
FASE 2 (fine II-inizio III sec. d.C.): negli ambienti 4 e 5 i pavimenti sono decorati in tessellato geometrico policromo, sostituendo i precedenti in cementizio (FASE 1). Ad essi sono associati intonaci dipinti con finitura in polvere di marmo, dei quali rimangono tracce nell’ambiente 5 e nel portico 6. Completamente perdute sono le pavimentazioni dei vani 1 e 2, che insistevano su profondi ipocausti con fondo in embrici; la gran quantità di tegulae cave ha fatto ipotizzare che tali vani costituissero un piccolo appartamento invernale. L’edificio è dotato di serramenti vetrati, come si ricava dai numerosi frammenti di lastre da finestra. A questa fase risale anche il primo corpo di fabbrica della parte rustica, costituito da un grande ambiente 8, con perimetrali consolidati da contrafforti, preceduto da un portico 11 e affiancato da due ambienti minori 9 e 10, pavimentati in cementizio a base fittile, ad eccezione del portico in semplice terra battuta, con pareti intonacate di bianco. In un secondo momento l’area del portico viene ridotta per la costruzione del vano 12, pavimentato in cementizio a base fittile e a Est del corpo primitivo viene addossato l’ambiente quadrato 13 di grandi dimensioni, con le medesime caratteristiche costruttive dell’ambiente 8, con pareti costituita da ciottoli di varia dimensioni in corsi più o meno ordinati, rettificati da frequenti filari di embrici.
FASE 3 (III sec. d.C.): viene aggiunto nella pars urbana un balneum, costituito dal calidario 14 e dalla latrina 15.
FASE 4 (IV sec. d.C.-inizio V sec. d.C.): nel settore rustico viene aggiunto un corpo di fabbrica suddiviso in tre vani (amb. ??), preceduto da un portico su pilastri 27 pavimentato in cementizio a base fittile. Nella parte urbana, ad Ovest del balneum (amb. 14-15), sorge un nuovo appartamento costituito da due ambienti 19 e 20, il primo dei quali conserva tracce del pavimento in cementizio a base fittile e di intonaci dipinti. Si aggiungono inoltre la torre piccionaia 22, con pavimento in cementizio a base fittile, il cortiletto recintato 21 e il piccolo portico 23. Il settore termale viene raddoppiato e l’ambiente 5 viene dotato di un’abside a ferro di cavallo, caratterizzata da un pavimento in cementizio a base fittile. Nell’ultimo decennio del IV sec. d.C. se non nel V sec. a.C. è da riferire, anche in base alle monete, l’ultimo periodo di vita della villa, il cui sito verrà parzialmente rioccupato tra un momento indefinito del V sec. d.C. e la metà del VI sec. d.C.
(La pianta dell’edificio allegata è tratta da Breda 1997, tav. f.t. VI)
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti. Stato di conservazione non documentato.
Villa di Mansarine, amb. 4, tessellato geometrico policromo
Rivestimento in tessellato geometrico policromo. Stato di conservazione non documentato.
Villa di Mansarine, amb. 5, tessellato policromo a cerchi tangenti
Rivestimento in tessellato geometrico policromo il cui campo, bordato dall’esterno verso l’interno da un’onda di pelte delineate, con triangolo sull’apice, seguita da una linea doppia nera, una fascia monocroma bianca, una treccia policroma a due capi su fondo scuro, una linea tripla bianca, una fascia di spine rettilinee corte, nere su fondo bianco, che si invertono nel punto mediano, seguita da una linea tripla bianca, è decorato da una composizione reticolata di cerchi grandi e piccoli tangenti, formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da trecce a due capi allacciate. I cerchi maggiori, a fondo bianco, internamente delineati da una linea tripla bianca contornata da due linee singole nere, sono caricati al centro da un nodo a otto capi alternato a un fiorone a petali lanceolati; i cerchi minori presentano invece una crocetta quadripetala.

Lunghezza: 5 m – Larghezza: 4.8 m
Estremi temporali: dal secolo I d.C. (1° q) al secolo I d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti. Stato di conservazione non documentato.
Villa di Mansarine, amb. 5, tessellato policromo a cerchi tangenti
Rivestimento in tessellato geometrico policromo il cui campo, bordato dall’esterno verso l’interno da un’onda di pelte delineate, con triangolo sull’apice, seguita da una linea doppia nera, una fascia monocroma bianca, una treccia policroma a due capi su fondo scuro, una linea tripla bianca, una fascia di spine rettilinee corte, nere su fondo bianco, che si invertono nel punto mediano, seguita da una linea tripla bianca, è decorato da una composizione reticolata di cerchi grandi e piccoli tangenti, formanti ottagoni irregolari a lati concavi, disegnata da trecce a due capi allacciate. I cerchi maggiori, a fondo bianco, internamente delineati da una linea tripla bianca contornata da due linee singole nere, sono caricati al centro da un nodo a otto capi alternato a un fiorone a petali lanceolati; i cerchi minori presentano invece una crocetta quadripetala.
Data: 1989-1993
Villa di Mansarine, amb. 5, cementizio a base fittile senza inserti
Parte dell’ambiente: abside
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Rivestimento in cementizio a base fittile senza inserti. Stato di conservazione non documentato.
Estremi temporali: dal secolo IV d.C. (1° q) al secolo V d.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Tipo di preparazione: platea in ciottoli
Campo
Specifiche tecniche
Lunghezza: 4.8 m – Larghezza: 5 m
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base fittile senza inserti)
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=15121