In località Madonna dei Colori presso Scandriglia, dove è stata localizzata la villa imperiale dei Bruttii Praesentes, insistono i resti della chiesa di S. Maria de Vico Novo, che sorse nel VI-VII secolo sulle strutture di una villa di epoca romana. Nel suo primo impianto la chiesa, che rispettò l’orientamento delle strutture precedenti, doveva essere a tre navate, con abside sulla parete di fondo.
Tra il 1999 e il 2000 sono state effettuate alcune campagne di scavo per conto della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio e furono effettuati i rilievi delle strutture superstiti, che hanno consentito di individuare almeno quattro fasi di frequentazione differenti:
I fase (età romana): la fase costruttiva più antica è rappresentata da alcune evidenze relative alla villa di epoca romana. Nello specifico, si tratta di un muro in laterizi tra gli ambienti C e D, e di un secondo muro in pietra localizzato sotto l’ambiente E. In questo ambiente è stato rinvenuto un piano pavimentale in cementizio a base litica con mattonelle quadrate di palombino disposte a comporre un punteggiato regolare.
II fase (VI-VII sec. d.C.): in questa fase, relativa alla prima organizzazione del complesso ecclesiastico, furono realizzati i muri in opera listata che definiscono gli ambienti D ed E. Si segnala inoltre una continuità d’uso del pavimento in cementizio di epoca precedente, al di sotto del quale uno scasso operato da scavatori clandestini ha messo in luce tre sepolture in muratura, i cui corredi sono cronologicamente inquadrabili tra il V ed il VI sec. d.C. Allo stato attuale delle ricerche non è chiaro se le tombe siano contemporanee alle murature in opera listata (di cui, in questo caso, andrebbe anticipata la cronologia in un momento compreso tra la fine del V e il VI sec. d.C.) o se invece vadano attribuite ad un momento precedente.
III fase (X-XI sec. d.C.): l’edificio religioso fu interessato da alcune ristrutturazioni presso l’angolo S, dove si nota l’aggiunta di muri in pietra.
IV fase (XII sec. d.C.): ricostruzione del catino absidale (pianta località edificio tratta da www.googlemaps.it; pianta edificio tratta da Bazzucchi 2007, fig. 8 p. 87).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q)
Ambiente E: dell’ambiente si conservano unicamente alcune porzioni delle murature con paramento in opera laterizia e il piano pavimentale costituito da un cementizio a base litica con mattonelle quadrate di palombino che compongono un punteggiato regolare. Al di sotto del pavimento, uno scasso operato da scavatori clandestini ha messo in luce tre sepolture in muratura, i cui corredi sono cronologicamente inquadrabili tra il V ed il VI sec. d.C. Allo stato attuale delle ricerche non è chiaro se le tombe siano contemporanee alle murature in opera listata (di cui, in questo caso, andrebbe anticipata la cronologia in un momento compreso tra la fine del V e il VI sec. d.C.) o se invece vadano attribuite ad un momento precedente.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q)
Specifiche di rinvenimento Data: 2000
Madonna dei Colori, S. Maria de Vico Novo, ambiente E, cementizio
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Pavimento in cementizio a base litica decorato da un punteggiato regolare di mattonelle quadrate di palombino. Il pavimento continuò a rimanere in uso anche nel successivo complesso ecclesiastico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV a.C. (1° q) al secolo V d.C. (3° q)
Bazzucchi, G. 2007, S. Maria de Vico Novo (Scandriglia): un esempio di trasformazione del territorio tra il tardo antico e l’alto medioevo., in Lazio e Sabina 4. Quarto incontro di studi sul Lazio e sulla Sabina, Atti del Convegno (Roma 29 – 31 maggio 2006), Roma, pp. 85-86, fig. 4 p. 85; fig. 8 p. 87.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, Madonna dei Colori, S. Maria de Vico Novo, ambiente E, cementizio, in TESS – scheda 11374 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11374), 2012