L’edificio è una domus ubicata nella zona NW della città di Venafro, tra via Carmine e via Duomo, dove, a partire dal 1984, furono intraprese indagini archeologiche ad opera della Soprintendenza in seguito ai lavori per la costruzione di un campo sportivo. Sono stati individuati una serie di ambienti, tra i quali: la grossa aula absidata 1, con murature in opera incerta con ammorsature laterizie e pavimento in tessellato con pseudoemblema in opus sectile; il vano 2, con resti di pavimento in opus spicatum (largh. 6.50 m); il vano 3, a pianta rettangolare, pavimentato in cementizio; la latrina 4, con pavimento in spicatum e parte del canale di spurgo in calcare (gli ambienti di questa zona della domus, a N dell’aula absidata, furono molto danneggiati durante la II Guerra Mondiale); i vani 6-7, delimitati a S da un muro in opera mista con ricorsi laterizi, in parte al di sotto l’attuale via Duomo, con i pavimenti in cementizio ad una quota di 3 m superiore rispetto a quella del pavimento dell’aula 1; il vano 8, con pavimento in tessellato con pseudoemblema; il vano 9, pavimentato in cementizio con inserti marmorei policromi di forma triangolare. La data d’impianto della domus è da collocarsi nella prima metà del I sec. d.C. Di poco successivo (metà I sec. d.C. ) fu un intervento di ristrutturazione che previde la pavimentazione dei vani 6-8 e la ripavimentazione del vano 9 (immagini rielaborate da Capini 1991, 210, Jacobelli 1991, 215).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Via Duomo, triclinio 8, tessellato con emblema Rivestimento, attualmente non più visibile perché coperto, articolato in due unità decorative: una, pittosto lacunosa, in tessellato nero con bordo costituito da una serie di fasce b/n, l’altra in tessellato monocromo bianco, interrotto da un pannello quadrato in posizione centrale con decorazione geometrica bicroma. Le due unità sono raccordate da una fascia, decorata da una fila di esagoni adiacenti, caricati da rosette a sei petali.
Via Duomo, vano 3, cementizio Rivestimento, conservato per l’intera ampiezza del vano, in cementizio a base fittile senza inserti.
Via Duomo, vano 9, cementizio con inserti marmorei Il rivestimento, conservato sull’intera superficie del vano messa in luce, è in cementizio a base fittile con inserti marmorei policromi di forma triangolare
Via Duomo, vano absidato 1, tecnica mista Rivestimento in tecnica mista composto da più unità decorative, una delle quali costituita dal bordo, composto da una serie di fasce in tessellato, e dal campo, interrotto al centro da un pannello in opus sectile, l’altra, corrispondente all’ala, con bordo costituito da fasce monocrome a colori contrastanti e campo ornato da un punteggiato di crocette bicrome costituite da quattro tessere nere su fondo bianco.
Capini, S./ Catalano, D./Morra, G. 1996, in Venafro, Isernia, pp. 50-51.Capini, S. 1984, Venafro, in Conoscenze : rivista annuale della Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise, Campobasso, pp. 207-208.Capini, S. 1985, Venafro. Scavo nell’abitato romano, in Conoscenze: rivista annuale della Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise , Campobasso, pp. 133-135, fig. 7, p. 134.Capini, S. 1991, Venafrum, in Samnium. Archeologia del Molise, Roma, p. 210, fig. 2.Capini, S. 1994, Venafro, in Conoscenze : rivista annuale della Soprintendenza archeologica e per i beni ambientali architettonici artistici e storici del Molise, Campobasso, p. 34.Jacobelli, L. 1991, Venafrum: lo scavo in via Carmine, in Samnium. Archeologia del Molise, Roma, pp. 214-221, figg. 5-8, pp. 215-220.