La costruzione dell’edificio, identificato con certezza anche in base anche alla sua rappresentazione in un frammento della Forma Urbis severiana, fu avviata nel 367 a.C. da Lucio Furio Camillo, durante i disordini per l’approvazione delle leges Liciniae Sextiae (Ov. fast. 1.641-644; Plut. Cam. 42. 4-6). Il tempio fu ricostruito nel 121 a.C. da Lucio Opimio (App. bell.civ..26; Varro ling. 5.156) e successivamente, durante il regno di Augusto, venne di nuovo restaurato da Tiberio tra il 7 a.C. e il 10 d.C., anno della nuova consacrazione (Suet. Tib. 20). A questo rifacimento appartengono le strutture pervenute fino ad oggi: un podio, accessibile tramite una rampa, rivestito di blocchi di tufo rosso, su cui insistono le pareti della cella, in blocchi di travertino (di cui si conservano alcuni blocchi nell’angolo SO, le ante e il colonnato del pronao). L’architettura dell’edificio può essere ricostruita, nelle sue linee generali, sulla base delle riproduzioni in alcuni medaglioni di età severiana, che mostrano un tempio esastilo, corinzio, coronato da numerose statue. Pianta edificio: stralcio rielaborato da http://www.roger-pearse.com/weblog/wp-content/uploads/2015/04/lanciani_carta-archeologica.pdf0_.pdf
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Cella del tempio, a pianta rettangolare con asse latitudinale (m 43.40 x 22.70), preceduta da un pronao più stretto (m 25.60 x 14.80). Il perimetro interno dell’ambiente era descritto da un’alta zoccolatura interrotta da tre grandi edicole aggettanti e rivestita da lastre e cornici di cipollino, giallo antico e pavonazzetto. Sulla zoccolatura poggiavano colonne di giallo antico, con basi e capitelli corinzi in marmo bianco. Il pavimento era rivestito da opus sectile, conservato in gran parte a livello di impronte. Pianta da A. CARANDINI, Atlante di Roma, Roma 2012.
Lunghezza: 22.70 m – Larghezza: 43.40 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Regio VIII, Foro Romano, Tempio della Concordia, opus sectile
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Pavimento in opus sectile marmoreo policromo a grande modulo non reticolare (modulo m 1.80), redatto secondo un motivo "a stuoia", composto da lastrine rettangolari e quadrate di marmo africano, giallo antico e pavonazzetto (di cui si conservano solo alcuni frammenti) e documentato in massima parte a livello di impronte.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Bianchi, F./ Bruno, M. 2015, Il Foro di Augusto. Il pavimento della cella del Tempio di Marte Ultore, in Atti del XX Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Roma, 19-22 marzo 2014), Tivoli, p. 33, fig. 8.Blake, M.E. 1930, The pavements of the roman buildings of the Republic and Early Empire, in Memoirs of the American Academy in Rome, Roma, p. 43.Gasparri, C. 1979, in Aedes Concordiae Augustae, Roma, pp. 37-40, 69-71, 84, Tavv. XXII, XXIV.Guidobaldi, F./ Olevano, F. 1994, Affermazione dei pavimenti in opus sectile in redazione marmorea, in Atti del I Colloquio dell’ Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Ravenna, 29 aprile-3 maggio 1993), Ravenna, p. 170.Guidobaldi, F. 1985, Pavimenti in opus sectile di Roma e dell’area romana: proposte per una classificazione e criteri di datazione, in Marmi Antichi. Problemi d’impiego, di restauro e d’identificazione, Roma, pp. 180-181, fig. 3, a-b.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Angelelli, Claudia, Regio VIII, Foro Romano, Tempio della Concordia, opus sectile, in TESS – scheda 11641 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11641), 2012