
FASE I (età augustea). Poco dopo la fondazione della colonia, viene costruito l’edificio teatrale entro un recinto rettangolare di 61.20×47.20m. La struttura è costituita da due muri semicircolari di sostruzione della cavea, un muro rettilineo della scena e una porticus post scaenam a un solo braccio, concluso sui lati brevi dal recinto perimetrale e affacciato verso uno spazio a cielo aperto a N. Numerose, verosimilmente, le parti realizzate in legno, col tempo sostituite con elementi lapidei. In questa fase il pavimento dell’orchestra è realizzato in “battuto di malta con cocciopesto”, secondo la Brecciaroli forse preparazione di un rivestimento perduto (BRECCIAROLI TABORELLI 2004, p. 64), quello della proedria a piano inclinato in mattoni.
FASE II (15-30/40 d.C.). Costruzione della cortina muraria urbica, contemporaneamente alla quale si progetta un nuovo edificio teatrale con facciata rettilinea, raccordato da un recinto alle torri poste alle estremità dei cardini minori che fiancheggiano l’isolato. Il progetto viene abbandonato in corso d’opera.
FASE III (30/40-50 d.C.). Intervento di ristrutturazione del complesso: vengono mantenuti la tipologia architettonica e le dimensioni del teatro originario, ora realizzato totalmente in muratura con l’aggiunta di nuovi elementi portanti e di una nuova scaenae frons; viene costruito un recinto perimetrale (largo 4.20m), che circonda l’intero isolato, comprendendo l’edificio scenico e la porticus (ora quadrilatera), e si innesta a N sulle mura urbiche.
FASE IV (70-90 d.C.). Nuova ristrutturazione, dopo il grande incendio del 69 d.C. durante le lotte fra Otone e Vitellio. L’edificio viene dotato di facciata curvilinea e ampliato con l’aggiunta di un ordine esterno (cavea 75m di diametro), che non oltrepassa i limiti definiti dagli adiacenti assi stradali, ma supera i confini del recinto rettangolare (ora largo 4.90m) e del portico, dotato di peristilio con imponente colonnato lapideo e di una elegante decorazione pittorica (lacerti di intonaco parietale policromo, ornato di motivi vegetali, uccelli, anfore, candelabri e festoni floreali). L’orchestra e la proedria, sopraelevata e allargata a discapito dell’orchestra stessa, vengono pavimentate in mattoni.
Raso al suolo in epoca paleocristiana, il teatro viene sistematicamente spoliato per la costruzione della vicina basilica di S. Salvatore (vd. infra).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Rivestimento in mattoni bipedali, ancora in situ, variamente interpretato come piano di posa per un pavimento in marmo, perduto (FINOCCHI1977, p. 31; PAPOTTI 1998, p. 107; TOSI 2003, p. 564; FINOCCHI 2007, p. 42), o come piano pavimentale finito (BRECCIAROLI TABORELLI 2004, p. 68). Foto da ARCHEOLOGIA A TORINO, a cura di L. Mercando, Torino 1993, fig. p. 106; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
teatro, proedria, fase I, commessi laterizi
Rivestimento in mattoni bipedali (commessi laterizi).
teatro, proedria, fase IV, commessi laterizi
Rivestimento in mattoni bipedali (commessi laterizi).

FASE IV (età flavia). L’orchestra viene leggermente ridotta, a vantaggio della proedria, e il piano rialzato di circa 20cm mediante la stesura di una massicciata in conglomerato cementizio e di un pavimento in mattoni, ancora oggi visibile.
Lunghezza: 28 m – Larghezza: m
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologico-stratigrafici
Rivestimento in mattoni bipedali, ancora in situ, variamente interpretato come piano di posa per un pavimento in marmo, perduto (FINOCCHI1977, p. 31; PAPOTTI 1998, p. 107; TOSI 2003, p. 564; FINOCCHI 2007, p. 42), o come piano pavimentale finito (BRECCIAROLI TABORELLI 2004, p. 68). Foto da ARCHEOLOGIA A TORINO, a cura di L. Mercando, Torino 1993, fig. p. 106; rielaborazione grafica P. Da Pieve.
Data: 1899
Teatro, orchestra, fase I, cementizio fittile
Parte dell’ambiente: orchestra
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Cementizio a base fittile, forse semplice livello di preparazione per un pavimento totalmente perduto (BRECCIAROLI TABORELLI 2004, p. 64).
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Lunghezza: 28 m;
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: vespaio di ciottoli con malta e frantumi laterizi
Campo
Specifiche tecniche
Lunghezza: 28 m – Larghezza: m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12139