Scavi condotti dall’Università di Torino nel sito della chiesa medievale di S. Michele in Insula a Trino Vercellese (cfr. ubicazione, da Google Earth: in rosso) hanno permesso di individuare i resti di un esteso insediamento rurale della fine del I sec. a.C./inizio I sec. d.C. (fase 1), per il quale si è ipotizzata l’identificazione con la mansio Rigomagus sulla strada da Pavia a Torino. La complessa stratigrafia individuata ha rilevato numerose fasi di vita dell’insediamento, dall’età romana all’alto Medioevo, fino alla costruzione, tra la fine del X e l’inizio dell’XI sec., dell’edificio religioso. Per quanto concerne la fase romana dell’impianto, localizzato a N-NO della chiesa, sono state portate alla luce strutture pertinenti a un complesso costituito da due ali ortogonali (ala O e ala N) affacciate su un’area scoperta (cfr. planimetria resti, da M.M. NEGRO PONZI MANCINI, "Il sito romano e medievale di S. Michele di Trino", in BOLLSTVERC, 20, 199, fig. 4 p. 52), pavimentata, nel I-II sec. d.C., da uno strato di laterizi frammentati. Nel corso del I-II sec. d.C. (fase 2, periodo I) le strutture presentano fondazioni in tegole riempite di frammenti laterizi o ciottolini, sovrapposte a due corsi di ciottoli, e alzati, in materiale deperibile, coperti in tegole ed embrici. L’ala O è composta da una serie di ambienti intorno a un cortile interno, su cui prospettano tettoie sorrette da pali lignei. In seguito a esondazioni il complesso viene ricostruito con la medesima planimetria, ma con fondazioni in ciottoli legati da argilla (fase 3), poi nuovamente rinnovato con struttura di pali portanti in legno incassati nelle fondazioni antiche (fase 4) e infine riutilizzato in parte come struttura funzionale (fase 5, periodo II: III/IV sec. d.C.). Risale a questo momento un rivestimento pavimentale in “cocciopesto”, relativo a un piccolo ambiente nell’angolo NE dell’ala O. L’ala N in epoca imperiale è organizzata in ampi spazi rettangolari, affacciati sul cortile pavimentato in frammenti laterizi (I-II sec. d.C.), frutto di una intenzionale costipazione del terreno: è stato ipotizzato che in questa zona sorgesse il settore residenziale del complesso. In epoca tardoantica (fase 6) l’ala viene ricostruita con orientamento leggermente differente e la pavimentazione di età imperiale tagliata sull’asse mediano NS da una fila di buche di palo, a sostegno di una copertura su intelaiatura lignea, e il piano pavimentale rivestito da uno strato di piccoli ciottoli. In questa fase l’ala N appare destinata a funzioni agricole, mentre gli spazi residenziali vengono spostati nel settore poi occupato dalla chiesa. Contemporaneamente, fra il IV e il V sec. d.C., forse a causa di nuove esondazioni, parte dell’ala O viene abbandonata, finché tutta l’area viene coperta da livelli d’uso altomedievali (tombe e insediamento forse già difeso da una cinta muraria: civitas Rigomagus?).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Negro Ponzi Mancini, M.M. 1999, Il sito e la chiesa di S. Michele di Trino, in S. Michele di Trino. Dal villaggio romano al castello medievale (Ricerche di archeologia altomedievale, 25-26), Firenze, p. 64.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, S. Michele, edificio rurale, ala O, cementizio a base fittile, in TESS – scheda 11698 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11698), 2012