Domus annessa alla casa dell’Efebo, ubicata nella Regio I, con affaccio sul lato ovest dell’insula 7. L’impianto originario dell’edificio, risalente al II sec.d.C, si conserva limitatamente al nucleo degli ambienti distribuiti attorno all’atrio testudinato p, con muri in opera incerta. Durante la prima età augustea, la casa viene ampliata ad est, con l’annessione della casa affacciata sul lato orientale dell’insula. Al tempo stesso, l’atrio testudinato p viene sostituito con un atrio tuscanico e pavimentato in cementizio con lastre marmoree, come è in marmo anche il rivestimento della vasca p1. Alcuni ambienti vengono decorati con temi tipici della propaganda augustea. Dopo il terremoto del 62, i vani a, b e c, vengono ridecorati con pitture di imtazione del III stile. Il cubicolo a conserva il pavimento in cementizio punteggiato di dadi, uguale a quello del triclinio b, del tablino c e del cubicolo f. Nell’ultima fase di vita della città, la casa viene annessa alla casa dell’Efebo, tramite l’apertura di una porta, tra il porticato g e il viridario con triclinio estivo 23. I lavori erano ancora in corso quando si verificò l’eruzione del 79. Pianta tratta da de Vos 1990, p. 750.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Cubicolo a: vano affacciato sull’atrio p e dotato di finestra, che dava sul vicolo ovest dell’insula. La decorazione pittorica, in III stile, risale alla decorazione augustea della casa. Rispetto al pavimento dell’atrio, quello del vano c, in cementizio, si trova ad una quota inferiore, elemento che, assieme allo stile della decorazione, fa propendere per una datazione repubblicana.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: non documentata
Casa annessa alla casa dell’Efebo, Regio I 7, 19, cubicolo a, cementizio punteggiato di dadi
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Il pavimento è un cementizio a base fittile, con inserti di tessere e dadi bianchi e neri. La decorazione è articolata secondo la scansione in anticamera, scendiletto e alcova, marcate dall’alternanza di dadi bianchi e neri inseriti nel cementizio. La stessa alternaza cromatica si osserva nella soglia di accesso al vano, decorata da una reticolato romboidale bianco, con tessera nera nei punti di incrocio, e bordo nero.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: soglia Tipo di impaginazione: a campo omogeneo Cromia: bicromo
La soglia è decorata da una linea punteggiata che disegna e riquadra un reticolato romboidale di tessere bainche, con tessera nera nei punti di incrocio e bordo nero.
De Vos, A. 1990, I 7, 19 Casa annessa alla Casa dell’Efebo o di P. Cornelius Tages, in Pompei, Pitture e Mosaici. Regio I parte prima, Roma, pp. 752-753, figg. 4-5.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Boschetti, Cristina, Casa annessa alla casa dell’Efebo, Regio I 7, 19, cubicolo a, cementizio punteggiato di dadi, in TESS – scheda 13649 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13649), 2013