Nel 1909 presso piazza Dante, durante i lavori di fondazione dell’edificio per la Direzione Generale delle Casse Postali di Risparmio, nell’area tra la via Ariosto e la via Galilei, vennero scoperti immediatamente al di sotto del piano stradale alcuni setti murari “in buona opera laterizia che appartennero ad un grandioso edificio dei primi tempi imperiali, orientato da Est a Ovest” (Gatti 1909, in bibliografia, p. 290). Si identificarono un grande ambiente absidato e coperto a volta, con un ricco sistema decorativo parietale in stile lineare e lacerti della pavimentazione (A), apparentemente connesso a Nord con un ambiente rettangolare (B), anch’esso coperto a volta a botte e con il medesimo sistema decorativo del precedente (non si hanno notizie della pavimentazione); un vano (C) tra i due di cui si riconobbe un solo muro; due tratti di un corridoio (D); dato che lo scavo venne portato avanti per saggi disomogenei (cfr CAR VI, D 62a, D 62 la, D 62 IIa) non sono attualmente note le connessioni tra queste strutture. E’ plausibile che l’edificio avesse un piano superiore, perché sui frammenti della volta dell’ambiente B e D si registra la presenza di “coccio pesto”, presumibilmente la pavimentazione in cementizio a base fittile dell’ambiente superiore. I resti sono presumibilmente riferibili, sulla base della topografia e del sistema decorativo, ad un contesto residenziale. E’ possibile che il complesso vada collegato alle strutture rinvenute nel 1906 nell’isolato definito da via Tasso, via Galilei, via Ariosto e piazza Dante (vedi scheda). La pianta località è tratta da FUR XXXI, quella edificio da Gatti 1909, in bibliografia, fig. 1.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
L’ambiente (D), rinvenuto alla distanza di m 19 da via Galilei e di m 20 dalla via Ariosto, presenta ampie dimensioni (largh. m 2.50; lungh. conservata 8 m ed un altro tratto di 3 m, rinvenuto a m 3.30 di distanza dal primo) ed era coperto da volta a botte, il cui piano di imposta era a m 1.10. Presentava un rivestimento parietale in intonaco dipinto (pannelli su fondo giallo) e una pavimentazione in tessellato monocromo. Laddove conservato, il cervello della volta (spessore m 0.55) mostra traccia di un’altra pavimentazione (o della sua preparazione) in cementizio, che doveva essere relativa al piano superiore del fabbricato: “un pavimento di coccio pisto” (Pasqui 1909, p. 428). Nell’edito non sono disponibili planimetrie o documentazione grafica e/o fotografica dell’ambiente.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1909
Regio V, Piazza Dante, edificio residenziale, tessellato monocromo
Parte dell’ambiente: corridoio Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Pavimento in tessellato monocromo bianco. Manca nell’edito documentazione grafica e/o fotografica del mosaico.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Metriche Tessere: Non documentato. cm
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 105a – tessellato monocromo, a ordito di filari paralleli
Gatti, G. 1909, “Notizie di recenti trovamenti di antichità in Roma e nel suburbio”,, in Bullettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma, pp. 290-318, fig. 1, tav. XII.Pasqui, A. 1909, “Roma. Nuove scoperte nella città e nel suburbio”, in Notizie degli Scavi di Antichità. Atti dell’Accademia Nazionale dei Lincei., Roma, p. 428.