La chiesa di San Michele in Africisco è una basilica cristiana di età giustinianea siruata nel settore nord-occidentale della città. Consacrata dal vescovo Massimiano nel 545 d.C., la chiesa, come tutte le basiliche ravennati, ha subito numerosi interventi architettonici sia in età medievale che rinascimentale; praticamente in rovina, fu sconsacrata nel 1805 e in seguito venduta a un privato e trasformata in parte in pescheria e in parte in deposito di legname. L’edificio era costituito da un’aula grossomodo quadrangolare suddivisa in tre navate da due file di due pilastri; sul lato corto E si apriva una piccola abside semicircolare internamente e poligonale esternamente. Il lato O era invece preceduto dall’ardica, coeva alla chiesa. L’aula era pavimentata in tessellato, ma del pavimento originario non si conserva che un piccolo tratto. Anche le pareti e il catino absidale erano impreziositi da rivestimenti musivi parietali: attualmente il mosaico della cupola è conservato presso il Bode Museum di Berlino, dal momento che era stato acquisito da Federico Guglielmo IV di Prussia negli anni centrali dell’Ottocento e fatto trasportare in Germania. Della chiesa, oltre a pochi resti di decorazione architettonica conservati per lo più nel Museo Nazionale di Ravenna, sono oggi visibili i resti del campanile altomedievale e dell’abside, mentre il resto dell’edificio è stato trasformato negli anni e attualmente ospita un negozio di abbigliamento. Interessante è la presenza di mattoni cd. giulianei nelle murature, mattoni tipici dell’area ravennate nei decenni centrali del VI secolo e impiegati anche in altri edifici religiosi e non (San Vitale, S. Apollinare in Classe, nel quadriportico di Sant’Agata Maggiore, Moneta Aurea). (la pianta con la localizzazione dell’edificio è tratta da Augenti 2007, fig. 8; la pianta dell’edificio è tratta da B. Brenk, San Michele in Africisco. Tendenze locali e internazionali nell’architettura ravennate del VI secolo, in San Michele in Africisco e l’età giustinianea a Ravenna, Milano 2007, p. 207, fig. 1)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
La navata laterale era separata da quella centrale mediante una fila di due pilastri a sezione rettangolare. Del pavimento in tessellato della navata si conserva un solo tratto, localizzato presso il margine E.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1930 – Ente responsabile: SA ER
San Michele in Africisco, tessellato con reticolato e cerchietti nei punti di incrocio
Parte dell’ambiente: navata Rivestimento con scansione: a copertura unitaria? Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: policromo
Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria (3.66×2.46 m), corrispondente versimilmente a uno dei tappeti che caratterizzavano la decorazione della navata laterale sinistra. Il tessellato è caratterizzato da un reticolato di linee dentate di gruppi di quattro tessere, con cerchietti nei punti di incrocio; gli scomparti sono campiti per file da quadrati dentati oppure da boccioli stilizzati. L’effetto complessivo ricorda molto quello di un tappeto.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (2° q) al secolo VI d.C. (2° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
DM 62a- fila di calici trifidi adiacenti dritti e capovolti
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrica Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Decorazioni geometriche
Motivo
Modulo
Riempimento
var. DM 124e – reticolato di file dentate di gruppi di quattro tessere, con cerchietti sovrimposti nei punti di incrocio
quadrato dentato
var. DM 124e – reticolato di file dentate di gruppi di quattro tessere, con cerchietti sovrimposti nei punti di incrocio
bocciolo stilizzato
Referenza fotografica: Atlante 1994, p. 277 fig. 3
1994, in Atlante dei beni culturali dell’Emilia Romagna. 2. I beni della preistoria e protostoria, i beni dell’età romana, i beni della civiltà bizantina e altomedievale, Cinisello Balsamo, p. 277, fig. 3.Augenti, A. 2007, San Michele in Africisco e l’edilizia ecclesiastica ravennate tra V e X secolo. Archeologia e topografia., in San Michele in Africisco e l’età giustinianea a Ravenna. Atti del Convegno “La diaspora dell’arcangelo, San Michele in Africisco e l’età giustinianea: Giornate di studio in memoria di Giuseppe Bovini” (Ravenna, Sala dei mosaici, 21-22 aprile 2005), Cinisello Balsamo, p. 243.Farioli Campanati, R. 1975, in Pavimenti musivi di Ravenna paleocristiana, Ravenna, pp. 118, 120, fig. 50.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, San Michele in Africisco, tessellato con reticolato e cerchietti nei punti di incrocio, in TESS – scheda 13741 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=13741), 2013