L’edificio è ubicato nell’angolo formato dalla piazza forense con il cardo del municipio di Saepinum, lungo il lato NE del foro, corrispondente all’allineamento del decumano, seguito dall’aula tradizionalmente identificata come la Curia. Lo scavo della zona, indagata nel 1879-1880 ma senza una restituzione delle strutture, risale al 1952, ad opera dell’allora soprintendente Cianfarani.
L’edificio ha pianta trapezoidale (11,10×14,25×10,67×13,67) ed è costituito da un unico ambiente, pavimentato in tessellato, con fronte sghemba e aperta verso il foro, preceduta da otto plinti quadrati disposti su due file, indizio di un pronao a pilastri che doveva contribuire a mascherare il mancato allineamento rispetto alla piazza.
Incerte sono sia la datazione dell’aula che però, visto il diverso orientamento rispetto al foro, è verosimilmente da porre anteriormente all’età augustea, epoca a cui risale la sistemazione dell’area forense, sia la funzione. L’identificazione con il comitium sarebbe da preferire alla curia (come ipotizzato al momento dello scavo), per l’ubicazione in angolo, a contatto diretto con la viabilità maggiore (piante modificate da De Benedittis et alii 1993; Coarelli-La Regina 1984, 218-219).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Il vano, le cui murature sono quasi interamente di restauro, era pavimentato in tessellato. Scarse tracce della pavimentazione, individuate al momento dello scavo e attualmente non più visibili, risultano scomparse dagli anni ’90.
Lunghezza: 11.10 m – Larghezza: 14.25 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1952 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise
Comizio, tessellato monocromo
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Lacerto, visibile al momento dello scavo ma attualmente non più, di pavimentazione in tessellato monocromo bianco.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
1979, in Sepino. Archeologia e continuità, Campobasso, p. 89. 1982, in Saepinum. Museo documentario dell’Altilia , Campobasso, pp. 75-87, figg. n. 57 p. 85, n. 61 p. 88. 2000, in Saepinum. Alla scoperta della città dissepolta, Campobasso, p. 37. 2004, in La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, Roma, pp. 197-198.Cianfarani, V. 1958, in Guida delle antichità di Sepino, Milano, p. 40.Coarelli, F./ La Regina, A. 1984, in Abruzzo Molise, Bari, p. 221, fig. p. 218-219.De Benedittis, G./ Gaggiotti, M. 1993, in Saepinum. Sepino, Campobasso, pp. 94-96, fig. p. 96.