EDIFICIO I. Durante i lavori per la costruzione della rete fognaria di Susa, una trincea (60×1.50m) scavata nel 1900 in piazza S. Giusto immediatamente a E di Porta Savoia (cfr. ubicazione, da BRECCIAROLI TABORELLI 1990, tav. XXI, n. 10: in rosso), permise di intercettare strutture e “frammenti di cocciopesto” di epoca romana (A. D’ANDRADE, “Susa. Rinvenimenti archeologici in occasione dei lavori edilizi”, in NSc 1900, pp. 465-467: p. 466). Il riesame condotto sulla documentazione manoscritta (in particolare gli appunti dell’ing. C. Bertea) ha consentito di stabilire la successione di almeno due fasi di età romana, attestate da strutture caratterizzate da diversi orientamenti (cfr. planimetria resti, da BRECCIAROLI TABORELLI 1990, tav. LI. Rielaborazione grafica P. Da Pieve: in rosso fase I, in blu fase II): si è quindi ipotizzata la presenza di due edifici o isolati a carattere residenziale, di età augustea il primo (EDIFICIO I) e di epoca flavia il secondo (EDIFICIO II, vd. infra), qui trattati separatamente, nonostante l’esiguità delle informazioni disponibili.
FASE I (in rosso). Alla fase più antica, verosimilmente di epoca augustea, è attribuibile una serie di vani orientati NS e delimitati dai muri A, C, D; un vano, definito dal muro A verso O (BARELLO 2009) o verso E (BRECCIAROLI TABORELLI 1990, p. 141), è pavimentato in “battuto di malta e schegge di marmo”.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
L’ambiente non è ricostruibile. L’interpretazione della documentazione manoscritta non è univoca: per la Brecciaroli il vano è parzialmente definito dai muri A e C, cui è riferibile un "battuto di malta e schegge di marmo" (BRECCIAROLI TABORELLI 1990, p. 141). Il Bertea, invece, riporta che il muro A ha “la faccia rivolta verso l’interno della città”, quindi la facciavista orientale, intonacata di bianco e legata al pavimento in battuto (BRECCIAROLI TABORELLI 1990, p. 140). Infine il Barello dice che il muro A è intonacato verso occidente, ma definisce verso oriente un vano pavimentato in battuto (BARELLO 2009).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1900
Piazza S. Giusto, fase I, cementizio litico
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: monocromo
Definito "battuto di malta e schegge di marmo", il rivestimento è identificabile come cementizio a base litica, spesso complessivamente 0.30m. Potrebbe trattarsi di uno strato preparatorio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Barello, F. 2009, Domus e urbanistica segusina alla luce degli ultimi interventi di archeologia preventiva., in Intra illa moenia domus ac Penates (Liv., 46, 39, 5): il tessuto abitativo nelle città romane della Cisalpina, Atti delle Giornate di studio organizzate dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Padova (palazzo del Bo, 10-11 aprile 2008), Roma, p. 223.Brecciaroli Taborelli, L. 1990, Segusio: nuovi dati ed alcune ipotesi. , in Quaderni della Soprintendenza Archeologica del Piemonte, Torino, pp. 140-141.
DATA SCHEDA: 2012 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola, piazza S. Giusto, fase I, cementizio litico, in TESS – scheda 12547 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=12547), 2012