Nel 1989-90 e nel 1992 la Soprintendenza di Salerno, Avellino e Benevento ha effettuato una serie di campagne di scavo in corrispondenza dell’area centrale del pianoro che si estende ai piedi del monte Pagliaro, delimitata ad ovest dalla strada provinciale per Castelfranco in Miscano (1). Gli scavi hanno individuato un insediamento medievale identificato con il castrum di Sant’Eleuterio, sovrapposto ad un precedente insediamento romano, identificato con il sito di Aequum Tuticum. L’abitato, sorto lungo la via Traiana, presenta fasi di vita ascrivibili all’interno di un arco temporale compreso fra il I secolo a.C. ed il V d.C. L’area è stata indagata mediante saggi. In uno di questi, presso il settore nord-occidentale del pianoro, è stato individuato un edificio termale composto da circa sei ambienti. L’ambiente centrale con orientamento sud-ovest/nord-est è dotato di abside lungo il lato sud-occidentale. Dell’elevato non si conserva nulla: rimangono tratti delle murature in opera reticolata di calcare bianco ed un tratto del muro nord-occidentale in opera laterizia. Rimangono tratti della pavimentazione in tessellato bicromo. Ad ovest si trovano due ambienti riscaldati dei quali si conserva solo l’ipocausto. In base alle strutture rinvenute, edificio è stato datato al I secolo d.C. (La pianta dell’edificio è tratta da Pescatori 2005, p. 285, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Ambiente termale di pianta rettangolare con orientamento sud-ovest/nord-est, dotato di abside lungo il lato sud-occidentale. In corrispondenza dell’area centrale del vano rimangono tratti dell’originaria pavimentazione in tessellato bicromo. All’interno dell’abside è stata ricavata una vasca rivestita, in origine, da lastre marmoree delle quali si conservano le impronte e le grappe in bronzo. Dell’elevato non si conserva nulla: rimangono tratti delle murature dell’abside in opera reticolata e di muratura in opera laterizia pertinente alle pareti del vano. (La pianta dell’edificio è tratta da Pescatori 2005, p. 285, fig. 1).
Lunghezza: 6.7 m – Larghezza: 5.4 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1992/00/00 – Ente responsabile: SBA-SA
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: bicromo
Tessellato a fondo bianco. Il bordo, conservato per un breve tratto lungo il lato nord-occidentale, è composto da una fascia in tessellato bianco con tessere disposte su filari paralleli, da una fascia monocroma bianca di quattro filari di tessere, da una fascia monocroma nera, parzialmente conservata, e da una seconda fascia monocroma bianca di quattri filari di tessere. Il campo è in tessellato bianco con tessere disposte su filari paralleli. In corrispondenza del tratto centrale della pavimentazione rimane parte della decorazione costituita da una pelta a volute in tessere nere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (4° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Pescatori, G. 2005, Città e centri demici dell’Hirpinia: Abellinum, Aeclanum, Aequum Tuticum, Compsa , in Le citta campane fra tarda Antichità e alto Medioevo, Salerno, pp. 283-288.