Il complesso composto da campus-piscina-porticus, menzionato in un’iscrizione reimpiegata tardivamente nella struttura del proscenio del teatro di Saepinum e parzialmente indagato negli anni ‘70-’80 del secolo scorso, fu messo in luce, alle spalle dello stesso, a partire dal 1988 dalla Soprintendenza archeologica del Molise. La porticus presenta una struttura ad U aperta in direzione della scena (lunga 60 m, profonda 5 m), con il muro di fondo (24 m) in opus reticulatum e due bracci laterali (17 m) in fondo ai quali sono due ampi accessi comunicanti con il retrostante campus, e un colonnato, probabilmente tuscanico, con colonne e semicolonne in calcare e in laterizio intonacato, su stilobate in pietra. La pavimentazione non si è conservata. Al centro dell’area scoperta racchiusa dal portico si è rinvenuto un impianto idrico, da identificare con la piscina, con pavimentazione a commessi laterizi. All’ambulacro di raccordo tra i due edifici si addossano i vani pertinenti alla palestra. Nell’area, al momento dello scavo, furono rinvenute anche tessere sciolte in pasta vitrea. Il complesso presenta almeno due fasi edilizie: la prima, di I sec. d.c. (probabilmente prima metà, in concomitanza con l’attiguo teatro), l’altra, riferibile ad una ristrutturazione dell’area (con restauri alla porticus) di metà IV sec. d.C., cui seguì, a partire dal V-VI sec. d.C., l’abbandono dell’area e la totale spoliazione del complesso, usato in epoca altomedievale (VII sec.) come sepolcreto (piante tratte da De Benedittis et alii 1993, La Dea 2004, 193 n. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Uno dei vani giustapposti e addossati al muro di fondo della porticus, pertinenti alla palestra, con copertura in piccole lastre calcaree e pavimentato in cementizio a base fittile, dovette probabilmente essere usato come vasca di raccolta idrica. Numerosi frammenti in situ hanno permesso di ricostruire la decorazione parietale in intonaco monocromo con inserti in stucco bianco.
Lunghezza: 20 m – Larghezza: m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Specifiche di rinvenimento Data: 1988 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise
Campus, ambiente di servizio, commessi laterizi
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: monocromo
Pavimentazione, di cui al momento dello scavo si conservavano numerosi frustuli, in commessi laterizi.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
1979, in Sepino. Archeologia e continuità, Campobasso, pp. 68-70. 1982, in Saepinum. Museo documentario dell’Altilia , Campobasso, pp. 157-159. 2000, in Saepinum. Alla scoperta della città dissepolta, Campobasso, p. 21. 2004, in La Dea, il Santo, una Terra. Materiali dallo scavo di San Pietro di Cantoni di Sepino, Roma, pp. 98-99, fig. 1 p. 193.Coarelli, F./ La Regina, A. 1984, in Abruzzo Molise, Bari, p. 225.De Benedittis, G./ Gaggiotti, M. 1993, in Saepinum. Sepino, Campobasso, pp. 52-54, fig. p. 52.Gaggiotti, M. 1978-1979, Note urbanistico-topografiche tratte da un’iscrizione inedita Sepinate, in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degli Studi di Perugia, p. 51, tav. 1, p. 51.