Una serie di campagne di scavo condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio tra il 1962 e il 1968 e, successivamente, nel 1995 a valle di via degli Arcioni, ha riportato in luce una domus interessata da diverse fasi edilizie. Il nucleo originario della dimora risale ai decenni centrali del I sec. a.C., ed è caratterizzato dall’impiego di murature in opera quasi reticolata e reticolata. La domus tuttavia riutilizza in parte strutture di epoca precedente, inquadrabili tra la fine del II e gli inizi del I sec. a.C. Nel II sec. d.C. la residenza fu interessata da ristrutturazioni ed ampliamenti, ravvisabili fino agli inizi del III sec. d.C. La domus era accessibile da un ingresso, non più conservato, fiancheggiato da una latrina (36), con pavimento in tessellato bianco, e, più a nord, da una taberna con ingresso su strada (17). L’atrio (18) conserva l’impluvio, originariamente rivestito da lastre di marmo, e il pavimento in tessellato bicromo a decorazione geometrica, distaccato a seguito del rinvenimento. A nord dell’atrio si apre un’ala (19), seguita ad est da un corridoio (20), fiancheggiato da due vani simmetrici (21-22). In particolare, l’ambiente 22 conserva la pavimentazione musiva bicroma decorata da stelle di otto losanghe contornate da quadrati ed ottagoni, anch’essa distaccata negli anni Sessanta. Ad est si apre un peristilio colonnato (23), pavimentato lungo il portico da un cementizio a base fittile. Ad esso seguono tra ambienti (25-27) ascrivibili ad epoche diverse, con pavimenti in tessellato. In particolare, l’ambiente 25 è rivestito da un tessellato decorato da un motivo c.d. a transenna. Ad una fase più tarda, inquadrabile in epoca antonino-severiana risale la decorazione pittorica parietale del vano, costituita da uno zoccolo con riquadri campiti da esili elementi vegetali sormontato da riquadri profilati da fasce policrome. L’ambiente 26, in cui è stato identificato, in via ipotetica, il tablino, doveva avere le pareti rivestite da lastre marmoree. Il pavimento è costituito da un tessellato bicromo con scacchiera di triangoli. L’ambiente 27, originariamente comunicante con il peristilio 23, è pavimentato da un tessellato con composizione di stelle di otto losanghe, con quadrati campiti da elementi figurati. Dal peristilio 23 si aveva accesso ad un ambiente di soggiorno (28), disposto a sud, che presenta il pavimento in tessellato scandito in almeno due unità decorative scompartite da una fascia con fila di quadrati sulla diagonale. Nella parte occidentale il pavimento è ornato da una scacchiera di losanghe, mentre il settore orientale è rivestito da un tessellato con punteggiato irregolare di tessere ed inserti. Lungo il lato orientale dell’ambiente si aprono due vani (29-30), probabilmente con funzioni di servizio; è stato inoltre individuato un ulteriore complesso di strutture (31), in cui forse va riconosciuto un piccolo annesso termale. Infine ad ovest è presente una cisterna (33), a nord della quale è stato rinvenuto un frammento di pavimentazione in cementizio con punteggiato irregolare di tessere (32). Una pavimentazione analoga è stata rinvenuta più a nord, presso il corridoio 35 (pianta edificio tratta da Gatti 2003, fig. 1).
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II a.C. (4° q) al secolo I a.C. (1° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
via Porta del Sole, ambiente 28, tessellato con scacchiera di losanghe e con punteggiato irregolare di tessere ed inserti Il pavimento musivo presenta due decorazioni differenti, suddivise da una fascia partizionale, campita da una scacchiera bicroma. Il settore occidentale è occupato da un tessellato con scacchiera bicroma di losanghe, mentre nella parte orientale si trova un tessellato profilato da una fascia nera, da una fascia bianca alternata ad una fascia nera e ad una linea tripla bianca e campito da un punteggiato irregolare di tessere nere ed inserti in cotto, litici e marmorei.
via Porta del Sole, domus, ambiente 22, tessellato bicromo con composizione ortogonale di stelle di otto losanghe Tessellato bicromo bianco-nero a decorazione geometrica. Del bordo rimane una fascia di tessere nere seguita da quattro linee di tessere bianche e da due linee di tessere nere. Il campo è occupato da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe contornate da quadrati, in colori contrastanti, tangenti per due quadrati, formanti losanghe ed ottagoni. I quadrati sono campiti da una ruota di otto nodi, le losanghe da una losanga minore inscritta, gli ottagoni da cerchi contententi elementi floreali. A seguito del rinvenimento il manufatto è stato distaccato.
via Porta del Sole, domus, ambiente 25, tessellato con motivo c.d. a transenna Tessellato bicromo bianco-nero scompartito in tre unità decorative. Circa i due terzi dell’ambiente sono occupati da un tessellato campito da un motivo c.d. a transenna definito, lungo due lati, da una fascia partizionale bicroma con una fila di rettangoli sdraiati adiacenti contenenti una losanga inscritta. Il restante campo è occupato da un mosaico a tessere bianche.
via Porta del Sole, domus, ambiente 27, tessellato com composizione di stelle di otto losanghe, i quadrati campiti da elementi figurati Il tessellato dell’ambiente è scompartito in due unità decorative. I due terzi dello spazio sono occupati da un mosaico bordato da un nastro attorcigliato con ciuffi di foglie e campito da una composizione ortogonale di stelle di otto losanghe formanti quadrati grandi e piccoli. I quadrati maggiori sono caricati da elementi figurati: nella fila centrale si distinguono due teste maschili mentre in quelle laterali, procedendo in senso orario, si distinguono: una tigre, uno stambecco, un canide, un cerbiatto, un orso e un leone. Il restante spazio è occupato da un mosaico a tessere bianche.
Ambiente 18: l’ambiente, identificato con l’atrio della domus, conserva parte dell’impluvio, originariamente rivestito da lastre marmoree. La prima sistemazione dell’atrio risale al I sec. a.C., con ristrutturazioni inquadrabili nell’ambito del II sec. d.C., epoca a cui risale il pavimento in tessellato bicromo con composizione di pelte, inquadrato da una treccia a due capi. Una fascia musiva con decorazione analoga contorna anche la vasca dell’impluvio.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo I a.C. (1° q) al secolo I a.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati archeologici
Specifiche di rinvenimento Data: 1962-1968
Via Porta del Sole, domus, ambiente 18, tessellato bicromo con composizione di pelte
Rivestimento con scansione: a più unità decorative
Tessellato bicromo bordato da una fascia a ordito obliquo seguita da tre linee di tessere bianche, da due linee di tessere nere, da tre linee di tessere bianche, da una treccia a due capi bicroma, da tre linee di tessere bianche e da due linee di tessere nere. Del campo si conserva parte della decorazione con pelte addossate desinenti in racemi vegetali. La vasca dell’impluvio è contornata da una fascia musiva campita da una treccia a due capi. A seguito del rinvenimento il manufatto è stato distaccato.
Cronologia Estremi temporali: dal secolo II d.C. (1° q) al secolo II d.C. (4° q) Motivazione della cronologia: dati stilistici ed archeologici
Unità decorative
Parte dell’ambiente: atrio Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Tessellato bicromo bordato da una fascia a ordito obliquo seguita da tre linee di tessere bianche, da due linee di tessere nere, da tre linee di tessere bianche, da una treccia a due capi bicroma, da tre linee di tessere bianche e da due linee di tessere nere. Del campo si conserva parte della decorazione con pelte addossate desinenti in racemi vegetali. La vasca dell’impluvio è contornata da una fascia musiva campita da una treccia a due capi. A seguito del rinvenimento il manufatto è stato distaccato.
Specifiche tecniche Identificazione della Decorazione: geometrico-vegetalizzata Tecnica Esecutiva: tessellato (tessellato senza inserti)
Referenza fotografica: Da Gatti 2003, fig. 2.
Parte dell’ambiente: impluvio Tipo di impaginazione: iterativa Cromia: bicromo
Tessellato bicromo bordato da una fascia a ordito obliquo seguita da tre linee di tessere bianche, da due linee di tessere nere, da tre linee di tessere bianche, da una treccia a due capi bicroma, da tre linee di tessere bianche e da due linee di tessere nere. Del campo si conserva parte della decorazione con pelte addossate desinenti in racemi vegetali. La vasca dell’impluvio è contornata da una fascia musiva campita da una treccia a due capi. A seguito del rinvenimento il manufatto è stato distaccato.
Gatti, S. 2003, Praeneste. Contributo per la conoscenza dell’area urbana della “città bassa”., in Lazio e Sabina 1. Primo incontro di studi sul Lazio e la Sabina, Atti del convegno (Roma, 28-30 gennaio 2002), Roma, p. 55, fig. 2.
STRINGA BIBLIOGRAFICA: Sposito, Francesca, via Porta del Sole, domus, ambiente 18, tessellato bicromo con composizione di pelte, in TESS – scheda 16348 (http://tess.beniculturali.unipd.it/web/scheda/?recid=16348), 2014