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Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Dei rivestimenti originali restano scarsissime tracce, prevalentemente impronte, che autorizzano ad ipotizzare una pavimentazione in sectile marmoreo. Nella ricostruzione del pavimento sono di aiuto le testimonianze dei viaggiatori ottocenteschi: sappiamo che "sul pavimento erano lastre di porfido" (BIASCI 2003, p. 164) e della presenza di un “pavimento in calce, con lastre di giallo antico e con zoccolo e cornicetta” (RT II, 397) . Negli ultimi interventi di scavo sono stati rinvenuti frammenti di marmo giallo antico, porfido e verde antico, che potrebbero essere pertinenti tanto a lastre pavimentali quanto a crustae parietali. Manca nell’edito la documentazione grafica e/o fotografica.
Regio V, Sessorium, "Tempio di Venere e Cupidine", opus sectile
Pavimento in opus sectile marmoreo, verosimilmente a grande modulo. Del rivestimento non resta al momento alcuna traccia, anche se la sua presenza si ricava, per via indiretta dalle descrizioni di XVI secolo (L. FAUNO, Delle antichita della citta di Roma, Roma 1552, p. 100: “II tempio di Venere e Cupido fu di opera corinthia con belli ornamenti di pietre e stucchi come per li suoi vestigi si vede").
Regio V, Sessorium, S. Bibiana, area, opus sectile
Pavimento in sectile marmoreo realizzato con lastrine di marmi "nero, rosso e paonazzo", decorato secondo una "fila di circoli racchiudenti un disegno quadrilobato". L’unico pannello conservato fu distaccato e trasportato al Museo delle Terme (ANNIBALDI 1948, p. 129). Il pavimento marmoreo, di dimensioni modulari eccezionali (120 cm), è riconducibile alla categoria dei sectilia a modulo quadrato con motivi complessi (GUIDOBALDI 2001), in particolare ad uno schema base centrato su un elemento quadrilobato che genera cerchi al contatto di quattro formelle, qui nella variante listellata (QXDL) e con gigli che si dipartono dai quattro angoli del quadrilobo. Come rilevabile dai frammenti tuttora depositati nei magazzini del Museo delle Terme, i marmi impiegati nel pavimento sono quelli della "quadricromia neroniana" (giallo antico, pavonazzetto, porfido rosso e verde).
Regio V, Sessorium, S. Bibiana, area, tessellato policromo figurato con scene di caccia (Collezioni Capitoline)
Tessellato policromo di notevolissima estensione: rinvenuto nel 1903 in ottimo stato di conservazione (CAR VI B 10 a), ne vennero asportati circa i 3/5 dell’estensione (il resto è rimasto sotto i binari ferroviari, che non potevano essere interrotti); restaurato, è esposto dal 1997 nella Centrale Montemartini. Il mosaico presenta un bordo geometrico composito, articolato dall’esterno verso l’interno in una fascia decorata da meandri a doppia T (DM 37d), una decorata da una treccia a due capi (DM 70d) e poi da una a quattro capi (DM 73d) ed infine da una fascia che presenta una fila di onde correnti a giro semplice (DM 101b). Il campo presenta su fondo bianco la cattura di animali selvatici per le venationes dell’anfiteatro (orsi e gazzelle) e la caccia al cinghiale e al cervo; in un frammento è conservata probabilmente l’immagine del personaggio principale: una figura maschile a cavallo col braccio destro sollevato nell’atto di scagliare una lancia, caratterizzata dal volto allungato e da una corta barba.
Regio V, Sessorium, Terme Eleniane, ambiente termale, tessellato figurato (Collezioni Capitoline)
Pannello musivo policromo (m 1.08 x 0.96), in buono stato di conservazione, distaccato nel 1879 e già musealizzato nell’Antiquarium del Celio. Doveva essere originariamente parte del campo del pavimento, per cui è lecito ipotizzare un motivo decorativo a cassettoni. Presenta un bordo geometrico composito, articolato dall’esterno verso l’interno in una treccia policroma a tre capi su fondo scuro (DM 72d), una doppia cornice a dentelli (DM 3b) in colori contrastanti e una linea semplice di tessere bianche (DM 1a). Il campo mostra su fondo monocromo bianco il busto ritratto di un atleta, con una leggera torsione a sinistra: il giovane presenta una possente muscolatura, sottolineata dalle linee ricurve delle tessere che ne evidenziano il turgore. Il volto, dall’espressione compiaciuta, è squadrato e caratterizzato da zigomi alti, naso camuso, bocca sottile, orecchie piccole e distanziate dal cranio, collo taurino. I capelli sono tagliati cortissimi ad eccezione del cirrus lungo sulla nuca, che ne permette l’identificazione come atleta professionista.
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Lunghezza: 36.46 m – Larghezza: 21.80 m
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Data: non documentata
Regio V, Sessorium, atrio, opus sectile
Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: iterativa?
Cromia: policromo?
Fonti rinascimentali testimoniano la presenza di un rivestimento pavimentale in opus sectile (probabilmente a grande modulo), “incrostati di marmo porfido serpentino” (Antonio da Sangallo in COLLI 1996, p. 778, nota 16). Del pavimento, non conservato e noto solo da descrizione, manca nell’edito la documentazione grafica.
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo IV d.C. (4° q)
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12115