La villa di Canneto (comune di Roccavivara) è situata sulla riva destra del fiume Trigno, territorio di pertinenza del municipio romano di Terventum (attuale Trivento), con tracce di frequentazione fin da epoca pre-protostorica. L’area fu sottoposta a ricognizioni (che interessarono anche la vicina villa di S. Fabiano, vedi relativa scheda) negli anni ‘30 del secolo scorso, in occasione dei lavori di restauro della chiesa benedettina di S. Maria di Canneto. Sistematiche campagne di scavo a cura della Soprintendenza Archeologica del Molise a partire dal 1977 hanno consentito di indagare la quasi totalità della pars rustica (a NE) e alcuni ambienti di quella residenziale (a SW), che doveva probabilmente estendersi fin sotto la chiesa. Dal 1989 al 1992 l’intera area è stata musealizzata. Non sono ad oggi noti con certezza né l’originaria estensione né la data d’impianto che però, in base al materiale rinvenuto, sembrerebbe da porre in epoca tardorepubblicana (I sec. a.C.). Le modifiche apportate all’edificio consentono di individuare almeno tre fasi edilizie:
I FASE (I a.C.- I d.C.): appartengono a questa fase il portico colonnato 1 in opus testaceum, a cui si accedeva dall’ ingresso 2, il torcularium suddiviso in due settori (3-4), l’ ambiente 5 con tracce di un focolare, il vano 6 con grande lacus per il vino (successivamente obliterato dalla cella vinaria, che poteva contenere fino a 50 dolia, di cui attualmente se ne conservano 22 disposti su due file), con una vasca rettangolare per l’olio con rivestimento a commessi laterizi disposti a spina di pesce, e tre ambienti affiancati dell’ala residenziale (vani 7-9), pavimentati in cementizio a base fittile. Resti di pavimentazione in cementizio (vano 10) sono stati rinvenuti anche dietro l’abside della chiesa. In data non meglio precisabile la villa subì ingenti danni causati dall’esondazione del Trigno.
II FASE (II-III d.C.): è il momento di maggior fioritura della villa. Nella pars rustica ci fu probabilmente solo una riorganizzazione delle attività agricole. Nella parte residenziale viene aggiunto un piccolo impianto termale (completamente obliterato dalla chiesa), i pavimenti in cementizio dei vani 7-10 vengono sostituiti da rivestimenti in tessellato. Anche il pavimento del vano 11, di cui si conservano esigui frammenti, è in tessellato, come dovevano essere anche quelli di altri ambienti, completamente obliterati dalla chiesa, a cui sarebbero da riferirsi tessere sciolte rinvenute nel corso dello scavo. Un incendio in epoca non precisata (IV sec. d.C.?), di cui restano notevoli tracce sui pavimenti, pose fine a questa fase.
III FASE (V-VIII d.C.): l’ala residenziale inizia ad essere utilizzata come luogo di sepoltura. Nella pars rustica la realizzazione di una nuova pavimentazione per il torcularium e la presenza di una fornace per calce e di altre numerose strutture murarie prive di tracce d’incendio provano che tale parte dell’edificio continuò ad essere utilizzata anche in epoche successive, seppure con destinazione utilitaristica/produttiva. Le prime notizie sulla chiesa che ha parzialmente obliterato i resti della villa risalgono all’VIII sec. d.C. (piante rielaborate da Canneto 1991, 13; Canneto 1995, tav. fuori testo – la pianta si riferisce alla II fase).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Villa Canneto, torcularium 4 (I fase), commessi laterizi Torcularium 4 (I fase): l’ambiente per la lavorazione dell’olio era pavimentato in commessi laterizi costituiti da mattoncini quadrati, conservati in esigui frammenti al di sotto del rivestimento pavimentale di II fase.
Villa Canneto, vano 7 (II fase), tessellato bicromo con leone Tessellato bicromo, conservato per la parte SW del vano. Il rivestimento si articola in un bordo, a decorazione geometrica, seguito da due fasce su due lati a decorazione vegetalizzata, e in campo costituito da un reticolato di fasce delineate a decorazione geometrico-vegetalizzata, con pannello centrale (molto lacunoso) raffigurante un felino (probabilmente un leone).
Ambiente 9: l’ambiente di soggiorno 9, a pianta rettangolare, presentava, nella I fase di vita della villa, un pavimento in cementizio a base fittile senza inserti sostituto, nella II fase, da uno in tessellato policromo con decorazione geometrica (pianta rielaborata da Canneto 1195, tav. fuori testo).
Lunghezza: 4.50 m – Larghezza: 4 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1977 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise
Villa Canneto, ambiente 9 (II fase), tessellato geometrico policromo
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Tessellato policromo, conservato per buona parte ad eccezione dell’angolo W. Il rivestimento si compone di una greca irregolare bicroma, che incornicia un campo ornato da una composizione di cerchi e bipenni.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo III d.C. (1° q) al secolo III d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Lunghezza: 4.50 m – Larghezza: 4 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
DM 31b – greca irregolare bicroma, da cui risultano due linee dentellate disuguali, opposte e sfalsate
Specifiche tecniche Lunghezza: 4 m – Larghezza: 3.50 m Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 155c – composizione ortogonale di cerchi e di quadrati concavi sulla diagonale tangenti, in colore contrastante, formanti "doppie asce"
Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Roccavivara (CB), villa rustica loc. Canneto) Restauri moderni: Tra il 1989 e il 1992 l’area archeologica fu restaurata e musealizzata. Condizione giuridica: proprietà Stato
1991, in Canneto: villa romana, Termoli (CB), p. 17, figg. pp. 21-23. 1995, in Canneto, Isernia, pp. 25-38, figg. p. 18, 24, 32, 37. 2001, in Musei e Siti archeologici d’Abruzzo e Molise, Pescara, pp. 150-151.Di Niro, A. 1982, in La villa romana di S. Fabiano e il sistema di produzione schiavistico, Matrice (CB), p. 10.Di Niro, A. 1987, Ville imperiali nel Sannio romano, in Almanacco del Molise, Campobasso, pp. 18, 20-21, 24-26.Di Niro, A. 1991, in Samnium. Archeologia del Molise, Roma, p. 256.Ferrara, V. 1988, in Canneto sul Trigno, Vasto (CH), pp. 11-12, 15, 54, fig. p. 67.Matteini Chiari, M. 1974, Terventum, in Quaderni dell’Istituto di Topografia Antica dell’Universita di Roma, Roma, pp. 143, 170.