Basilica di S. Pudenziana. L’aula di culto del titulus Pudentis venne installata, verso la fine del IV secolo (durante il pontificato di Siricio, 384-398) all’interno di un vasto edificio “polifunzionale” su più livelli, addossato ad una preesistente "insula" prospiciente sul Vicus Patricius (ANGELELLI 2010). In quell’occasione il cortile dell’edificio romano fu coperto e trasformato nella navata centrale della basilica, mentre i bracci nord e sud del deambulatorio ne divennero le navate laterali. Per ovviare ai problemi di illuminazione e aerazione creatisi in seguito alla copertura del cortile, furono completamente demoliti i muri perimetrali esterni del piano superiore dei citati bracci del deambulatorio. Contemporaneamente furono abbattuti il muro di fondo est del cortile e, con esso, i livelli più alti della cd. insula (a cui si addossava l’edificio antoniniano: v.); successivamente a queste ampie demolizioni fu costruito il muro di facciata della basilica, impostato sulla rasatura delle citate strutture. Gli ambienti superstiti di quest’ultimo edificio furono in parte mantenuti praticabili (quelli ad ovest della facciata, ricadenti entro il perimetro della basilica), mentre gli altri verso il VIcus Patricius furono utilizzati come piattaforma sostruttiva per un atrio porticato, soluzione – quest’ultima – preferibile a quella del quadriportico, dato il limitato spazio a disposizione. Nell’ambito del medesimo intervento furono eliminati anche i pilastri posti a sostegno delle arcate, che furono sostituiti – anche nel deambulatorio ovest – da colonnati, prolungati fino alla linea di facciata. Altra modifica significativa riguardò l’esedra occidentale dell’edificio, che fu coperta da una calotta in muratura e trasformata nell’abside della basilica.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. Motivazione della cronologia: dati archeologici ed epigrafici
Navata centrale della basilica paleocristiana, coincidente in buona parte con l’area occupata dal cortile scoperto dell’edificio "polifunzionale" (v. scheda). Questo settore della costruzione, al momento della trasformazione in edificio di culto cristiano, fu coperto da un tetto a capriata e pavimentato in tessellato policromo, di cui sono stati rinvenuti scarsi lacerti (alla base della 4-5-6 colonna di sinistra) nel corso degli scavi condotti negli anni Trenta del XX secolo. Attualmente i resti musivi, tuttora in situ e coperti dal pavimento moderno della basilica, non sono ispezionabili; resta visibile soltanto un breve tratto della cornice perimetrale e del campo nella 4° campata di sinistra.
Lunghezza: 25 m – Larghezza: 8.9 m
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1928-30 – Ente responsabile: Soprintendenza ai Monumenti di Roma
Regio VI, S. Pudenziana, basilica paleocristiana, tessellato policromo
Parte dell’ambiente: navata centrale Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Tessellato policromo con decorazione costituita da coppie di sinusoidi allacciate di delfini (var. 249c-e). Il pavimento, attualmente ispezionabile soltanto per una minima parte, è documentato per due brevi tratti, rinvenuti alla base del colonnato di sinistra e documentati da alcune foto di scavo e da un rilievo ricostruttivo; ciò rende impossibile ricostruire con precisione la scansione decorativa dell’intera superficie pavimentale.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (4° q) al secolo IV d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 249c-e – Var. figurata, policroma, con sinusoidi formate da coppie di delfini affrontati, intervalli non decorati
Angelelli, C. 2010, in La basilica titolare di S. Pudenziana. Nuove ricerche., Città del Vaticano, pp. 116, 296, figg. 109, 111-113.Angelelli, C. 2011, Le pavimentazioni musive a grandi tessere della basilica titolare di S. Pudenziana. Nuove osservazioni, in Marmoribus vestita. Miscellanea in onore di Federico Guidobaldi, Città del Vaticano, pp. 43-44, fig. 19.Guidobaldi, F./ Guiglia Guidobaldi, A. 1983, in Pavimenti marmorei di Roma dal IV al IX secolo, Città del Vaticano, p. 205.Petrignani, A. 1934, in La basilica di S. Pudenziana in Roma secondo gli scavi recentemente eseguiti, Città del Vaticano, pp. 43, 47, figg. 26-27.