquisizioni., in Lazio e Sabina 2. Secondo incontro di studi sul Lazio e la Sabina, Atti del convegno (Roma 7 – 8 maggio 2003), Roma, p. 281.
Cassieri, N. 2007, Le indagini nel complesso del teatro-portico di Terracina., in Scienze dell’Antichità. Storia, archeologia, antropologia, p. 511.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Sposito, Francesca | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Teatro, ambiente L, mosaico con tessere a canestro, in TESS – scheda 10825 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10825), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=10825


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