scheda

Santuario, cella (II fase), cementizio con punteggiato e svastiche
Colle Rimontato – S. Giovanni in Galdo ( CB )


Il santuario sannitico di San Giovanni in Galdo, in località Colle Rimontato (709 m s.l.m., dominante la valle del Fiumarello, nei pressi del percorso tratturale Lucera-Casteldisangro, a 1.5 km a NE del paese), è stato rimesso in luce nel 1974-76 ad opera della Soprintendenza Archeologica del Molise (benchè, per l’esiguità dell’interro, i ruderi fossero affioranti e risultassero noti già dagli anni ’30 del secolo scorso) ed è stato sottoposto a nuove indagini, dal 2004, da parte dell’Università olandese di Leiden. Comprende il tempio 1, fiancheggiato dai due ambienti laterali 2-3, parzialmente porticati con colonne di ordine dorico e fusto non scanalato. L’area sacra (22x 32 m ca, 740 mq) è delimitata da un recinto in grossi blocchi calcarei, formato dal muro posteriore, dalle pareti che chiudono i porticati laterali e da un doppio filare di grossi blocchi non lavorati nella parte anteriore. Probabilmente prostilo tetrastilo, su alto podio (1.47 m) con cornici modanate, il tempio presenta l’unica cella 4 a pianta quasi quadrata (7.80 x 8.40 m), pavimentata, nella fase monumentale del tempio, in cementizio a base fittile con inserti di tessere formanti decorazione geometrica. Le fasi di vita del santuario finora individuate (e si spera ulteriormente precisabili nelle prossime campagne di scavi), comprese tra il III sec. a.C. e il III sec. d.C. sono:
I FASE (III sec. a.C.): impianto; II FASE (fine del II-inizi del I sec. a.C.): monumentalizzazione; tra la II seconda metà del I sec. a.C.e il I sec. d.C. la mancanza quasi totale di reperti indica una contrazione delle attività sacre, che riprenderanno nel secolo successivo;
III FASE (III sec. d.C.): abbandono. (piante rielaborate da Zaccardi 2005, 65 fig. 1; 63 Tav. I).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (1° q) al secolo III a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici


Ambiente 4: la cella del tempio presentava muri realizzati con pietrame irregolare legato con malta (di cui poco o nulla resta attualmente). La pavimentazione di I fase non è ricostruibile, al contrario della II, in cementizio a base fittile con inserti di tessere formanti decorazione geometrica, di cui si conservavano consistenti lacerti. Il rinvenimento di un gran numero di monete, gettate intenzionalmente a fini propiziatori nel massetto di preparazione del pavimento, consente di datare puntualmente la sua realizzazione tra il 104 e il 91 a.C.

Lunghezza: 7.80 m – Larghezza: 8.40 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1974 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise

Santuario, cella (II fase), cementizio con punteggiato e svastiche

Parte dell’ambiente: cella
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: bicromo

Il rivestimento è un cementizio a base fittile, del quale si conservavano, al momento dello scavo, 3 frammenti (misuranti rispettivamente 1.70×0.40, 0.77×1.15, 1.37×0.77 m) è stato asportato, restaurato, ed è attualmente esposto nel palazzo della Prefettura di Campobasso. Si compone di un’unica unità decorativa, delimitata da una cornice a meandro di svastiche che inquadra un punteggiato di dadi.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Misure
Lunghezza: 1.70 m; Larghezza: 0.40 m;

Bordo

Specifiche tecniche
Lunghezza: 1.70 m – Larghezza: 0.40 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 1e – linea semplice dentata
DM 38c – meandro di svastiche a giro semplice e quadrati

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile con tessere musive)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
DM 103f – punteggiato di dadi, su signino, variante più serrata

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: edificio pubblico (Palazzo della Prefettura)

Condizione giuridica: proprietà Stato

Barker, G. 2001, in La valle del Biferno, Campobasso, p. 208, fig. 74, p. 211.
Cianfarani, V. 1978, in Culture adriatiche antiche di Abruzzo e di Molise, Roma, pp. 500-504, tavv. 326 p. 501, 329 p. 504.
Coarelli, F./ La Regina, A. 1984, in Abruzzo Molise, Bari, p. 296.
Di Niro, A. 1980, Il santuario di S. Giovanni in Galdo, in Sannio : Pentri e Frentani dal IV al I sec. a. C. (Isernia, Museo nazionale, ottobre-dicembre 1980), Roma, pp. 269-275, figg. 44-48.
La Regina, A. 1976, Il Sannio, in Hellenismus in Mittelitalien, Gottingen, pp. 236-238, fig. 6, p. 251.
Zaccardi, A. 2005, Il santuario di S. Giovanni in Galdo: nuove proposte interpretative e ipotesi ricostruttive, in Conoscenze: rivista semestrale della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Molise, Viterbo, pp. 80-86, tav. I, VII-X, p. 63, 82-84; fig. 1, p. 65.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Guidi, Alessia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Guidi, Alessia, Santuario, cella (II fase), cementizio con punteggiato e svastiche, in TESS – scheda 11745 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11745), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11745


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