scheda

Monte Vairano, casa di LN, cementizio
Monte Vairano – Baranello ( CB )


L’edificio, noto come "la casa di LN" (per la ricorrenza dello stesso graffito osco su diversi oggetti rinvenuti al suo interno), è ubicato su un terrazzamento artificiale che ingloba e regolarizza tre cime montuose all’interno di un circuito murario in opera poligonale in un’area percorsa dal fiume Biferno e dal torrente Tappino, oltre che da due percorsi tratturali (il Pescasseroli-Candela e il Fittola-Mulino Grande). L’area dell’abitato sannitico, già nota nell’800, fu sottoposta a indagini sistematiche (tuttora in corso) da parte della Soprintendenza Archeologica del Molise a partire dal 1975, le quali hanno consentito di datare le prime tracce di frequentazione al VI sec. a.C. e l’impianto dell’edificio (l’unico scavato nella sua interezza) al II sec. a.C. Tracce di incendio ne attestano la distruzione in concomitanza della guerra sociale, nella prima metà del I secolo a.C. L’area diventa quindi luogo di passaggio in funzione di Fonte Canala, frequentata occasionalmente fino all’età medievale (pianta modificata da Barker 2001, 209).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (4° q) al secolo II a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici, stilistici ed epigrafici


Un unico ambiente costituisce la casa, la cui pianta quadrangolare irregolare è influenzata dal muro di sostruzione del terrazzamento (a cui si addossa, utilizzandola come parete di fondo) e da una strada a lato di essa. Le pareti sulla fronte e sul lato che affaccia sulla strada sono realizzate in torchis, le altre due in blocchi di pietra locale. Si conservano lacerti di intonaco monocromo, rosso per le pareti, nero per lo zoccolo. Il pavimento, ad un livello leggermente più alto del piano stradale, è in cementizio a base fittile. Presso l’angolo SE sono stati rinvenuti un piano di cottura, realizzato con una grande tegola posta di piatto, e una conduttura fittile per il deflusso delle acque, che corre, per un tratto, al di sotto del piano pavimentale. L’esistenza di un telaio verticale può essere ipotizzata in seguito al rinvenimento di 39 pesi in un angolo del vano. Tra i rinvenimenti ceramici si segnala un dolio con resti di grano carbonizzato (immagine rielaborata da De Benedittis 1988, 51).

Lunghezza: 7.20 m – Larghezza: 6.20 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo III a.C. (4° q) al secolo II a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1975 – Ente responsabile: Soprintendenza Archeologica del Molise

Monte Vairano, casa di LN, cementizio

Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo

Il rivestimento pavimentale, di cui si conserva la parte centrale (quella perimetrale è danneggiata dal crollo del tetto e della parte superiore degli alzati) è in cementizio a base fittile senza inserti ed è databile, grazie al rinvenimento di reperti numismatici nel massetto di preparazione, agli anni tra il 214 e il 150 a.C.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo II a.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: Ciottoli fluviali legati con malta.
Spessore: 10 cm circa

Bordo

Specifiche tecniche
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)

 
 

Oggetto conservato: parte del pavimento – Conservato in: situ (Area archeologica di Monte Vairano, Baranello-Busso (CB))

Condizione giuridica: proprietà Stato

Barker, G. 2001, in La valle del Biferno, Campobasso, pp. 206-207, fig. 73 p. 209.
De Benedittis, G. 1974, Il centro sannitico di Monte Vairano presso Campobasso , in Documenti di antichità italiche e romane , Roma, pp. 16-17.
De Benedittis, G. 1980, L’oppidum di Monte Vairano ovvero Aquilonia, in Sannio : Pentri e Frentani dal IV al I sec. a. C. (Isernia, Museo nazionale, ottobre-dicembre 1980), Roma, pp. 291-328, fig. 52 p. 322.
De Benedittis, G. 1984, Monte Vairano, in Conoscenze: rivista annuale della Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali, Campobasso, pp. 192-194.
De Benedittis, G. 1985, Monte Vairano, l’ambiente C, in Conoscenze: rivista annuale della Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali, Campobasso, pp. 127-128, fig. p. 127.
De Benedittis, G. 1986, Monte Vairano, in Studi Etruschi, Roma, p. 450.
De Benedittis, G. 1988, in Monte Vairano: la casa di LN, Campobasso, pp. 50-63, figg. pp. 51, 53-54.
De Benedittis, G. 1989, Il sito di Monte Vairano presso Baranello (CB), in Tutela. V Settimana beni culturali, Matrice (CB), pp. 117-121.
De Benedittis, G. 1991, L’abitato di Monte Vairano, in Samnium. Archeologia del Molise, Roma, pp. 127-130, figg. 16-17, pp. 126-129.
De Benedittis, G. 1991, Monte Vairano, in La Romanisation du Samnium aux II et I siècles av.J.Actes du Colloque, Centre Jean Berard, Napoli, pp.47-55, figg. 1-3, pp. 48-51.
De Benedittis, G. 2010, in Ma i Sanniti avevano la facoltà di Agraria? L’horreum di Monte Vairano, Campobasso, pp. 14-17, fig. 15 p. 15.

DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Guidi, Alessia | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Guidi, Alessia, Monte Vairano, casa di LN, cementizio, in TESS – scheda 11793 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11793), 2012

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=11793


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