Alcuni scavi condotti da G. Onorato negli anni ’50, ripresi dalla Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino e Benevento nell’area sud-orientale della città di Aeclanum, a poca distanza dal tratto meridionale del circuito murario cittadino, hanno evidenziato un complesso ecclesiastico paleocristiano. La basilica, parzialmente conservata, era articolata in tre navate ed un nartece antistante. L’edificio era preceduto da un’area aperta nella quale si conserva tuttora un fonte battesimale con pianta a croce greca. All’interno della navata centrale è stato rinvenuto un coro absidato con pavimentazione in tessellato policromo (B), comunicante con altri due ambienti dei quali uno (C) dotato di pavimentazione musiva. L’edificio è caratterizzato da due fasi edilizie. La fase I si data fra la fine del IV secolo d.C. e gli inizi del V secolo d.C. A questa fase si risale l’impianto dell’edificio su una collina artificiale occupata in precedenza da un quartiere residenziale d’età romana. Le fondazioni della basilica sono a fossa e prevedono l’utilizzo di pietre in arenaria. Fase II (primo quarto del VI secolo d.C.). A questa fase si data un restauro dell’edificio, ascritto, sulla base dei materiali ceramici, a poco prima del primo quarto del VI secolo d.C. Vengono realizzate strutture a gradoni in opera mista realizzate mediante grossi blocchi in calcare sbozzati e mattoni, finalizzate al contenimento di alcuni problemi statici dell’edificio. (La pianta della località è su base IGM 174 III SO; la pianta dell’edificio è tratta da G. Tocco Sciarelli, L’età tardo antica nelle province di Salerno, Avellino e Benevento, in L’Italia meridionale in età tardo antica. Atti del trentottesimo Convegno di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 2-6 ottobre 1998), Taranto 1999, tav. XXIII).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Aeclanum, basilica cristiana, tessellato con intreccio di calici Tessellato policromo, parzialmente conservato, bordato da un’ampia fascia campita da un intreccio di calici diritti, con occhiali, disegnato da fasce in tessellato bianco. All’interno degli "occhiali" è inserito un fiore di quattro petali ad edera in tessere rosa. Del campo, scarsamente conservato, non è leggibile il motivo decorativo.
Coro absidato (B), posto all’interno della navata centrale, pavimentato con un rivestimento in tessellato policromo a decorazione geometrica. Il coro viene realizzato durante la prima fase edilizia della basilica (fase I: fine del IV/ inizio del V sec. d.C.). (La pianta è tratta da G. Tocco Sciarelli, L’età tardo antica nelle province di Salerno, Avellino e Benevento, in L’Italia meridionale in età tardo antica. Atti del trentottesimo Convego di Studi sulla Magna Grecia (Taranto, 2-6 ottobre 1998), Taranto 1999, tav. XXIII).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: Anni ’90 – Ente responsabile: SBA SA
Aeclanum, basilica cristiana, coro, composizione di ottagoni
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: a copertura unitaria Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: tricromo
Tessellato tricromo a decorazione geometrica. Il bordo è caratterizzato da un’ampia fascia in tessellato bianco con tessere disposte su filari ad ordito dritto a cui fa seguito una linea doppia in tessere nere. Il campo è ornato da una composizione ortogonale di ottagoni delineati, adiacenti, formanti quadrati. Gli ottagoni sono in tessere nere su fondo in tessere bianche. Al centro sono decorati da un cerchio in tessere nere con un fiore di quattro petali ad edera in tessere rosa.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo V d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Colucci Pescatori, G./ Di Giovanni, V. 1999, in Aeclanum, Castel di Serra, p. 36.Pescatori, G. 2005, Città e centri demici dell’Hirpinia: Abellinum, Aeclanum, Aequum Tuticum, Compsa, in Le citta campane fra tarda Antichità e alto Medioevo, Salerno, p. 291.