
FASE I (fine I sec. a.C.). Del primo impianto non è noto alcun ingresso. Sulla corte centrale 1, con bacino di raccolta a, si affacciano i principali vani del complesso. Verso O si apre infatti il triclinio 2, che comunica anche con i vani 19 e 3, quest’ultimo collegato al corridoio 4, a sua volta affacciato sui cubicoli 5-6 e sul corridoio 7, forse porzione di portico di un peristilio, disimpegno delle grandi sale 8-9. Verso E il cortile comunica con un gruppo di ambienti a destinazione termale, il tepidario 12, anticipato dal vano 11, e il calidario 13, con intercapedine pavimentale A e due vasche (c-d); una caldaia (B) nella cucina 14 garantisce il riscaldamento di questo settore. Il lato N del cortile si articola in tre vani (15-16, 18), la stanza centrale 16 a forma di “T”, con funzione di soggiorno, e due corridoi laterali (15, 18) di collegamento con la cucina 14 e il vano di servizio 17 da un lato e con i magazzini 20-21 dall’altro. Gli horrea verso N sono delimitati da un poderoso muro di terrazzamento della collina, mentre verso O la villa risulta chiusa dal vano 22, probabilmente un ampio porticato. È a questa fase che sono ricollegabili le strutture di carattere rustico (e cultuale) rinvenute nelle vicinanze (MOLLO MEZZENA 1987, p. 34; MOLLO MEZZENA 2000, p. 165). La villa tardo repubblicana ha restituito numerosi rivestimenti pavimentali, in semplice cementizio litico (1, 9-11, 15-16, 18-19, 21), in cementizio litico decorato (2-6, 8) e in tessellato (12).
FASE II (seconda metà I-prima metà II sec. d.C.). La grande sala 9 viene ripavimentata in marmo (opus sectile bicromo).
FASE III (fine III-inizio IV sec. d.C.). Gli ambienti termali subiscono un cambio di destinazione, testimoniato da livelli di crollo nel calidario 13, dal tamponamento del collegamento con la caldaia B e della vasca c. Successivamente, tra la fine del V e l’inizio del VI sec. d.C., fosse terragne vengono realizzate nei vani 17, 20-21.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Rivestimento in cementizio litico, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, cubicolo 5, cementizio litico con fiore a sei petali e meandro
Tappeto in cementizio litico tripartito, interpretabile come rivestimento a più unità decorative: ai lati due fasce in cementizio con inserti litici bianchi, destinate ai letti; al centro un pannello con decorazione di tessere bianche delimitato, a N e S, da una linea semplice dentata bianca. Il motivo decorativo è costituito da una fascia perimetrale a meandro di svastiche a giro semplice e quadrati caricati da una crocetta e, internamente, da un pannello rettangolare con un cerchio caricato da un esagono concavo, formato da sei fusi, con fiore a sei petali iscritto (esagono e fiore rif. DM 45b). Gli spazi di risulta del pannello centrale sono riempiti da una fila di crocette. Foto da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 4a p. 22.
Augusta Praetoria 17, fase I, cubicolo 6, cementizio litico a meandro, reticolato di rombi e squame
Rivestimento in cementizio a base litica costituito da due unità decorative: a S, in corrispondenza dell’ingresso, si apre l’anticamera, decorata da un pannello a motivi geometrici (da N a S: meandro di svastiche a giro semplice e quadrati, che inquadra un pannello a reticolato romboidale; composizione ortogonale di squame adiacenti); a N lo spazio destinato al letto è pavimentato in semplice cementizio privo di inserti. Disegno da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 4b p. 22.
Augusta Praetoria 17, fase I, magazzino 21, cementizio litico
La porzione S dell’ambiente è pavimentata in cementizio litico di scarsa qualità. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, sala 8, cementizio litico con inserti policromi
Rivestimento in cementizio a base litica decorato dall’inserzione di minute scaglie policrome, irregolarmente sparse sulla superficie. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, tepidario 12, tessellato nero con bordo bianco
Tappeto in tessellato a fondo nero, a ordito obliquo, inquadrato da una linea tripla bianca a ordito diritto, che segue l’andamento planimetrico del vano, distinguendo la vasca rettangolare da quella emiciclica. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, triclinio 2, cementizio litico con dadi e crocette, fila di quadrati sulla diagonale
Il rivestimento in cementizio litico presenta tre UD, che distinguono a E una sorta di anticamera e a O lo spazio tricliniare, separati da una fila di quadrati sulla diagonale, delineati e caricati da una crocetta. La fascia attorno alle pareti destinata a ospitare i letti è delimitata da una linea semplice dentata bianca; al centro restano labili tracce di uno pseudoemblema circolare che indica la posizione originaria della mensa. Il tappeto dell’anticamera si compone di un punteggiato regolare di inserti approssimativamente quadrangolari (dadi) bianchi e rosati alternati a file di crocette in bianco, grigio e rosa. Rilievo da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 3a p. 21.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 10, cementizio litico
Rivestimento in cementizio litico, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 11, cementizio litico
Rivestimento in cementizio litico, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 15, cementizio litico
Rivestimento in cementizio litico, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 16, cementizio litico
Rivestimento in cementizio litico, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 18, cementizio litico
Rivestimento in cementizio a base litica, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 19, cementizio litico
Rivestimento in cementizio litico, forse semplice strato preparatorio. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 3, cementizio litico con inserti policromi
Cementizio a base litica arricchito da inserti policromi sparsi irregolarmente sulla superficie pavimentale. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase I, vano 4, cementizio litico a punteggiato di dadi bianchi
Cementizio a fondo grigio, forse in origine rubricato, ornato da un punteggiato regolare di dadi bianchi e sporadici dadi rossi, che di fatto non influiscono sulla bicromia del tappeto. Foto Paola Da Pieve.
Augusta Praetoria 17, fase II, sala 9, sectile bicromo Q2RQ
Il pavimento in opus sectile, asportato in antico, si conserva per circa 106mq (settore NO), ma la ricostruzione del modulo di base consente di ipotizzarne l’originaria estensione su oltre 160mq. Si tratta di un sectile a modulo quadrato reticolare Q2RQ, delimitato sui lati N e S da una fila di formelle a modulo quadrato-pseudoreticolare che raccordano il tappeto alle pareti del vano. L’asportazione delle formelle non consente di identificare la cromia della composizione, forse bicroma (FRAMARIN 2010; ANNIBALETTO 2012), forse policroma, con bardigli locali accostati a marmi d’importazione (MOLLO MEZZENA 2004, p. 14: cfr. sectile del triclinio invernale 4 della Domus degli Affreschi di Luni – Luna 4, datato al secondo quarto del I sec. d.C., vd. infra). Disegno da da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 6b p. 23.

Fase II (seconda metà I-prima metà II sec. d.C.). Il vano viene ripavimentato in opus sectile, di cui sopravvivono le impronte nello stato di preparazione.
Lunghezza: 13 m – Larghezza: 12.50 m
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Il pavimento in opus sectile, asportato in antico, si conserva per circa 106mq (settore NO), ma la ricostruzione del modulo di base consente di ipotizzarne l’originaria estensione su oltre 160mq. Si tratta di un sectile a modulo quadrato reticolare Q2RQ, delimitato sui lati N e S da una fila di formelle a modulo quadrato-pseudoreticolare che raccordano il tappeto alle pareti del vano. L’asportazione delle formelle non consente di identificare la cromia della composizione, forse bicroma (FRAMARIN 2010; ANNIBALETTO 2012), forse policroma, con bardigli locali accostati a marmi d’importazione (MOLLO MEZZENA 2004, p. 14: cfr. sectile del triclinio invernale 4 della Domus degli Affreschi di Luni – Luna 4, datato al secondo quarto del I sec. d.C., vd. infra). Disegno da da MOLLO MEZZENA 2004, fig. 6b p. 23.
Data: 1971; Anni ’80 – Ente responsabile: RAVA-SBAC
Augusta Praetoria 17, fase I, sala 9, cementizio litico
Parte dell’ambiente: intero ambiente
Rivestimento con scansione: a copertura unitaria
Tipo di impaginazione: a campo omogeneo
Cromia: monocromo
Rivestimento in cementizio a base litica, senza inserti. Foto Paola Da Pieve.
Estremi temporali: dal secolo I a.C. (4° q) al secolo I a.C. (4° q)
Motivazione della cronologia: dati archeologici
Campo
Specifiche tecniche
Identificazione della Decorazione: assente
Tecnica Esecutiva: cementizio (cementizio a base litica senza inserti)
Aosta, villa romana della Consolata (Riferimento: RAVA-SBAC) Via Grand Tournalin – Aosta, Regione Consolata
INDIRIZZO WEB: http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16170