L’edificio, ubicato nel III isolato della cd. via del Teatro di Libarna (cfr. planimetria resti, da ZANDA 2008, fig. 3 p. 116: in rosso), è stato scoperto durante gli scavi per la costruzione della ferrovia Genova-Milano nel 1911 e indagato a più riprese nel 1950 e nel 1976: manca una pianta complessiva e dettagliata del complesso (cfr. planimetria schematica generale, da FINOCCHI 1996, fig. 86 p. 197. Rielaborazione grafica P. Da Pieve), che recentemente la Zanda ha identificato come una delle domus più ricche della città (ZANDA 2008, pp. 117-119), mentre la Finocchi, pur non escludendo del tutto la destinazione residenziale, ne ipotizza parallelamente una funzione termale (FINOCCHI 1996, p. 197; FINOCCHI 2007, pp. 349-350). Allo stato attuale delle conoscenze è possibile solo supporre un cambiamento funzionale del complesso, come testimoniato dalla presenza di suspensurae poggianti su precedenti livelli pavimentali, tutti cronologicamente compresi tra l’età flavia e l’inizio del II sec. d.C.
L’edificio risulta accessibile dal cardine orientale (lettera C), porticato, e dal decumano massimo a S (lettera E). L’articolazione interna rimane tuttora di difficile lettura: sono stati individuati almeno cinque vani dotati di ipocausto e numerosi ambienti pavimentati. Sulla base dei dati di scavo acquisiti nel settore O del complesso sono state individuate cinque fasi edilizie (cfr. planimetria scavi 1976, da FINOCCHI 2007, fig. 62 p. 350): le prime tre (fine I sec. a.C. – metà I sec. d.C.: in giallo, arancione e bianco) riguardano una stanza quadrata con vespaio in ciottoli, due stretti corridoi a S e un ambiente rettangolare dotato di pozzo a E. Questi spazi vengono obliterati nella IV fase (seconda metà I sec. d.C./inizio II sec. d.C.: in rosso) da ambienti più vasti, di cui uno (8 in pianta, 8×8.70m) in origine rifinito con rivestimenti parietali in marmo e pavimento in opus sectile, completamente distrutto (dai livelli di riempimento sono stati recuperati numerosi frammenti di lastrine policrome, in porfido, cipollino, lunense, persichetto, verde antico, giallo antico, rosso antico, amandolato e onice). Verso E, oltre la stanza 7, lo scavo ha intercettato due ambienti già indagati dal Carducci nel 1950 (5-6), rivestiti entrambi con cementizi a base fittile a punteggiato di crocette e fascia perimetrale musiva. Quello più orientale (5) viene successivamente obliterato da due muri paralleli e suspensurae (fase V, fine II sec. d.C.?). Il settore E dell’edificio, scavato nel 1911, ha restituito tre pavimenti in tessellato, due dei quali recentemente riposizionati (cfr. planimetria, da ZANDA 2008, fig. 6 p. 119), pertinenti ad ambienti (1-3) disposti paratatticamente su due lati di un cortile a peristilio e coevi alla fase IV dell’ala O (seconda metà I/inizio II sec. d.C.). Perduto è, invece, il rivestimento di una vasta sala a ipocausto (10.50×9.30m) lungo il limite SE dell’isolato (4), che ha restituito tracce di due livelli di cementizio fittile, il secondo a sostegno di suspensurae, testimoni di rifacimenti interni al vano.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Libarna, isolato III (Teatro), fase IV, vano 3, mosaico con fascia a girali (Lib-12) Una larga fascia monocroma nera inquadra un tappeto musivo bicromo formato da 2 unità decorative distinte, la soglia e lo spazio centrale, separate da una fascia nera. Il pannello principale è costituito da un tappeto rettangolare con reticolato di fasce delineate, con quadrati iscritti sulla diagonale nei punti di incrocio e losanghe sdraiate iscritte nei rettangoli, in colori contrastanti. La soglia è sottolineata da un pannello rettangolare più stretto, delimitato da denti di sega, contenente volute vegetali sorgenti da un cespo centrale e terminanti in melograni neri. Foto da FINOCCHI 1996, fig. 104 p. 216.
Libarna, isolato III (Teatro), vano 5, cementizio fittile a punteggiato di crocette e bordo musivo Cementizio fittile a punteggiato di crocette, bicrome, perimetrato da una cornice musiva costituita da una linea singola nera, una tripla bianca e una singola nera. Il pavimento è raccordato alle pareti del vano tramite una larga fascia in cementizio a base fittile. Foto da FINOCCHI 2007, fig. 66 p. 253.
Vano 2, fase IV (seconda metà I sec. d.C./inizio II sec. d.C.): ubicato nel settore E dell’edificio, l’ambiente quadrangolare copre una superficie di oltre 25mq ed è interpretabile come sala di rappresentanza. Il rivestimento pavimentale, risalente alla fase IV, è costituito da un tessellato a decoro geometrico, contenente i busti delle Stagioni.
Lunghezza: 5.40 m – Larghezza: 5.40 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1911-1912 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Piemonte
Libarna, isolato III (Teatro), fase IV, vano 2, mosaico delle Stagioni
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: centralizzata Cromia: policromo
Il rivestimento pavimentale è costituito da un tessellato geometrico bicromo includente i busti delle Stagioni, policromi. L’unica immagine disponibile del mosaico (da BAROCELLI 1922, fig. 6 p. 372), ora distrutto, non consente di ricostruire puntualmente il soggetto figurato, reso mediante due busti muliebri (almeno per le figure superstiti) con falce e corona di spighe (Estate) e corona di fiori (Primavera). La decorazione geometrica che li racchiude non trova confronti nelle composizioni centrate del DMII, ma riprende il motivo DM 176e: si tratta di uno stralcio centrato di una composizione ortogonale di ottagoni stellati a rettangoli, tangenti per 2 sommità, formanti esagoni allungati (scompartiti in un quadrato sulla diagonale fiancheggiato da 2 coppie di losanghe) e ottagoni (scompartiti in un quadrato contornato da 4 mezze stelle di 8 losanghe e 4 piccoli quadrati sulla diagonale), con effetto di stelle di 8 losanghe. Foto da BAROCELLI 1922, fig. 6 p. 372.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo II d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 176e – composizione ortogonale di ottagoni stellati a rettangoli, tangenti per due sommità, formanti esagoni allungati (scompartiti in un quadrato contornato da quattro mezze stelle di otto losanghe e quattro piccoli quadrati sulla diagonale), con effetto di stelle di otto losanghe
nodo di Salomone, treccia a 2 capi, busti Stagioni
Decorazioni figurate
Tema
Soggetto
Altre componenti
Busto di
Stagioni
Referenza fotografica: da FINOCCHI 2007, fig. 82 p. 370: mancano, perchè non percepibili nell’unica immagine del mosaico (da BAROCELLI 1922, fig. 6 p. 372), le raffigurazioni delle Stagioni
Barocelli, P. 1922, Serravalle Scrivia. Nuove ricerche nella città di Libarna., in Notizie degli Scavi di Antichità, Roma, pp. 371-372, fig, 6.Blake, M.E. 1936, Roman Mosaics of the Second Century in Italy., in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, pp. 112-113, 179.Canuti, G. 1994, Iconografia delle Stagioni nei mosaici pavimentali antichi d’Italia., in Atti del I Colloquio dell’ Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile-3 maggio 1993), Ravenna, p. 503, n. 1.Finocchi, S. 1996, L’edilizia privata., in Libarna, Castelnuovo Scrivia, pp. 196-197, 220 , fig. 112.Finocchi, S. 2007, L’edilizia privata a Libarna. Il quartiere dell’anfiteatro., in Da Augusta a Cesarea. Quarant’anni di ricerche, scavi, scoperte (1950-1989), Torino, pp. 349, 370, figg. 61, 82.Grassigli, G.L. 1998, in La scena domestica ed il suo immaginario. I temi figurati nei mosaici della Cisalpina, Napoli, p. 293.Hanfmann, G.M.A. 1951, in The Season Sarcophagus in Dumbarton Oaks, Cambridge (Mass.), p. 151, n. 167.Mandolesi, A. 2007, in Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d’Aosta. Guida ai siti e ai musei dalla Preistoria al Tardoantico, Torino, p. 87.Manino, L. 1963, Alcune considerazioni sui mosaici romani del Piemonte (e della regione padana)., in Atti del I Congresso Internazionale di Archeologia dell’Italia settentrionale. Torino, 21-24 giugno 1961, Torino, p. 140.Mercando, L. 1998, I pavimenti decorati., in Archeologia in Piemonte. L’età romana, Torino, p. 140.Mercando, L. 1998, Manufatti di prestigio lungo la Via Postumia: Libarna., in Optima Via, Atti del Convegno internazionale di studi “Postumia. Storia e archeologia di una grande strada romana alle radici dell’Europa” (Cremona, 13-15 giugno 1996), Milano, p. 406, fig. 19.Monaco, G. 1936, in Forma Italiae, Regio IX, Liguria. Libarna, Roma, p. 15.Zanda, E. 2008, Prime indagini sull’urbanistica della città e sul territorio: da Notizie degli Scavi alla Forma Italiae, in La riscoperta di Libarna, dall’antiquaria alla ricerca archeologica, Genova, p. 118, figg. 5-7.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, Libarna, isolato III (Teatro), fase IV, vano 2, mosaico delle Stagioni, in TESS – scheda 11398 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11398), 2012