Nel 1937 nel cortile di Casa Picchi è stato rintracciato un vasto pavimento in tessellato che in bibliografia è attribuito a una villa di età teodoriciana che doveva essere molto estesa. Nel 1950 in Casa Traversari (immediatamente a Nord della proprietà Picchi) un secondo scavo ha messo in luce un tratto di pavimento in tessellato riferibile ad un ambiente adiacente a quello messo in luce nel 1937. Nel 1994 ulteriori indagini in quest’area hanno permesso di accertare la presenza di una seconda aula absidata. Pochi metri più a Nord in proprietà Venturi è stato rintracciato anche un piccolo tratto in tessellato riferibile al medesimo complesso. I resti messi in luce sono dunque riferibili a tre ambienti vicini, ma non contigui; lo stato di conservazione e il carattere episodico dei rinvenimenti non permette di ricostruire con esattezza le strutture scoperte. L’aula absidata rintracciata negli scavi del 1937 si trova a S-W del complesso: l’ambiente, a pianta quadrangolare, è dotato di un’abside (o esedra) semicircolare sul lato corto Sud, in asse con la soglia. Poco più a Nord si trova una seconda stanza, di dimensioni maggiori: anche questa stanza è a pianta quadrangolare e il lato Ovest è concluso da un’abside semicircolare. Di un terzo ambiente posto a N-E (indicato con il n. 4 in pianta) si conosce solo un breve tratto del pavimento in tessellato. L’ambiente absidato di dimensioni minori è interpretato in bibliografia come ambiente di rappresentanza con funzioni tricliniari, anche in virtù della decorazione pavimentale; tale rivestimento è tradizionalmente riferito all’età teodoriciana (fine del V/ primo quarto del VI secolo). Il grande ambiente absidato è interpretabile come vano di rappresentanza: nello strappo dei lacerti rintracciati negli anni 50 (quelli della stanza quadrangolare) è stato possibile riscontrare che tale rivestimento era preceduto da un pavimento più antico, probabilmente in tessellato, non conservato ( quasi certamente coevo a quello dell’aula absidata di dimensioni minori). Questo rivestimento in bibliografia è riferito alla metà del VI secolo. Non è chiaro, invece, se il lacerto indicato in pianta con il n. 4 sia da riferire all’età teodoriciana oppure all’età giustinianea. (la pianta dell’edificio è tratta da Maioli 1996 fig. 1)
Cronologia Estremi temporali: dal secolo V d.C. (4° q) al secolo VI d.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Meldola, tessellato policromo con composizione raggiata Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria e articolato in due tappeti distinti, corrispondenti all’abside e alla stanza. Il tappeto dell’abside è caratterizzato da una composizione ad onde di pelte contigue, mentre quello della stanza mostra una composizione raggiata a 8 raggi attorno a un cerchio e in un cerchio, determinante trapezi a due lati curvilinei, a treccia a due capi, il cerchio a sua volta compreso in un quadrato. I settori mostrano decorazioni geometriche differenti.
Meldola, tessellato policromo geometrico e figurato dell’aula e dell’abside Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per buona parte della superficie originaria. Il rivestimento è articolato in tre tappeti corrispondenti alla soglia, al vano e all’abside. La decorazione della soglia prevede onde contigue di pelte, mentre il vano, entro una cornice con coppie di delfini affrontate e tridenti, è decorato da una composizione di ottagoni e quadrati, gli ottagoni campiti da palmette. L’abside mostra invece una composizione raggiata in un semicerchio e attorno a un semicerchio, che genera 9 settori, decorati alternativamente da candeliere vegetali popolate da uccellini e da raffigurazioni di pesci nel mare.
Dell’ambiente è noto solo un piccolo tratto del rivestimento pavimentale in tessellato. Esso è situato poco più a Nord dell’aula absidata maggiore. Restano dubbi sull’inquadramento cronologico del pavimento, che potrebbe essere riferibile all’età teodoriciana oppure giustinianea.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche di rinvenimento Data: 1994 – Ente responsabile: SA ER
Meldola, tessellato con girali di acanto e uccellini
Parte dell’ambiente: intero ambiente Rivestimento con scansione: non documentato Tipo di impaginazione: non documentato Cromia: policromo
Rivestimento in tessellato policromo, rintracciato per una parte della superficie originaria. Il frammento mostra parte del tappeto, con un decorazione vegetalizzata che consiste in girali vegetali di acanto, di cui uno campito da un uccellino policromo.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo VI d.C. (1° q) al secolo VI d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: vegetale e figurata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti) Dimensioni Generiche Tessere: piccole o medie
Maioli, M.G. 1996, La villa teodoriciana di Meldola: nuovi rinvenimenti musivi, in Atti del III Colloquio dell’Associazione Italiana per lo Studio e la Conservazione del Mosaico (Bordighera, 6-10 dicembre 1995), Bordighera, p. 331, fig. 6.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Paolucci, Giovanna, Meldola, tessellato con girali di acanto e uccellini, in TESS – scheda 14234 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14234), 2013