scheda

Luna 4, fase III, vano di soggiorno 15, opus sectile policromo Q2OM-Qt (impronte)
Luni – Ortonovo ( SP )


LUNA 4, DOMUS DEGLI AFFRESCHI. Nell’area a S del Foro di Luni, all’incrocio fra un cardine e un decumano minore, si conservano i resti della cd. Domus degli Affreschi (cfr. ubicazione, da DURANTE 2003, fig. 1 p. 143: n. 13, in rosso), scavata a più riprese a partire dal 1970-71 e portata in luce solo in parte (1300mq). Si sono individuate almeno cinque fasi di vita, dall’epoca tardorepubblicana alla prima metà del IV sec. d.C. (cfr. planimetria resti, da BUENO 2012, scheda LUNA 4, fasi I, II e III. Rielaborazione grafica P. Da Pieve, con aggiunta numeri vani 32-33), quando è attestato il crollo delle strutture, in concomitanza con l’evento traumatico che distrusse gran parte della città. Oggi i resti meglio documentati riguardano la fase III (50-70 d.C.). L’edificio sorge verosimilmente su una o più domus dotate di rivestimenti pavimentali anche di pregio (sotto settore N portico 7/giardino 22, triclinio 28, vano 33) precedenti la fase tardorepubblicana (vd. infra).
FASE I (inizio I sec. a.C.). La domus presenta una planimetria ad atri, secondo quanto ricostruibile dai resti individuati nel settore E dello scavo, nell’angolo fra i due assi viari. L’accesso è dal portico del decumano minore, attraverso una porta non in asse con il corridoio d’ingresso 1. A O di questo un ambiente (2) è probabilmente destinato al custode. Superate le fauces si accede all’atrio 3 con impluvio (a) e da qui al tablino 4, comunicante con due vani minori (5-6). Nell’ambiente 6 si conserva il passaggio verso l’ampia area scoperta a giardino 7, circondata da un portico a “U” con finestre e ricca decorazione parietale. La corte è dotata di pozzo (b) e delimitata da una canaletta (c) addossata al portico. I pavimenti di questa fase, tutti in cementizio, interessano l’impluvio 3, il tablino 4 e i vani adiacenti 5 e 6.
FASE II (40 d.C.). La domus viene ora ampliata verso O, in direzione del cardo massimo: un saggio condotto nel 1974 sotto il pavimento marmoreo della piazza E1 (vd. infra) ha permesso infatti di intercettare un atrio (9) con pareti affrescate, dotato di impluvio e canaletta (d, e) e che dà accesso all’ala 10 e al tablino 11, affiancato da due grandi sale di rappresentanza (12-13); questi tre grandi ambienti di rappresentanza (11-13), allineati lungo l’asse NE-SO, comunicano a O con il portico affrescato 14, affacciato sul giardino di I fase (7). Impossibile, allo stato attuale delle conoscenze, escludere che le ristrutturazioni dell’area a giardino e del settore E della domus (vd. infra, fase III) siano riferibili alla fase II. Allo stesso modo, gli espropri di fase III dell’area occupata dall’atrio 9 non consentono di determinare la sequenza di vani posti sul lato S dello spazio scoperto: si segnala, fra questi, il vano 32, che ha restituito un rivestimento pavimentale in cementizio marmoreo. Per questa fase sono inoltre noti i pavimenti in cementizio con inserti dell’atrio 9, dell’ala 10 e della sala di rappresentanza 13; plausibile, ma non accertata è la pertinenza alla fase II del “signino” rinvenuto al di sotto dell’opus sectile di fase III dell’ambiente 11 (ZACCARIA RUGGIU 1977, pp. 5-6, 8-9).
FASE III (50-70 d.C.). In seguito agli espropri di età claudio-neroniana (piazza E1 e botteghe), la domus viene ridimensionata e i percorsi di fruizione interni ridisegnati: il tablino 11 viene trasformato in triclinio estivo, ora direttamente aperto solo sul portico 14, mentre la sala 13 viene frazionata in tre nuovi piccoli vani (15-17), uno (17) dotato di pozzetto (f) e identificato come latrina. Per compensare la perdita degli ambienti a O viene costruito verosimilmente in questa fase un piano superiore con loggiato, accessibile da una scala nel vano 18. A S si dispongono alcuni ambienti (19-20, 33), di cui uno dotato di intercapedine pavimentale (A) e identificabile come calidario (20), pertinenti a un quartiere termale solo parzialmente indagato. La precedente corte porticata con giardino (7) viene ora suddivisa in due settori diversamente strutturati: quello S (corte 21) viene organizzato in quattro aiuole mistilinee, circondate da euripi (q-t) e fontane (g-p); quello N (corte 22), indipendente dal precedente, ospita invece un ninfeo semicircolare (rivestito in lastre di marmo e mosaico, con predominante uso di pasta vitrea blu?) e costituisce forse uno spazio cultuale. Più incerta rimane la lettura del settore E, gravitante attorno all’atrio 3 di I fase: qui vengono probabilmente ricavati nuovi ambienti (24-31), suddividendo lo spazio dell’atrio e ampliando la domus verso S. Il vano 24 è adibito a fornace per laterizi (B); tracce dell’atrio tardorepubblicano sono ancora percepibili nel vano 23, con l’antico impluvio (a) conservato a vista e l’accesso dall’ambiente 25; nel settore N dell’atrio si dispongono ora due vani (26-27) e una cisterna (x), mentre nell’ingresso 1 si ricava una latrina con canaletta (v). Il vano 4 perde la connotazione di tablino e viene ripavimentato in tessellato con disco marmoreo centrale; a S di questo si dispongono due nuovi ambienti (triclinio invernale 28 e vano di soggiorno per lectus cubicularis 30), separati da un corridoio (29) e affacciati sulla corte scoperta 31, dotata di pozzo (y). I rivestimenti pavimentali noti per questa fase sono diversi sectilia pavimenta (11-12, 15, 19, 28, 30, 33), il tessellato con disco marmoreo centrale del vano 4 e alcuni cementizi (14, 16, 20, 29, 31). Si segnalano, inoltre, lacerti di “graniglia (battuto di malta bianca e schegge di marmo)” dagli strati di crollo del piano superiore negli ambienti 11-14 (ZACCARIA RUGGIU 1983, p. 7).
FASE IV (età traianeo-adrianea). Il portico attorno al giardino 21 e alla corte 22 viene intonacato.
FASE V (entro prima metà IV sec. a.C.). I portici attorno agli spazi scoperti vengono nuovamente intonacati.
In questa sede si attribuiscono in via ipotetica alla domus anche due livelli pavimentali rinvenuti nel vano 18 (vd. pianta fase III), che ricade nel settore meridionale del complesso oggetto di alcuni saggi di scavo di limitata estensione (DURANTE 2001, pp. 281-282). A S del braccio meridionale del portico affacciato sul giardino 7/21 già alla fine degli Anni ’70, durante lo scavo di una trincea per il deflusso delle acque di falda, vennero individuati alcuni ampi vani (non indagati), che si estendono in senso EO lungo il fronte meridionale dell’area (cfr. DURANTE 2001, fig. 2 p. 273, vani q, s, t, u, z); fra questi il grande vano 18 (vano s in DURANTE 2001) presenta due piani pavimentali sovrapposti (“battuto di cocciopesto rubricato con tessere sparse in marmo bianco” e “graniglia con crustae policrome”, cfr. DURANTE 2001, p. 282) e una serie di ristrutturazioni che testimoniano diverse fasi di vita: in corrispondenza della parete O un’ampia apertura risulta tamponata e intonacata; segue l’installazione della scala di accesso al piano superiore (fase III, epoca claudio-neroniana, vd. infra); in corrispondenza della parete E un accesso viene tamponato con lacerti di un pavimento in “signino”, in concomitanza con la creazione del vano a ipocausto 20 (vano v in DURANTE 2001).
Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (1° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Luna 4, fase I, atrio 3 cementizio fittile rubricato
Rivestimento in cementizio a base fittile, rubricato. Foto da FROVA 1985, fig. 139 p. 86.

Luna 4, fase I, atrio 3, impluvio, cementizio fittile rubricato a punteggiato di dadi
Rivestimento in cementizio a base fittile, rubricato e con “file parallele di segmenti in marmo bianco”, identificabili come punteggiato di dadi. Foto da ZACCARIA RUGGIU 1984, fig. 27 p. 33.

Luna 4, fase I, tablino 4, cementizio fittile a reticolato romboidale
Rivestimento in cementizio a base fittile, ornato da un reticolato romboidale di linee punteggiate bianche. Il motivo geometrico è inquadrato da una linea semplice punteggiata lungo i perimetrali del vano, una fascia in cementizio priva di inserti, due linee semplici punteggiate, parallele, con gli angoli bipartiti da una linea semplice punteggiata obliqua. Foto da ZACCARIA RUGGIU 1984, fig. 28 p. 33.

Luna 4, fase I, vano 5, cementizio fittile
Rivestimento in cementizio a base fittile, privo di inserti. Rilievo da ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 7 p. 13; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Luna 4, fase I, vano 6, cementizio fittile
Rivestimento in cementizio a base fittile, privo di inserti. Rilievo da ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 7 p. 13; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Luna 4, fase I?, vano 18, cementizio fittile rubricato con inserti bianchi
Rivestimento in cementizio fittile rubricato, arricchito da inserti marmorei bianchi di forma approssimativamente quadrangolare. Il rivestimento è stato individuato in un piccolo saggio esplorativo nel settore E dell’ambiente. Foto da DURANTE 2001, fig. 10 p. 285.

Luna 4, fase II, ala 10, cementizio marmoreo con inserti policromi su file parallele
In letteratura il rivestimento viene descritto come molto simile a quello dell’atrio 9 (vd. infra): sembra trattarsi quindi di un cementizio marmoreo bianco, ornato da file parallele di inserti marmorei policromi, che richiama una variante di un punteggiato di dadi. Rilievo da ZACCARIA RUGGIU 1983, tav. I; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Luna 4, fase II, atrio 9, cementizio marmoreo con inserti policromi su file parallele
Il rivestimento, obliterato dal lastricato marmoreo della piazza E1 di epoca claudio-neroniana (fase III), è costituito da un cementizio marmoreo bianco, ornato da file parallele di inserti policromi in marmi locali e di importazione. Sul lato O si osserva un allineamento ravvicinato di inserti (losanghe ed esagoni, alternati), interpretabile come porzione superstite della cornice perimetrale del pavimento o come accesso all’atrio: in questa sede si ipotizza una scansione a più unità decorative (soglia e tappeto centrale). La disposizione ordinata degli inserti e, al contempo, la loro forma irregolare riconducono a una variante di un punteggiato di dadi. Rilievo da FROVA 1985, fig. 143 p. 88.

Luna 4, fase II, sala di rappresentanza 13, cementizio marmoreo con inserti policromi
Rivestimento in cementizio a base marmorea bianca (malta e schegge di marmo), arricchito da inserti marmorei policromi (rosso, verde, nero) di forma approssimativamente quadrangolare. Rilievo da ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 2 p. 6; rielaborazione grafica P. Da Pieve.

Luna 4, fase II, tablino 11, cementizio fittile
Del rivestimento di fase II è noto solo un lacerto in cementizio fittile rinvenuto al di sotto del sectile di fase III (vd. infra). La lacunosità dei dati non consente di stabilire se il lacerto sia pertinente al pavimento o al suo strato di preparazione, come sembrerebbe suggerire la funzione di rappresentanza dell’ambiente.

Luna 4, fase II, vano 32, cementizio marmoreo
Rivestimento in cementizio a base marmorea (malta e frammenti di marmo), privo di inserti. Foto da ZACCARIA RUGGIU 1977, tav. 40/1.

Luna 4, fase II?, vano 18, cementizio marmoreo con inserti policromi
Rivestimento in cementizio marmoreo bianco con inserti di forma irregolare in marmi policromi, direttamente posato sul precedente cementizio fittile (vd. infra). Il rivestimento è stato parzialmente individuato in un saggio esplorativo nel settore E dell’ambiente. Foto da DURANTE 2001, fig. 10 p. 285.

Luna 4, fase III, calidario 20, cementizio marmoreo?
Il rivestimento, in letteratura descritto come “graniglia di marmo” o “cocciopesto”, viene qui interpretato come cementizio marmoreo. Conservato solo in corrispondenza dell’angolo NO del vano, su lastre in laterizio sostenute dalle suspensurae dell’ipocausto, potrebbe semplicemente costituire la preparazione di un rivestimento completamente asportato (lastricato?).

Luna 4, fase III, corridoio 14, cementizio marmoreo con inserti gialli su file parallele
Rivestimento in cementizio a base marmorea (malta e piccoli frammenti di marmo), con inserti approssimativamente quadrangolari in marmo giallo-rosato (giallo di Numidia), disposti su file parallele “sfalsate”: nel rilievo planimetrico (ZACCARIA RUGGIU 1983, tav. I, vano a) i filari di inserti risultano paralleli e obliqui, rispetto alle pareti del vano, e sembrano ricondurre a una variante policroma di un punteggiato di dadi irregolari (DM 103e) piuttosto che a semplici inserti su cementizio (DM 103a). Foto da ZACCARIA RUGGIU 1973, tav. 40/1.

Luna 4, fase III, corridoio 29, cementizio fittile
Rivestimento pavimentale in cementizio a base fittile, lacunoso. Foto da ZACCARIA RUGGIU 1984, fig. 19 p. 29.

Luna 4, fase III, cubicolo 30, sectile a stuoia listellata, lastricato e tessellato
Il rivestimento pavimentale, piuttosto ben conservato, copre due terzi del vano (tratto S e centrale): il tratto N, largo circa 1.55m, è privo di pavimentazione, probabilmente per ospitare il letto cubicolare. Il tappeto è costituito da un’ampia stesura in opus sectile policromo in redazione marmorea omogenea a stuoia listellata, circondata da una fila di lastre marmoree rettangolari, più strette sui lati corti N e S (30.7cm), più larghe su quelli lunghi E e O (67.6cm). Una fascia in tessellato monocromo bianco a ordito di filari paralleli e obliqui, larga circa 13cm, raccorda infine il tappeto con le pareti E, O e S del vano. Foto da FROVA 1985, fig. 140 p. 86.

Luna 4, fase III, portico 31, cementizio marmoreo
Rivestimento in cementizio a base marmorea (malta e frammenti di marmo), privo di inserti, rinvenuto nel braccio N del portico e verosimilmente esteso in tutto l’ambiente.

Luna 4, fase III, sala di rappresentanza 12, opus sectile a schema unitario (impronte)
Il rivestimento in opus sectile è completamente asportato, ma le impronte nella preparazione permettono di recuperarne in parte la decorazione, singolarmente non ortogonale rispetto alle pareti (ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 2 p. 6, vano d), probabilmente per indirizzare lo sguardo verso il giardino 21. Alcune lastre in marmo bianco (cornice perimetrale?) sono state rinvenute nell’angolo SE. In letteratura il pavimento viene così descritto: “al centro una fascia di mattonelle quadrate in cui sono iscritti dischi e rettangoli; parallele alla fascia centrale altre due file di formelle quadrate alternate ad altre rettangolari formate da due quadrate più piccole; le fasce di bordura probabilmente composte da file parallele di mattonelle quadrate e rettangolari” (ZACCARIA RUGGIU 1977, pp. 32-33). Dal disegno ricostruttivo (DOLCI 1987, fig. 19 p. 449) sembra interpretabile come un sectile a schema unitario, con fascia centrale a grandi pannelli e file laterali di quadrati e rettangoli. Disegno ricostruttivo da DOLCI 1987, fig. 19 p. 449.

Luna 4, fase III, triclinio estivo 11, opus sectile policromo QOrQ ed emblema
Opus sectile a modulo quadrato medio (62/63cm) con motivi semplici QOrQ, che alternano l’uso del bardiglio di Gioia o di Fossacava, di colore grigio tendente all’azzurro venato di bianco e di grigio chiaro, e il giallo di Numidia. Il tappeto è composto da 45 moduli interi e 18 semimoduli lungo i lati N e S; ciascun modulo comprende quattro piccoli rettangoli (14.7×29.3cm), quattro triangoli angolari (h 20.5cm), quattro triangoli mediani (h 10.5cm) e un quadrato sulla diagonale (lato 29.4cm; diagonale 41.4/42cm). La bicromia del tappeto è arricchita dai rettangoli listellati della cornice (18.5/19.5×36.6/37.4cm; listelli larghi 2cm), realizzati in bardiglio di Fossacava contornato di rosso del Tenaro. In corrispondenza dell’emblema quadrangolare (60x60cm) centrale, non conservato, è visibile lo strato di posa del sectile, caratterizzato dalla presenza di scarti di lavorazione di marmo allettati in malta grigia. Il modulo di base del tappeto centrale (62/63cm circa di lato) equivale a poco più di due piedi romani e risponde all’esigenza di ottimizzare il taglio degli elementi marmorei (GUIDOBALDI 1985, p. 187, nota 39). In questa sede si considera il pavimento a copertura unitaria, sebbene non sia da escludere l’interpretazione della cornice listellata come spazio tricliniare e del tappeto come spazio conviviale. Disegno ricostruttivo da DOLCI 1987, fig. 18 p. 445.

Luna 4, fase III, triclinio invernale 28, opus sectile policromo Q2RQ
Il rivestimento è costituito da un tappeto in opus sectile policromo in redazione omogenea, a modulo quadrato reticolare Q2RQ, circondato su tre lati, a eccezione di quello meridionale ove si apre la soglia verso il portico 31, da due file di lastrine marmoree bicrome, quadrate e rettangolari. I marmi impiegati, locali e importati, costituiscono una vera e propria campionatura dei più diffusi nella metà del I sec. d.C.; i marmi d’importazione, inoltre, sono fra i più pregiati e contribuiscono a valorizzare i materiali locali (DOLCI 1987, p. 444). Disegno ricostruttivo da DOLCI 1987, fig. 17 p. 441.

Luna 4, fase III, vano 16, cementizio litico
Rivestimento descritto come “battuto di malta bianca” (ZACCARIA RUGGIU 1973, col. 206) e interpretabile come semplice cementizio a base litica, sovrapposto al cementizio marmoreo con inserti policromi di fase II (vano 13, vd. infra). Del pavimento si conserva un ampio lacerto nel tratto N del vano. Foto da ZACCARIA RUGGIU 1977, tav. 41/8.

Luna 4, fase III, vano 19, opus sectile a isodomo listellato
Il rivestimento, descritto come “pavimento in lastre di marmo quadrate e rettangolari" e conservato solo in parte, è costituito da lastre rettangolari di marmo bardiglio; una fascia sul lato O presenta lastre rettangolari di diverse dimensioni, mentre il tappeto centrale è decorato da rettangoli (60x30cm) listellati in marmo bianco. Foto da DURANTE 2001, fig. 11 p. 286.

Luna 4, fase III, vano 33, opus sectile a esagoni e triangoli
Opus sectile, solo parzialmente conservato, a modulo rombico, composto da esagoni (10cm di lato) e triangoli equilateri in marmo lunense, bianco e bardiglio, alternati a creare file in bicromia. Foto Archivio SBALig.

Luna 4, fase III, vano 4, tessellato bianco con disco marmoreo bianco centrale
Rivestimento in tessellato monocromo bianco, arricchito centralmente da un disco bianco (diametro 1.095m). Il materiale utilizzato per le tessere e il disco è il marmo bianco del Polvaccio, il marmo lunense più pregiato (DOLCI 1987, p. 438). Foto da DOLCI 1987, fig. 16a p. 440.


Ambiente di soggiorno 15, fase III (50-70 d.C.). Vano quadrangolare (18.22mq) ricavato nel settore NE della sala 13 di fase II, comunicante con il triclinio estivo 11 dall’angolo SE e con il corridoio 14 da E. Le pareti sono rivestite da lastre marmoree sormontate da piccole cornici modanate (zoccolo di 35cm); il piano pavimentale è costituito da un opus sectile policromo non conservato, la cui preparazione è posata direttamente sul cementizio della fase precedente (vd. infra, vano 13).

Lunghezza: 3.75 m – Larghezza: 1.20 m

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici

Specifiche di rinvenimento
Data:
1970-1983 – Ente responsabile: Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria

Luna 4, fase III, vano di soggiorno 15, opus sectile policromo Q2OM-Qt (impronte)

Parte dell’ambiente: non determinata
Rivestimento con scansione: non documentato
Tipo di impaginazione: iterativa
Cromia: policromo

Sopra il cementizio con inserti del vano 13 di fase II (vd. infra) viene posato un rivestimento in opus sectile, di cui sopravvivono le impronte nella preparazione e frammenti di formelle in bardiglio e giallo di Numidia negli strati di riempimento dell’ambiente. In letteratura il motivo decorativo viene descritto come composto da ottagoni formati da elementi triangolari e inscritti in quadrati. La resa grafica delle impronte (cfr. ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 2 p. 6, vano b) riconduce verosimilmente a un opus sectile a modulo quadrato con motivi semplici Q2OM (croce di Malta semplice inserita nel quadrato interno di uno schema Q2), alternato a formelle Qt (a clessidra). Non è possibile determinare lo sviluppo del tappeto e di un eventuale bordo. Rilievo da ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 2 p. 6.

Cronologia
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (3° q) al secolo I d.C. (3° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Caratteristiche della preparazione
Tipo di preparazione: malta grigia e scarti di marmo su cementizio con inserti di fase II (vano 13)

Bordo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: non documentato
Tecnica Esecutiva: opus sectile

 

Campo

Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: geometrica
Tecnica Esecutiva: opus sectile (sectile a base marmorea)

Decorazioni geometriche

MotivoModuloRiempimento
*a modulo quadrato con motivi semplici0.295/0.30
*a modulo quadrato con motivi semplici0.295/0.30

 
 

Referenza fotografica: da ZACCARIA RUGGIU 1983, fig. 2 p. 6 (particolare impronte)
Oggetto conservato: impronte – Conservato in: situ (Luni, Area Archeologica e Sistema Museale)

Luni, Area Archeologica e Sistema Museale (Riferimento: SBALig) Via Luni 37 – Ortonovo SP)

Baldini Lippolis, I. 2001, Luni 1, in La domus tardoantica. Forme e rappresentazioni dello spazio domestico nelle città del Mediterraneo, Imola, p. 220.
Bueno, M. 2012, Luna 4, in Atria Longa Patescunt. Le forme dell’abitare nella Cisalpina romana. Schede e planimetrie, Roma, p. 331.
Durante, A.M./ Gervasini, L. 2000, in Luni. Zona archeologica e Museo Nazionale, Roma, p. 132.
Durante, A.M. 2001, Urbanistica lunense. Note di aggiornamento, in Città antica di Luna. Lavori in corso, Genova, p. 20.
Frova, A. 1976, Luni, in Archeologia in Liguria, I. Scavi e scoperte (1967-75), a cura della Soprintendenza Archeologica della Liguria, Genova, p. 35.
Frova, A. 1985, in Luni. Guida archeologica, Sarzana, p. 82.
Zaccaria Ruggiu, A.P. 1973, Zona seconda. La domus, in Scavi di Luni. Relazione preliminare delle campagne di scavo 1970-1971, Roma, col. 205, tav. 41/5-6.
Zaccaria Ruggiu, A.P. 1977, Domus orientale (Casa degli Affreschi), in Scavi di Luni. Relazione delle campagne di scavo 1972-1973-1974, Roma, p. 32.
Zaccaria Ruggiu, A.P. 1983, La Casa degli Affreschi a Luni: fasi edilizie per successione diacronica, in Quaderni del Centro Studi Lunensi, Luni, pp. 5, 6-7, fig. 2.
Zaccaria Ruggiu, A.P. 1984, Luni – La casa degli affreschi: nuove scoperte, in Archeologia in Liguria, II. Scavi e scoperte (1976-81), Genova, pp. 29, 32.
Zaccaria Ruggiu, A.P. 1991, Abitazioni private e spazio pubblico: il caso di Luni e di Conimbriga, in Rivista di Archeologia, Roma, p. 102.

DATA SCHEDA: 2013 | AUTORE: Da Pieve, Paola | REF. SCIENT. : Ghedini, Francesca
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Da Pieve, Paola , Luna 4, fase III, vano di soggiorno 15, opus sectile policromo Q2OM-Qt (impronte), in TESS – scheda 14587 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14587), 2013

INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=14587


* campo obbligatorio