La domus, la cui fase d’impianto è databile agli inizi del II sec. a.C., fu obliterata, alla fine del I sec. a.C., dal tribunal accanto alla basilica lungo il decumano del municipio di Saepinum (vedi relativa scheda), cosa che ha reso impossibile precisare l’articolazione planimetrica e funzionale. Tuttavia il rinvenimento, nella campagna di scavi promossa dalla Soprintendenza nel 1977-78 (benché l’area fosse già stata parzialmente indagata in passato), di porzioni pavimentali in cementizio decorato pertinenti a 4 vani permette di riconoscere nell’area indagata l’ala residenziale, costituita da alcuni ambienti di soggiorno e rappresentanza (tra cui in particolare il vano 4, la cui destinazione tricliniare è ipotizzabile sulla scorta della scansione decorativa del pavimento), e delle diverse fasi di vita di vita dell’edificio tra gli inizi del II sec. a.C. e l’età augustea:
I FASE: al primo impianto (inizi del II sec. a.C.) è da attribuire un rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile senza inserti, pertinente al triclinio 4 e rivelato dall’asportazione del pavimento di II fase, attualmente esposto nel locale Museo Documentario dell’Altilia – Sezione di Porta Benevento.
II FASE: tra la metà e la fine del II sec. a.C. l’edificio venne interessato da interventi di ristrutturazione che comportarono la ripavimentazione dei vani 1-4 (le pavimentazioni di I fase dei vani 1-3 non sono state individuate) (piante rielaborate da De Benedittis et alii 1993, Gaggiotti 1991, fig. 1 p. 37).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Domus, triclinio 4 (II fase), cementizio con emblema in tessellato Rivestimento in cementizio a base fittile caratterizzato da più unità decorative. Si distinguono un bordo, pavimentato in cementizio con punteggiato di dadi, che incornicia il campo, costituito dallo spazio tricliniare, a sua volta articolato in due pannelli adiacenti rispettivamente ornati da un reticolato di losanghe e da una composizione ortogonale di squame adiacenti, e dallo spazio centrale, decorato da una composizione ortogonale di meandri di svastiche e quadrati, che bordano uno pseudoemblema in tessellato policromo in tessere calcaree irregolari raffigurante una scena di caccia al cinghiale.
Ambiente 1: vano di dimensioni e funzioni non precisabili (probabilmente un ambiente di soggiorno o di rappresentanza), individuato sotto la zona antistante la soglia dell’aula absidata accanto alla basilica, grazie al rinvenimento del rivestimento pavimentale di II fase in cementizio con inserti di tessere.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1977-78 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise
Domus, ambiente 1 (II fase), cementizio con inserti
Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Rivestimento in cementizio a base fittile rosso ornato da inserti litici bianchi irregolari, disposti casualmente sulla superficie.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo II a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con inserti litici o litoidi)
1982, in Saepinum. Museo documentario dell’Altilia , Campobasso, p. 23.Gaggiotti, M. 1991, La fase ellenistica di Sepino, in La Romanisation du Samnium aux II et I siècles av.J.Actes du Colloque, Centre Jean Berard, Napoli, pp. 35-45, fig. 1.7 p. 37, 5 p. 39.