schedaRegio VII, Horti Luculliani, Fase III, Vano, Tessellato Roma ( RM) Gli Horti Luculliani occupavano la sommità della collina del Pincio; dovevano estendersi per circa 20 ettari, dalla via Salaria Vetus fino a Trinità dei Monti e oltre, probabilmente fino all’attuale “Muro Torto”. Creati da L. Licinio Lucullo, ebbero una vita lunghissima, fino al VI secolo. Della fase originaria (FASE I) , di età tardo repubblicana, sono noti pochissimi elementi (principalmente tratti di canalizzazioni idriche sotterranee e resti di mura di terrazzamento in opera reticolata); da Plutarco (Plut., Luc., 39 e ss.) abbiamo notizia dell’estremo lusso della struttura (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti Luculliani”, in LTUR III, Roma 1996). Alla morte di Lucullo vennero ereditati dal figlio e da questi in età augustea (FASE II) passarono con ogni probabilità a M. Valerius Messalla (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti: Valerius Messalla Corvinus”, in LTUR III, Roma 1996) e poi, in età giulio-claudia (FASE III), a Valerio Asiatico; a questa fase va attribuita la più celebre struttura del complesso, molto studiata nel Rinascimento: un imponente emiciclo (6 in pianta), da identificare come giardino-ninfeo monumentale, con ogni probabilità il Nympheum Iovis dei Cataloghi Regionari. Acquisiti alla morte di Messalla nel fisco imperiale, gli Horti vennero venduti all’avvento di Traiano, quando sembrano passare alla gens Acilia (H. Broise, V. Jolivet, s.v. “Horti Aciliorum”, in LTUR III, Roma 1996), che ne rimase in possesso nel II e III secolo (FASE IV). Nel IV secolo risultano in possesso della gens Anicia (un ramo della quale erano i Pincii) e vanno identificati nella domus Pinciana nota dalle fonti (FASE V). Nel V secolo, dopo il sacco dei Goti, la proprietà pur mantenendo il nome precedente fu riacquistata dal fisco imperiale e divenne una delle sedi di residenza dell’imperatore (FASE VI); nonostante una parziale distruzione intorno al 500, forse dovuta ad un terremoto, mantenne questa destinazione almeno fino alla prima metà del VI secolo (F. Guidobaldi, V. Jolivet, s.v. “Domus Pinciana”, in LTUR II, Roma 1995). L’abbandono può essere datato nella prima metà del VI secolo: si ha infatti notizia dello spoglio sistematico operato da Teodorico per Ravenna (Broise H., Dewailly M., Jolivet, V., “Rome: Pincio (Jardins de Lucullus)”, in Mefra, 105.1, 1993, p. 441). Nell’amplissima area occupata dagli Horti si sono succeduti numerosi e preziosi ritrovamenti almeno a partire dal XVI secolo (R. Lanciani, Storia degli Scavi di Roma, III, Roma 1990, pp. 107-29); a partire dal 1981 si sono condotti, da parte dell’EFR e della SAR, una serie di sondaggi e scavi sul versante occidentale del Pincio, affiancati, negli anni ’90 del XX secolo, da interventi nell’area di Villa Medici e Trinità dei Monti. Durante questi lavori sono stati identificati vari nuclei edilizi, databili in un lunghissimo arco cronologico (la planimetria seguita è quella -incompleta- proposta da Broise, Jolivet 2002, fig. 130).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo V d.C. (3° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Regio VII, Horti Luculliani, Fase I, ambiente termale, sectile. Del pavimento non rimane nulla se non le tracce in negativo dello strato preaparatorio. Copre un precedente pavimento in tessellato, datato alla fine del I secolo a.C. su basi archologiche e stilistiche. Non si ha nell’edito documentazione grafica e/o fotografica ad esso relativa.Regio VII, Horti Luculliani, Fase I, ambiente termale, tessellato. Resti di tesselato bicromo a decoro geometrico, coperto da una successiva pavimentazione in sectile. Del tessellato rimane un lacerto del bordo, il cui motivo decorativo sono denti di lupo. Regio VII, Horti Luculliani, Fase II, Vano, cementizio decorato con tessere Cementizio a base fittile decorato con tessere (DM 103e), così descritto dai responsabili dello scavo: “pavimentazione di cocciopesto decorato con filari di cubi di mosaico” (BROISE, JOLIVET 2002, p. 169). Nell’edito non sono disponibili maggiori informazioni o documentazione grafica e/o fotografica. Regio VII, Horti Luculliani, Fase IV, Sala absidata, sectile Sectile marmoreo policromo, parzialmente conservato in sito, con modulo medio a rettangoli listellati (motivo L/Hr2R). Il pavimento, datato su base stilistica al II secolo, sembra essere rimasto in uso per molto tempo ed aver conosciuto almeno due restauri in antico. Regio VII, Horti Luculliani, Fase IV, Tessellato bicromo geometrico (mura) Tessellato bicromo a decoro geometrico, in pessimo stato di conservazione, che presentava un restauro antico molto poco accurato. Manca nell’edito documentazione grafica e/o fotografica del mosaico. Regio VII, Horti Luculliani, Fase V (età tardoimperiale), Vano 1, Tessellato Tessellato geometrico bicromo, parzialmente conservato in sito, il cui soggetto è una composizione di quadrati e rettangoli, databile su base stilistica al IV secolo. Presenta tracce di più restauri eseguiti in antico. FASE III (giulioclaudia) – Nel 2001, presso via di Porta Pinciana (8 in pianta), si è rinvenuto il terrazzamento Est/Ovest della collina, sfruttato per la costruzione di un edificio che sembra rimanere in uso dal I al III secolo; diverse stanze, parzialmente scavate, conservavano “mosaici pavimentali a decorazione geometrica e pitture”. Nell’edito non se ne hanno altre notizie, nè è disponibile documentazione grafica e/o fotografica. Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Specifiche di rinvenimento Data: 2001 Regio VII, Horti Luculliani, Fase III, Vano, Tessellato Parte dell’ambiente: non determinata Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: non documentato Broise e Jolivet danno notizia di “mosaici pavimentali a decorazione geometrica”, presumibilmente bicromi, in connessione con strutture datate all’epoca giulioclaudia indagate nel 2001 presso via di Porta Pinciana. Nell’edito non se ne hanno altre notizie, nè è disponibile documentazione grafica e/o fotografica. Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici Oggetto conservato: non documentato – Conservato in: situ
DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Laurenzi, Elsa | REF. SCIENT. : Tortorella, S: STRINGA BIBLIOGRAFICA: Laurenzi, Elsa, Regio VII, Horti Luculliani, Fase III, Vano, Tessellato, in TESS – scheda 13549 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13549), 2013INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13549
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