Edificio a destinazione residenziale, denominato Domus delle Fontane. La casa era ubicata nei quartieri nord-orientali di Brixia, a N del decumano massimo e ad E del cardine individuato all’interno del monastero, probabilmente il più estremo verso E, in prossimità del tratto E delle mura urbiche. L’abitazione e’ datata complessivamente tra la fine del I sec. a.C. e il III sec. d.C. (cronologia aperta).
FASE I (fine del I sec. a.C.-fine del I sec.d.C.): l’accesso alla domus avveniva tramite il vano d’ingresso 1, un corridoio lastricato in pietra, che conduceva sotto il portico della corte 2, anch’essa lastricata sia sotto il portico sia nell’area scoperta, nel cui angolo SE era un bacino in pietra (a). Sul lato N della corte si affacciano affiancati, ma non comunicanti tra loro, i vani di soggiorno 3, 4 e 5, pavimentati in cementizio, mentre verso O chiudono la corte gli ambienti 6 e 7, quest’ultimo in comunicazione diretta con l’ingresso 1. Verso la strada sorgevano molto probabilmente altri vani, che sono tuttavia andati distrutti. L’angolo SE dell’abitazione è formato da un gruppo di ambienti: 8 funge da disimpegno verso 9 ad O, a sua volta comunicante con 10 (dotato di intercapedine A), e verso 11 e 12 verso E; da quest’ultimo, pavimentato in grandi tessere bianche e nere è inoltre possibile uscire in una zona scoperta, tenuta forse a giardino, retrostante l’abitazione (25). Il corridoio 13, in tessellato bianco, con una fascia perimetrale nera con andamento in salita, collega questa zona della domus ad altri vani a N; su di esso, tramite due colonne, si apriva l’ampio ambiente 14. Ad O del corridoio 13 sono tre vani, raccordati da scale, dal vano di passaggio 15 si accede a 16 (in tessellato bianco e nero) e 17, due ambienti di soggiorno che forse potevano essere destinati anche a stanze da letto. Il passaggio di ridotte dimensioni 18, consentiva l’accessso al vano di rappresentanza 19, su cui si affacciano i due piccoli depositi 20 e 21 (quest’ultimo con pavimento su pilastrini B), al piccolo vano 22, pavimentato in cementizio forse un sacello, ed infine all’ampio ambiente 23 di funzione incerta, collegato con il vano caldaia 24. Sul lato orientale si apre uno spazio verde, forse con funzione di hortus e di viridarium (25).
FASE II ( sec. d.C.): verso O il vano 7 viene suddiviso nei nuovi ambienti 26 e 27, mentre il portico della corte viene parzialmente tamponato per ricavare il vano 28, pavimentato in cementizio con pseudoemblema in sectile. Tre nuovi ambienti, insieme ai retrostanti 5 e 6, vengono collegati a formare una sorta di appartamento autonomo, perché accessibile direttamente dall’ingresso 1, senza passare dalla corte 2. Sul lato N della corte, dall’unione dei vani 3 e 4 viene creato l’ampio vano di ricevimento 29, pavimentato in cementizio. Tra i vani E della domus, viene pavimentato con un tessellato policromo il vano 11; vengono infine dotati di infrastrutture idrauliche il vano 29 (fontana e), il vano 11 (fontana d) e il vano 30 (fontana monumentale g) ricavato dalla suddivisione del vano 14; dal vecchio vano 14 si ricava inoltre il corridoio 31. FASE III (III sec. d.C.): nella corte viene ricavato il piccolo vano 32, il vano 6 viene suddiviso nei due piccoli ambienti 33 e 34 e tutti gli ambienti O vengono probabilmente separati dal resto dell’abitazione; vengono inoltre dotati di tessellato policromo i vani 9, 18 e 19 quest’ultimo anche fornito di intercapedine parietale C, mentre il 20 riceve una pavimentazione in cotto.
Piano superiore FASE I-III: non se ne conosce l’articolazione. La sua esistenza è indicata dal rinvenimento in stato di crollo del pavimento in tessellato di un vano del piano superiore, in corrispondenza dell’ambiente 27 (mappa tratta da Atria Longa).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus delle Fontane, ambiente 29, cementizio Rivestimento (corrispondente el pavimento dei vani 3 e 4 della FASE I) in cementizio a base litica, senza inserti, di colore bianco.
Domus delle Fontane, corridoio 12, tessellato in grandi tessere Il rivestimento in tessellato è costituito da grandi tessere bianche e nere, disposte casualmente. Il passaggio all’esterno era marcato da una soglia in pietra. Una grande lacuna interessa la porzione occidentale del pavimento.
Domus delle Fontane, triclinio 28, cementizio con emblema in sectile Cementizio a base litica di colore bianco, con inserti di calcare bianco, nero, grigio e laterizio. L’emblema centrale e’ bordato da una fascia di scaglie nere, è decorato da formelle a modulo quadrato con "girandola" inscritta, in lastrine di marmo bianco e nero e bordato da listelli di cipollino. In antico è stata risarcita una grande lacuna inserendo una lastra di pavonazzetto e grandi tessere bianche e nere, disposte a scacchiera. Lo pseudoemblema è stato restaurato in antico e, successivamente, tagliato dalla costruzione di un pozzo di epoca altomedievale.
Domus delle Fontane, vano 11, tessellato policromo con brocca Rivestimento in tessellato policromo, decorato da un reticolato di stelle di otto losanghe, tangenti per due sommità, disegnato e riquadrato da linee doppie nere. I triangoli di risulta sono ribattuti da triangoli rosa, caricati da triangoli, alternativamente bianchi e neri. Il campo è bordato da un’ampia fascia di tessere nere e da una treccia a calice policroma su fondo nero. Uno dei quadrati conservati è caricato dalla raffigurazione di una brocca color rame, rappresentata realisticamente.
Domus delle Fontane, vano 16, tessellato con scacchiera Tessellato bianco e nero a decoro geometrico. Il campo è decorato da una composizione a scacchiera, in cui gli scacchi sono caricati da tre quadrati iscritti diagonalmente l’uno nell’altro. Il bordo è decorato da un’ampia fascia di tessere nere, una fascia di quattro file di tessere bianche e una linea a scacchiera.
Domus delle Fontane, vano 18, tessellato policromo con kantharos Il rivestimento è costituito da un tessellato bianco con, al centro, uno pseudoemblema raffigurante un cratere colmo di vino, su fondo bianco. Lo pseudoemblema, orientato verso il corridoio 13, è riquadrato da due fasce di quattro file di tessere in colori contrastanti e da un bordo con una treccia a tre capi policroma, su fondo nero.
Domus delle Fontane, vano 26, cementizio Rivestimento in cementizio a base litica di colore bianco, con inserti in laterizio, calcare bianco e nero e frammenti di lastrine marmoree policrome.
Domus delle Fontane, vano 9, tessellato policromo con le stagioni Rivestimento in tessellato policromo. Il campo è decorato da una composizione ortogonale di ottagoni stellati, tangenti per due sommità, generata e riquadrata da una fila doppia di tessere nere. Il bordo è decorato da un’ampia fascia di tessere nere, punteggiata da crocette bianche, seguita da una cornice policroma a mendro di svastiche, compresa tra due fasce di tessere bianche e da una treccia a due capi. Gli ottagoni erano caricati da quattro protomi femminili, personificazione delle Quattro Stagioni. Si conserva parte del volto identificabile conl’Estate.
Vano 19: ambiente di rappresentanza ubicato all’estremita’ nord-est della casa e di forma composita, con una parte centrale rettangolare e divisa in due settori, grazie alla presenza di due colonne poste a nord, e un restringimento a sud. L’accesso avveniva tramite il vano di passaggio 18 e l’ambiente prendeva luce da una finestra che si affacciava, ad est, sul giardino 25. Il vano, risale all’impianto originario dell’edificio e viene rivestito in tessellato policromo nel corso della fase III. Le pareti erano probabilmente rivestite in lastrine di cipollino lungo l’intero perimetro della stanza, ma se ne conserva un piccolo tratto solo nell’angolo nord-est, dove si osserva anche la presenza di tubuli.
Lunghezza: 6 m – Larghezza: 4,20 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1967-70 – Ente responsabile: Soprintendenza alle Antichità della Lombardia
Domus delle Fontane, sala 19, tessellato policromo
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il rivestimento è costituito da un tessellato policromo con decorazione geometrica e figurata, articolato in quattro unità decorative: la parte centrale è decorata da un reticolo di stelle di otto losanghe; una fascia partizionale raffigurante un tralcio di vite, posta tra le due colonne, separa il tappeto centrale dalla zona nord, decorata da un composizione romboidale di esagoni e losanghe adiacenti. La zona più stretta della stanza, a sud, presenta invece una composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppie T, caricati da losanghe, riquadrata da un bordo a girali d’edera.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure Lunghezza: 6 m; Larghezza: 4,20 m;
Unità decorative
Parte dell’ambiente: spazio centrale Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Reticolo di stelle di otto losanghe, che determinano quadrati, generato e riquadrato da una linea doppia di tessere nere. Le losanghe sono ribattute da losanghe delineate, campite in tessere rosse, rosa, gialle e verdi. Sia i quadrati maggiori che i quadrati minori sono caricati da numerosi motivi geometrici, geometrico-vegetalizzati e figurati, come brocche, rosette, fioroni, quadrupetali, girandole e scacchiere di losanghe. Il quadrato minore centrale e’ caricato da una maschera comica.Il bordo e’ costituito da una fascia di tessere nere, seguita da una coppia di onde correnti a giro multiplo contrapposte. Lungo i lati est e ovest e’ inoltre presente un ulteriore bordo, con un motivo ad archi e merli.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
DM 173b – composizione ortogonale di stelle di otto losanghe tangenti per due sommità (formanti quadrati grandi e piccoli, diritti e sulla diagonale)
Referenza fotografica: Foto di Cristina Boschetti.
Parte dell’ambiente: nicchia Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
La zona nord dell’ambiente e’ decorata da un composizione romboidale di esagoni e losanghe adiacenti, generata da una fila doppia di tessere nere e riquadrata da una fila doppia di tessere nere sui lati lunghi e tre sui lati corti. Gli esagoni sono ribattuti da esagoni dai lati inflessi e caricati da rosette policrome di sei petali su fondo nero. I quattro esagoni centrali sono ripartiti in triangoli policromi.Il bordo e’ costituito da una fascia di tessere nere, seguita da una fascia di tessere nere compresa tra due linee di tessere bianche.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 1i – linea doppia
DM 213a – composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti (con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantisi), qui delineati
ottagoni dai alti inflessi
DM 213a – composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti (con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantisi), qui delineati
triangoli
DM 213a – composizione romboidale di esagoni e di losanghe adiacenti (con effetto di grandi esagoni irregolari intersecantisi), qui delineati
rosette
Referenza fotografica: Foto di Cristina Boschetti.
Parte dell’ambiente: nicchia Tipo di impaginazione: ad emblema/pseudoemblema Cromia: policromo
Il motivo decorativo, generato e riquadrato da una linea doppia di tessere nere, e’ costituito da una composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppie T, caricati da losanghe e bordata da una fascia in cui si sviluppa un girale d’edera policromo geometrizzato. Al centro, il pavimento è decorato da uno pseudoemblema di forma quadrata, costituito da un cerchio inscritto in un quadrato, a sua volta caricato da un quadrato sulla diagonale, caricato da un nodo di Salomone. Lo pseudoemblema e’ bordato da una fila semplice di tessere gialle e una fila di tessere rosa, compresa tra due file semplici di tessere nere.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 189c – composizione ortogonale di meandri di svastiche a doppio giro e doppie T caricate da una losanga inscritta tra due pelte affrontate incluse
Referenza fotografica: Foto di Cristina Boschetti.
Parte dell’ambiente: intercolumnio Tipo di impaginazione: a pannelli Cromia: policromo
Fascia partizionale, che separa, in corrispondenza delle due colonne, la parte centrale dell’ambiente, dal settore nord. La decorazione e’ organizzata in tre panneli rettangolari, in corrispondenza dell’intercolumnio, e due pannelli quadrati, nello spazio tra le due colonne e le pareti. L’unico pannello rettangolare supersite e’ costituito da un tralcio di vite geometrizzato su fondo bianco, bordato da fasce ondulate. I due quadrati sono caricait, rispettivamente, da un ramo con mele cotogne e da un ramo con melograni.
Morandini, F./ Slavazzi, F. 2004, Pavimenti decorati nelle domus dell’Ortaglia di Brescia. Alcuni esempi, in Atti del IX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Aosta, 20-22 febbraio 2003), Ravenna, pp. 113-114, figg. 5-6.Morandini, F. 2001, “Domus dell’Ortaglia” di Santa Giulia in Brescia. L’edilizia privata in Museo, in Abitare in Cisalpina. L’edilizia privata nelle città e nel territorio in età romana, Atti della XXXI Settimana di Studi Aquileiesi (Aquileia, 23-26 maggio 2000), Trieste, pp. 356-358, fig. 2 p. 357.Panazza, G. 1980, La “domus” nella ortaglia del monastero di Santa Giulia a Brescia , in Archeologia e storia a Milano e nella Lombardia orientale, Como, pp. 13-104, pp. 106-107.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Boschetti, Cristina, Domus delle Fontane, sala 19, tessellato policromo, in TESS – scheda 11154 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11154), 2012