Il macellum del municipio di Saepinum è situato lungo il decumano, compreso tra la basilica e un edificio a pianta rettangolare identificato come luogo di culto. L’area fu riportata in luce nel 1955, nel corso degli scavi dell’allora Soprintendente Cianfarani. La data d’impianto è da collocarsi agli inizi del I sec. d.C., quando M. Annius Phoebus edificò il complesso "ob honorem Augustalitatis et biselli" (CIL IX, 2475).
L’edificio, a pianta trapezoidale irregolare perché adeguato alla contigua basilica, è dotato di un accesso rialzato rispetto al piano stradale e preceduto dalla fascia lastricata 1 (17 x 2,75 m) che sembra aver obliterato un precedente portico, probabilmente mai terminato. La fronte (17 m) e la parete di fondo (18,70 m) risultano parallele al decumano. Il breve ingresso 4, aperto tra le botteghe 2 e 3, a pianta rettangolare e con accesso direttamente sulla strada, immette nell’ambiente centrale 5 a pianta esagonale, pavimentato in tessellato bicromo e contornato dalle botteghe trapezoidali 6-9, disposte simmetricamente e di dimensioni che diminuiscono gradualmente dalla fronte verso la parete di fondo, con pavimenti a commessi laterizi (le piante sono rielaborate da De Benedittis et alii 1993; Saepinum 1982, 164 n. 119).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Macellum, vano 5, tessellato bicromo Il rivestimento è un tessellato bicromo, che si articola in un bordo, costituito da due fasce monocrome nere e nel campo monocromo bianco. Le due fasce di bordura incorniciano l’una l’ambiente e l’altra il bacino, ripetendo il disegno perimetrale del vano esagonale. Le tessere, litiche, sono di forma irregolare e disposte in modo poco accurato.
Vano 6: taberna a pianta irregolarmente trapezoidale (4.25×3.70x2x4.60 m) disposta accanto all’ambiente centrale esagonale con murature costituite da un paramento in laterizio con nucleo in ciottoli legati con abbondante malta e soglia in lastre di calcare. La pavimentazione del vano, di cui si conservano limitati tratti, è a commessi laterizi (pianta rielaborata da Saepinum 1982, 164 n. 119).
Lunghezza: 4.25 m – Larghezza: 3.70 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1955 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise
Macellum, taberna 6, commessi laterizi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: monocromo
Il rivestimento pavimentale della bottega è costituito da commessi laterizi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 4.25 m – Larghezza: 3.70 m Identificazione della Decorazione: assente Tecnica Esecutiva: a commesso di laterizi Dimensioni Metriche Tessere: 60 cm
1979, in Sepino. Archeologia e continuità, Campobasso, pp. 74-75, fig. p. 74. 1982, in Saepinum. Museo documentario dell’Altilia , Campobasso, pp- 163-166, figg. p. 164 n. 119, p. 166 n. 121. 2000, in Saepinum. Alla scoperta della città dissepolta, Campobasso, p. 33, fig. p. 33 n. 11.Cianfarani, V. 1958, in Guida delle antichità di Sepino, Milano, pp. 36-37, fig. p. 36.Coarelli, F./ La Regina, A. 1984, in Abruzzo Molise, Bari, pp. 220-221, fig. p. 220.De Benedittis, G./ Gaggiotti, M. 1993, in Saepinum. Sepino, Campobasso, pp. 71-72, fig. p. 72.