
FASE I (fine età tiberiana). In questa fase si delinea l’impianto della domus, ulteriormente estesa verso NE, SE e SO, oltre i limiti di scavo, su una superficie pari a due isolati urbani; il settore messo in luce sembrerebbe riferirsi al quartiere estivo (DURANTE 2001, p. 17). Dall’ingresso, probabilmente aperto a NE su una strada ricalcante il tracciato delle mura, si accede all’atrio 1, occupato al centro dall’impluvio (a) e da una canaletta diagonale (b). Verso SO l’atrio comunica, mediante tre aperture scandite da pilastri, con il tablino 2 (non scavato) e, attraverso il corridoio 3, con il settore SE della dimora. Questo risulta incentrato sulla corte porticata 4, solo parzialmente indagata, dotata di un ampio giardino con vasca (c) e pozzo (d). Sul tratto di portico NO si affacciano due ambienti di rappresentanza (5-6) e un vano di incerta destinazione (7). Sul lato NO dell’atrio 1, infine, si apre un ambiente (8) impossibile da ricostruire a causa delle sovrapposizioni successive. Tutti i vani di questa fase presentano pavimenti in “graniglia di marmo” (cementizio marmoreo), con e senza inserti; in un caso il cementizio è abbinato all’opus sectile (sala 6), in gran parte asportato in seguito al sisma. Testimoniano la presenza di altri pavimenti in opus sectile non più localizzabili alcune formelle triangolari e quadrate in bardiglio e tre piccoli frammenti in alabastro dal riempimento del vano 6; un grande disco in marmo (diametro 70cm), una lastra frammentaria rettangolare (44x72cm) in marmo africano e una cospicua quantità di formelle triangolari e rettangolari di marmi diversi e di listelli di dimensioni vari in giallo e rosso antico e una losanga in porfido verde antico dal riempimento della corte colonnata 4. Rilevanti, infine, i numerosi elementi marmorei riconducibili a tarsie parietali, che concorrono ad arricchire l’apparato decorativo della domus in questa fase.
FASE II (media o tarda età imperiale). In un momento successivo le aperture sul lato SO dell’atrio 1 vengono tamponate, sul lato NO viene creato il vano 9, mentre a SE l’ambiente 5 viene suddiviso in due vani, accessibili dall’atrio 1 (10) e dal porticato della corte 4 (11). Il rinvenimento di pannelli in opera a graticcio sui pavimenti dei vani 6 e 10 attesta la presenza di un piano superiore. Per questa fase sono noti due pavimenti in “signino” e “graniglia” privi di inserti, rispettivamente nei vani 9 e 11, e un lastricato marmoreo (di cui sopravvivono solo le impronte) nel vano 10.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Il rivestimento pavimentale è descritto in letteratura come “graniglia di marmo bianco e calcare nero, con cornice in scaglie nere” (BRUNO, DURANTE, LAVAZZA 1987, p. 213), come “graniglia di marmo bianco e calcare nero con cornice risparmiata” (DURANTE, GERVASINI 1994, p. 35), come “graniglia con inserti di tessere” (DURANTE 2001, p. 17) o “graniglia di marmo bianco con inserti” (DURANTE, GERVASINI 2000, p. 73). Si tratta di un cementizio a base marmorea bianco, con inserti in calcare nero (scaglie irregolari), che costituiscono anche la cornice di rifinitura del vano mediante una fascia di risparmio. Foto da BRUNO, DURANTE, LAVAZZA 1987, fig. 239 p. 214.
Luna 1, fase I, corte 4, cementizio marmoreo bianco con inserti policromi
Descritto come “graniglia di marmo”, il rivestimento è costituito da un cementizio a base marmorea, bianco, disseminato di inserti policromi (marmi e calcari locali, marmi d’importazione). Foto da DURANTE, GERVASINI 1994, fig. p. 34.
Luna 1, fase I, sala 5, cementizio marmoreo bianco
Il rivestimento pavimentale, descritto come “battuto di scaglie di marmo”, è identificabile con un cementizio a base marmorea di colore bianco, privo di inserti. Nel corso della fase II rimane in uso nella porzione meridionale dell’ambiente, in corrispondenza del nuovo vano 11. Foto da BRUNO, DURANTE, LAVAZZA 1987, fig. 241 p. 214.
Luna 1, fase I, sala 7, cementizio marmoreo bianco
Il rivestimento pavimentale, descritto come “battuto di scaglie di marmo”, è identificabile come cementizio a base marmorea di colore bianco, privo di inserti.
Luna 1, fase I, tablino 2, cementizio marmoreo bianco
Il rivestimento pavimentale, descritto come “battuto di scaglie di marmo”, è identificabile con un cementizio a base marmorea di colore bianco, privo di inserti.
Luna 1, fase I, triclinio 6, cementizio marmoreo bianco e sectile policromo
Il rivestimento, in gran parte spoliato dopo la fine del IV sec. d.C., è costituito da due unità decorative che distinguono lo spazio tricliniare, in cementizio marmoreo bianco, e quello conviviale, ornato da due grandi pannelli contigui (rettangolare, 2.74×3.30m, e quadrato, 2.30×2.37m) in opus sectile policromo lungo l’asse centrale del vano. Il tappeto rettangolare è ornato da quadrati listellati; il tappeto quadrato, destinato a ospitare la mensa, è ornato da uno schema unitario lacunoso al centro. I pannelli in opus sectile sono incorniciati e separati da formelle rettangolari in bardiglio, assenti lungo il lato E del tappeto rettangolare, dove l’asportazione del perimetrale non consente di accertare la presenza o meno della cornice. Rilievo da GERVASINI, LANDI 2015, fig. 4 p. 354.
Luna 1, fase I, vano 8, cementizio marmoreo bianco
Il rivestimento pavimentale, descritto come “battuto di scaglie di marmo”, è identificabile con un cementizio a base marmorea di colore bianco, privo di inserti. Nel corso della fase II viene obliterato dal pavimento dell’ambiente 9 (vd. infra). Foto da BRUNO, DURANTE, LAVAZZA 1987, fig. 240 p. 214.
Luna 1, fase II, vano 10, lastricato marmoreo (impronte)
Il vano 10 di fase II, ricavato nel tratto settentrionale della sala 5 (vd. infra), è pavimentato in lastre di marmo, di cui sopravvivono solo le impronte nella malta di allettamento. Non è quindi possibile determinarne la cromia e, in assenza di ulteriori elementi, stabilire se si tratti di opus sectile o di semplice lastricato. In questa sede si preferisce, quindi, considerarlo genericamente come lastricato.
Luna 1, fase II, vano 9, cementizio a base fittile
Sopra il cementizio bianco di fase I (cfr. vano 8, vd. infra) nel corso della fase II viene posato un “signino”, identificabile come cementizio a base fittile, privo di inserti. Foto da BRUNO, DURANTE, LAVAZZA 1987, fig. 240 p. 214.

Lunghezza: 6.70 m – Larghezza: 1.20 m
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Data: 1982-86 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria
Luna 1, fase I, corridoio 3, cementizio marmoreo bianco con inserti policromi
Parte dell’ambiente: corridoio
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo?
Cromia: bicromo
Descritto come “graniglia di marmo”, il rivestimento è costituito da un cementizio a base marmorea, bianco, con inserti policromi disposti a definire un rettangolo centrale.
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (2° q) al secolo I d.C. (2° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Lunghezza: 6.70 m; Larghezza: 1.20 m;
Campo
Specifiche tecniche
Lunghezza: 6.70 m – Larghezza: 1.20 m
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base marmorea con inserti litici o litoidi)
Decorazioni geometriche
Motivo | Modulo | Riempimento |
---|---|---|
DM 103a – inserti su cementizio |
Luni, Area Archeologica e Sistema Museale (Riferimento: SBALig) Via Luni 37 – Ortonovo SP)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14506